Conversazioni private1996

SCHEDA FILM

Conversazioni private

Anno: 1996 Durata: 135 Origine: SVEZIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Liv Ullmann

Specifiche tecniche:(1:1.33)

Tratto da:romanzo omonimo di Ingmar Bergman

Produzione:INGRID DAHLBERG PER SVERIGES TELEVISION DRAMA

Distribuzione:MIKADO FILM (1998)

ATTORI

Pernilla August nel ruolo di Anna Bergman
Max von Sydow nel ruolo di Pastore Jacob
Samuel Fröler nel ruolo di Henrik Bergman
Anita Björk nel ruolo di Karin Åkerblom
Thomas Hanzon nel ruolo di Tomas Egerman
Vibeke Falk nel ruolo di Signorina Nylander, la padrona di casa
Kristina Adolphson nel ruolo di Maria
Gunnel Fred nel ruolo di Märta Gärdsjö
Hans Alfredson nel ruolo di Vescovo Agrell
Bengt Schött nel ruolo di Stille
 

SOGGETTO

Bergman, Ingmar
 

SCENEGGIATORE

Bergman, Ingmar
 
 

SCENOGRAFIA

Möller, Mette
 

COSTUMISTA

Pehrsson, Inger

TRAMA

In Svezia Anna, donna sposata con tre figli, vive una relazione con un giovane studente di teologia. Seguendo le indicazioni date da Lutero, che ha abolito la confessione cattolica a favore di una più informale "conversazione privata", Anna confida il fatto al pastore Jacob, suo consigliere spirituale. Prendono così il via cinque conversazioni, attraverso le quali si ricostruiscono i fatti e le situazioni che hanno portato Anna a vivere quell'episodio. La prima rimanda al luglio 1925, quando Anna e il pastore Jacob si incontrano per caso a Stoccolma e lei, scoppiata a piangere, le racconta della relazione con Tomas. La seconda un mese dopo, nell'agosto 1925, quando, nella casa estiva, Anna confessa tutto al marito che, dapprima comprensivo, esplode poi in una rabbia furibonda. Nella terza, maggio 1925, viene ricordata una fuga d'amore tra Anna e Tomas nella casa vuota dell'amica Märta. La quarta conversazione è dell'ottobre 1934 quando, quasi dieci anni dopo gli eventi, Anna va a trovare Jacob ormai morente. Gli dice che la vicenda si è risolta per il meglio e che il rapporto col marito è stato recuperato. Anna trova poi una foto che la ritrae nel giorno della cresima. E' il passaggio alla quinta conversazione, maggio 1907, quando Anna adolescente disse a Jacob di non voler ricevere la comunione. Nell'epilogo, Anna, dopo aver ricordato quell'episodio lontano ormai trenta anni, lascia con un sorriso la casa del pastore.

CRITICA

"Il tono, schietto fino alla ferocia, è quello di 'Scene da un matrimonio'. Gli attori sono un prodigio di esattezza e sensibilità, a cominciare da Pernilla August e dal gigantesco Max von Sydow. Quanto alla regia, Liv Ullmann ricalca saggiamente le orme del maestro senza averne il genio ma servendo con estrema acutezza il testo e la domanda che sottende: fin dove arriva il dovere (il diritto?) di dire la verità? E una vita - un'opera - asservita a questo imperativo, è solo più giusta o anche più povera? Magari Bergman avrebbe moltiplicato le suggestioni dei dialoghi in un gioco vertiginoso di riflessi e risonanze come sa chi ha visto di recente in tv la sua ultima e folgorante regia, 'Vanità e affanni', altro capitolo della saga famigliare dedicato stavolta allo zio inventore. Ma bisogna essere davvero avari per non accogliere la trasparenza e il nitore della Ullmann come un vero dono". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 luglio 1998) "Il risultato, grazie alla compenetrazione di Liv nell'universo poetico della figura dominante della sua esistenza, è un quasi Bergman di straordinaria dignità e commozione, forse più affettuosamente 'dalla parte di lei' che nel testo: in quanto la regista sente l'esigenza di lasciare aperto per la tormentata Anna uno spiraglio di speranza. Ed è probabilmente in questo confronto fra la mentalità maschile e femminile, oltre che nel rapporto fra le personalità dei suoi autori, che è da ricercare il senso più profondo di 'Conversazioni private' ". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 27 giugno 1998) "Sono assolutamente bergmaniani i dilemmi etici agitati dal film, che esce in Italia, distribuito dalla Mikado, monco di una delle 'conversazioni private'. Ma anche così l'opera si impone per la sua quieta ferocia, il suo andamento solenne, la sua ambiguità alta, sicché lo spettatore, alla fine, è portato a interrogarsi sul diritto di cittadinanza di un imperativo morale che postula l'infelicità e disdegna, temendola, la ribellione. Illuminato magistralmente da Sven Nykvist, il fedele operatore di Bergman, 'Conversazioni private' non è un film di facile fruizione, ma agisce in profondità e tocca corde universali, specie nell'evocazione di un inferno matrimoniale reso con lucida partecipazione dagli interpreti. E se Pernilla August è toccante nel ruolo di Anna Bergman, Max von Sydow dà letteralmente i brividi nell'impersonificazione del vecchio pastore lambito dalla morte". (Michele Anselmi, 'l'Unità', 23 giugno 1998)

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