Anno: 1978 Durata: 119 Origine: GERMANIA OCCIDENTALE Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Rainer Werner Fassbinder
Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICO
Tratto da:romanzo "Disperazione" di Vladimir Nabokov (Ed. Adelphi)
Produzione:NF GERIA FILM, IN COLLABORAZIONE CON SFP, BAVARIA ATELIER
Distribuzione:ROBERTA DUE (1982) - GENERAL VIDEO - DVD: RAROVIDEO (2013)
Dirk Bogarde | nel ruolo di | Hermann Hermann |
Andréa Ferréol | nel ruolo di | Lydia |
Volker Spengler | nel ruolo di | Ardalion |
Klaus Löwitsch | nel ruolo di | Felix Weber |
Alexander Allerson | nel ruolo di | Mayer |
Bernhard Wicki | nel ruolo di | Orlovius |
Peter Kern | nel ruolo di | Müller |
Gottfried John | nel ruolo di | Perebrodov |
Adrian Hoven | nel ruolo di | Ispettore Schelling |
Roger Fritz | nel ruolo di | Ispettore Braun |
Y Sa Lo | nel ruolo di | Elsie |
Liselotte Eder | nel ruolo di | Segretaria |
Armin Meier | ||
Gitty Djamal | ||
Hark Bohm | nel ruolo di | Dottore |
Harry Baer | ||
Ingrid Caven | ||
Isolde Barth | ||
Voli Geiler |
Germania, 1930. Hitler sta per affermarsi con il nazionalsocialismo e la crisi economica si fa sentire anche in Germania. Hermann Hermann, un emigrato russo che gestisce un'industria di cioccolata in Germania, è sposato con Lydia, una tenera oca giuliva, ed è ormai negli anni in cui comincia a entrare in crisi riguardo alla propria esistenza: il lavoro è privo di gratificazioni, la vita di coppia si trascina stancamente, un senso angoscioso di inutilità assoluta lo invade e lo opprime. Non può evadere in sogni fantastici, poiché non è un poeta. Riesce invece a guardarsi nello specchio, a vedersi vivere, a sdoppiarsi. Così gli si presenta la soluzione: uscire da se stesso, entrare in un altro. Trova difatti una controfigura nella persona di Felix Weber. A lui sembra un sosia perfetto, ma le facoltà mentali di Hermann sono ormai tanto alterate da non accorgersi che Felix è una sua controfigura molto approssimativa ed è per nulla un sosia. Gli dà appuntamento in un bosco, gli offre molti soldi, lo riveste dei suoi abiti, gli dona i suoi effetti personali e poi lo uccide a sangue freddo, convinto di aver eliminato il suo passato e di poter cominciare una vita nuova nei panni di Felix Weber. Tuttavia, la nuova vita del falso Felix Weber dura poco tempo...
"Il film è piuttosto aggrovigliato e faticoso. La fotografia è splendida e anche il linguaggio filmico efficace. La scenografia barocca, l'abbondanza di specchi che rimandano immagini, di porte a vetri con ghirigori e svolazzi, ben rappresentato la molteplicità delle cose inutili che ingombra l'animo e la vita del protagonista. Splendida l'interpretazione di Bogarde, specialmente la ricca e mutevole espressività del suo volto. Efficace anche la Ferréol nella parte della moglie svampita. Il film è amaro e lo si comprende nell'affermazione del protagonista: la filosofia è un'invenzione dei ricchi, come la religione; non credo neppure all'amore. A questo punto, quando esplode la crisi di mezza età, si è senza mezzi validi per risolverla e rimane aperta la via della pazzia e del delitto." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 94, 1983)
Incasso in euro