Anno: 2005 Durata: 95 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Dean Parisot
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:JIM CARREY E BRIAN GRAZER PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, IMAGINE ENTERTAINMENT, JC 23 ENTERTAINMENT, SONY PICTURES ENTERTAINMENT
Distribuzione:SONY PICTURES RELEASING ITALIA (2006)
Jim Carrey | nel ruolo di | Dick Harper |
Téa Leoni | nel ruolo di | Jane Harper |
Alec Baldwin | nel ruolo di | Jack Mccallister |
Richard Jenkins | nel ruolo di | Frank Bascom |
Angie Harmon | nel ruolo di | Veronica |
Andray Johnson | nel ruolo di | Executive |
Brian Tee | ||
Carlos Jacott | nel ruolo di | Oz Peterson |
Chris Ellis | nel ruolo di | Rj Wade |
Daniel Espeseth | nel ruolo di | Guardia |
Dave Gist | ||
Dempsey Pappion | nel ruolo di | Assistente di produzione |
Dr. Melissa Caudle | ||
Emilio Rivera | ||
Gloria Garayua | nel ruolo di | Blanca |
Huey Redwine | ||
Irene White | ||
Jacob Davich | nel ruolo di | Billy Harper |
John Michael Higgins | nel ruolo di | Garth |
Jullian Dulce Vida | nel ruolo di | Eduardo |
Kerry Hoyt | nel ruolo di | Barista |
Larry Dorf | nel ruolo di | Venditore di macchine usate |
Lawrence Calvin | ||
Luis Chávez | nel ruolo di | Parker |
Maggie Rowe | nel ruolo di | Karen Williams |
Mark Correy | ||
Michael A. Cassidy | nel ruolo di | Cameraman |
Michelle Arthur | nel ruolo di | Segretaria di Dick |
Nils Allen Stewart | ||
Octavio Gómez | ||
P.J. Byrne | ||
Pavel Lychnikoff | nel ruolo di | Andrei/Pugile |
Richard Burgi | nel ruolo di | Joe |
Rob Nagle | ||
Scott L. Schwartz | ||
Stacey Travis | ||
Staci Lawrence | ||
Stephnie Weir | nel ruolo di | Debbie |
Tamara Craig Thomas | ||
Taso Papadakis | ||
Timm Sharp | nel ruolo di | Andrew |
Tom McComas | ||
Tyson Weihe | nel ruolo di | Sig. Landau |
Vincent Curatola | ||
Wayne Flemming | nel ruolo di | Il vicino rumoroso |
I coniugi Dick e Jane Harper hanno un tenore di vita molto alto, ma quando la compagnia per cui lavora Dick viene coinvolta in uno scandalo, lui perde il suo impiego e in breve tempo gli Harper rischiano di veder sparire tutti i loro agi. Per non sfigurare davanti agli occhi del vicinato e continuare a condurre lo stesso costoso stile di vita, i coniugi decidono di iniziare una nuova, illecita e redditizia attività...
"'Dick & Jane - Operazione furto' di Dean Parisot parte alla grande (mai vista una parodia più cattiva e divertente dello scandalo finanziario Enron) per tirare il fiato a metà percorso come capitava all'originale 'Non rubare... se non è strettamente necessario' (1977). La coppia Carrey-Leoni è più esilarante dei "vecchi" George Segal e Jane Fonda. Vederli avere un raptus sessuale dopo la prima rapina è brillante. Osservarli dormire in una fossa in giardino è l'immagine tombale perfetta per il funerale del sogno americano. Alec Baldwin ancora tycoon spietato dopo 'Elizabethtown'. Nel suo presidente cialtrone della Globodyne c'è tutto Kenneth Lay, famigerato capo della Enron ex amicone di George Bush." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 27 gennaio 2006) "Remake di una commedia sul falso mito del successo con Segal e la Fonda, 'Non rubare... se non è strettamente necessario', questo film recitato e prodotto con maliziosa allegria da Jim Carrey (e Téa Leoni) è una critica sociale contro il Dio Dollaro che ci riguarda da vicino perché parla dei nuovi poveri di oggi, anche borghesi, e di scandali finanziari. (...) In realtà mettono in pratica un piano da Robin Hood che permette una equa distribuzione di plus valori e un secondo tempo stile thriller bancario che sembra farina di Brecht: peggio fondare o sfondare una banca? Tono scanzonato, prologo interminabile, ma anche voglia di dire tutto sui vizi del capitalismo globale impersonato da Alec Baldwin." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 27 gennaio 2006) "Non bisogna pensare a 'Dick & Jane' come a un manifesto situazionista e anarchico che proponga il crimine come antidoto alla prevaricazione del potere. Il tutto prende una piega edificante allorché la coppia mette in atto un piano per riprendere al titolare l'azienda fallita. (...) Un finale da Robin Hood, insomma, che riconferma la fiducia nell'iniziativa privata e nel 'tutto si aggiusta' più che ai tempi di Frank Capra (lui, però, ci metteva una forte dose di ironia). Alcune trovate sono divertenti e, in generale, la prima parte del film si lascia guardare. E poi, Jim Carrey è sempre Jim Carrey; così addomesticato alla logica della commedia hollywoodiana, però, lo avevamo visto di rado." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 gennaio 2006)
Incasso in euro