Anno: 2002 Durata: 83 Origine: USA Colore: C
Genere:MUSICALE
Regia:Martin Scorsese
Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)
Tratto da:-
Produzione:SAM POLLARD, DAPHNE A. MCWILLIAMS
Distribuzione:MIKADO
Uno dei sette episodi firmati da sette grandi registi, dedicati ai leggendari musicisti che hanno fatto la storia del blues, dalle radici ai giorni d'oggi. Dalle rive del fiume Niger (in Mali), fino ai campi di cotone ed ai locali di ritrovo sulle sponde del Mississippi, un viaggio alla ricerca delle origini del Blues inframezzato da interpretazioni originali ed immagini di repertorio.
"Dopo il capitolo di Wenders e in attesa di quello di Eastwood, ecco il musicologo Martin Scorsese, ex supervisore di Woodstock che, con passionale coerenza, andando alle radici delle sue origini africane, si cimenta nel film collettivo sul blues, la musica sociale del dolore e della vita nei campi, il segno di una profonda ferita sulla pelle nera, il ponte tra jazz e rock. Dice la voce fuori campo dell'autore all'inizio di 'Dal Mali al Mississippi' che non sarebbe stato possibile vivere senza musica ed inizia così il viaggio - tra materiale d'archivio e rare registrazioni d'epoca - alle radici etiche ed etnologiche del blues, col musicista di colore Corey Harris, convinto che ogni nota porti chiuso con sé un pezzo di storia, tanto che si può sentire dal blues il fango e il sudore del Mississippi, gli sterminati campi di cotone dove il blues serviva come tam tam, comunicazione". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 ottobre 2003) "Scorsese non mescola fiction e realtà come Wenders, ma intreccia le voci di bluesmen americani vecchi e nuovi (John Lee Hooker e Son Thomas, Otha Turner e Corey Harris) con quelle di africani come Ali Farka Touré, Salif Keita, Toumani Diabaté. Un viaggio in cerca delle radici istoriato di rare immagini di repertorio. Una vera gemma e un'ottima introduzione al blues". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 ottobre 2003) ""La passione per la musica da parte di talenti della regia è indice di talento ancora superiore. E la musica, la vita e la storia di chi l'ha costruita e innalzata agli onori del mondo rimane sempre tra le cose migliori da raccontare. Forse c'è un po' troppa deferenza nel progetto, in questo Dal Mali al Mississipi c'è come un omaggio rituale al delta del grande fiume, ma poi basta essere onesti e mettere in scena anche bluesman col giusto cinismo e disincanto per sentire raccontare grandi storie temperate dalla disillusione: nei momenti topici, entra un giusto giro di chitarra per saltare l'ostacoloe, alla fine, una grande versione di "Join The Revelator" che accompagna i titoli di coda, ricchissimi di informazioni e canzoni. (Antonio Dipollina, "La Repubblica", 4 luglio 2006)
Incasso in euro