Death of a President - Morte di un presidente2006

SCHEDA FILM

Death of a President - Morte di un presidente

Anno: 2006 Durata: 90 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, THRILLER

Regia:-

Specifiche tecniche:HDTV, VIDEO (NTSC), DV, DIGITAL BETACAM, HDCAM, SUPER 16, 35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:BOROUGH FILM LTD., CHANNEL 4 TELEVISION CORPORATION, CHICAGO BOROUGH FILMS

Distribuzione:LUCKY RED (2007)

TRAMA

Ottobre 2007. Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush viene assassinato a colpi di pistola dopo aver tenuto un discorso in un hotel di Chicago. Sullo sfondo delle proteste pacifiste contro la guerra in Medio Oriente e la paura per gli esperimenti nucleari della Corea del Nord, l'F.B.I. inizia le indagini per trovare i responsabili, ma il caso è destinato a restare insoluto.

CRITICA

"La 'docufiction' del giornalista inglese Gabriel Range, che tanta ostilità ha già suscitato e continuerà a suscitare, ha sullo sfondo il modello di Peter Watkins, il regista britannico che fin dagli anni Sessanta è stato l'inventore di questo genere. Fantapolitico, fantastorico." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 16 marzo 2007) "Una delle ragioni per cui da qualche anno a questa parte i documentari hanno sempre più successo andrebbe cercata in quel senso di soffocamento e sazietà che è cominciato a serpeggiare tra il pubblico verso un cinema che aveva perso ogni rapporto con il mondo reale per esaltare solo pseudomondi digitali e virtuali. A furia di inseguire immagini sempre più vere - ma in realtà finte - si è superato qualsiasi limite di credibilità spingendo il pubblico a rivalutare il caro, 'vecchio' documentario. I problemi (per il cinema) nascono quando anche queste due categorie - finzione e realtà - perdono senso, in nome di una contaminazione tra generi che non è dettata dalla voglia di superare i limiti artistici insiti nelle strutture narrative ma piuttosto dal desiderio di lasciare a bocca aperta lo spettatore. Costi quel che costi. Finendo così per cambiare le carte in tavola e usando le immagini non per 'raccontare una storia' ma per 'vendere' un qualche tipo di surrogato. Dei sentimenti, della passione, della gioia, del dolore. O anche della verità. 'Death of a President' ('Morte di un presidente') di Gabriel Range ha scelto quest' ultima strada e il risultato lascia perplessi. Ma non per il suo argomento, quanto piuttosto per l' uso che fa delle immagini e della loro forza evocativa. (...) Dalla sua il film ha la forza delle immagini, abilmente ritoccate o totalmente ricostruite (con un cast di volti sconosciuti ma decisamente efficaci), un impatto ideologico che finisce per chiedere allo spettatore di schierarsi pro o contro (ma mai di dubitare di quello che vede) e soprattutto la «trappola estetica» di una realtà falsa ma spacciata per vera, perfino nelle didascalie finali che prima di una ambigua presa di distanza da quello che lo spettatore ha appena visto insistono nel «certificare» come vero quello che è solo stato inventato dal regista. Confermandoci nel sospetto che lo scopo di un film così costruito non è quello di farci riflettere sui pregiudizi della politica americana di Bush e Cheney (che esistono, ripetiamo), ma di sfruttare la credulità cinematografica dello spettatore di fronte a immagini che sembrano documentarie e vendergli invece una (finta) verità fatta di slogan e luoghi comuni." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 16 marzo 2007) "'Death of a President' mostra anche l'immediata manovra per trovare, o meglio fabbricare il colpevole ideale mettendo in mezzo il babau di turno, ovvero la Siria. Mostra Cheney dar vita a qualcosa che sa poco di giustizia e molto di manipolazione dell'opinione pubblica. Mostra insomma la spregiudicatezza di certa politica (in filigrana c'è il modo in cui Bush ha usato l'11 settembre per fare la guerra). E smonta, ricostruendole sotto i nostri occhi, le mille manipolazioni cui è soggetta quella che ingenuamente chiamiamo informazione. Un film sofisticato insomma, che mescolando vero e finto in varie proporzioni esige spettatori agguerriti. Ma è tutto fuorché facile o gratuito." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 marzo 2007) "Il titolo è 'Death of a President' e in effetti del film di Gabriel Range s'è parlato solo perché immagina la morte violenta, fra sette mesi, di Bush. (...) Di pochi mezzi e molto acume, il filmino di Range è incisivamente, non provocatoriamente politico, e soprattutto non fantapolitico. Però l'attentato e la campagna pubblicitaria a colpi di lapidi mortuarie, utile all'eco mediatica, ha nuociuto alla serena valutazione del film, ispirato non dalla difesa del terrorismo, ma dalla difesa dal terrorismo, ma nell'ambito dell'habeas corpus." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 16 marzo 2007) "'Morte di un presidente', del giova

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