CUORE NAPOLETANO2002

SCHEDA FILM

CUORE NAPOLETANO

Anno: 2002 Durata: 94 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:-

Specifiche tecniche:HDCAM (HIGH DEFINITION) TRASPORTATO IN 35 MM.

Tratto da:-

Produzione:PAOLO SANTONI E DANIELE DE SANCTIS PER READY MADE, IN COLLABORAZIONE CON TELE +

Distribuzione:MIKADO

TRAMA

E' il racconto di un viaggio compiuto da una piccola troupe in alcuni Stati del Nord America e a Napoli e provincia. Il viaggio è durato circa una anno alla ricerca di ogni possibile traccia della canzone napoletana classica. Si è cercato di capire se i sentimenti che l'hanno ispirata sono ancora condivisi e chi sono i nuovi interpreti. Immagini del cinema muto, contemporaneo del periodo in cui è nata, fanno rivivere personaggi noti agli italo americani come Jimmy Roselli, Jerry Vale, Rita Berti, o a Napoli come Peppe Barra, Mirna Doris, Enzo Gragnaniello, Maria Nazionale. Ne emerge che la canzone napoletana è ancora profondamente popolare e la si trova a Napoli come ad Atlantic City, nei matrimoni, come nei casinò.

CRITICA

Dalle note di regia: "Le canzoni napoletane appartengono alla nostra memoria musicale. L'idea di fare un film sulla canzone napoletana è venuta quando ho scoperto che la canzone è nata nello stesso periodo in cui è nato il cinema. Nel 1896, i fratelli Lumière, un anno dopo la loro invenzione erano già a Napoli a filmare la città. Oltre alla memoria musicale, quindi viveva, attraverso il cinema, una memoria visiva. Il punto di partenza è stato: esistono ancora quei "sentimenti" che hanno fatto nascere la canzone Napoletana? Perché già nel 1945, il poeta di 'Munasterio 'e Santa Chiara temeva, tornando a Napoli dopo la guerra, di non trovare più " 'o core", la vera ricchezza della città? "Cuore napoletano', nel suo piccolo, possiede certo meno sabor internazionale, meno pubblicità, ma riesce a interessare, come i suoi illustri predecessori, anche (e soprattutto) i non appassionati del genere. E' questa l'arma vincente di Santoni, che ci conduce da Little Italy al Golfo di Napoli con lo sguardo semplice e curioso che solo un non-napoletano come lui poteva avere. Il suo essere in qualche maniera esterno al fenomeno, lo mette al riparo dal pericolo di cadute nella banalità, nell'esaltazione pura e semplice dell'indole partenopea; lo preserva dal lasciarsi coinvolgere in una specie di melodramma mariomeroliano tutto core, lacrime e poco altro. La tiepida freddezza del suo documentario è la chiave che apre le porte a chi vuole semplicemente trascorrere un'ora e mezza tra artisti sinceri, musica di ottima qualità, frasi e volti che da soli varrebbero una sceneggiatura. La tiepida freddezza che poi si tramuta anche in calore, ma solo dopo aver visto e partecipato, solo dopo aver parlato con tali personaggi, solo dopo aver bevuto un paio di bicchieri a una tavolata di gente già brilla". (Marco Bovino, 'Duel', 1 settembre 2002) "Ci sono cuore, sole e amore, ma Paolo Santoni si tiene lontano dagli stereotipi. Ci sono le pizze e i mandolini, ma il taglio è antropologico, non folkloristico. Ci sono anima e storia in questo viaggio tra Napoli e il Nordamercia, alla ricerca delle radici della canzone classica partenopea". (Aldo Fittante, 'Film tv', 17 settembre 2002)

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