CONGO1995

SCHEDA FILM

CONGO

Anno: 1995 Durata: 109 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASY

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:LIBERAMENTE ISPIRATO AL ROMANZO DI MICHAEL CRICHTON

Produzione:KATHLEEN KENNEDY, SAM MERCER - PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione:UIP - CIC VIDEO

TRAMA

La TRAVICOM, multinazionale leader nel campo delle telecomunicazioni, ha inviato una spedizione sul vulcano Virunga, nel centro dell'Africa, alla ricerca di diamanti dall'eccezionale purezza per attivare nuovi tipi di laser. Charles, figlio del boss R.B. Travis, comunica via satellite di aver trovato un giacimento, ma la trasmissione, captata dalla dottoressa Karen Ross, ex fidanzata del giovane, si interrompe bruscamente. Travis manda Karen in Africa, e lei si aggrega alla spedizione del primatologo Peter Elliot che vuole riportare Amy, una gorilla il cui linguaggio viene tradotto in suoni da un computer, nel suo ambiente d'origine. Anche un sedicente filantropo romeno, Herkermer Homolka, finanzia la spedizione, che però senza i soldi della TRAVICOM non potrebbe avere luogo. La guerra civile in Zaire provoca diversi contrattempi, con l'arresto ed il rilascio dei due scienziati e del gorilla. Saliti su un vecchio DC3, devono paracadutarsi nella giungla perchè bersagliati dai missili. La marcia, guidata da Monroe Kelly, è faticosa: i componenti del gruppo incontrano una misteriosa tribù che mostra a Karen un membro della spedizione precedente inebetito, che muore alla vista di Amy. Arrivati al campo, distrutto, scoprono i resti della favolosa città di Zinj, e la notte vengono assaliti da misteriosi gorilla grigi, che tengono a bada coi mitra e i laser. Il giorno dopo penetrano nella città e scoprono che gli antichi abitanti allevavano scimmie assassine per difendere la miniera che si rivela piena di diamanti: Karen ne trova uno enorme nella mano del suo ex fidanzato, morto. L'attacco finale dei gorilla decima la compagnia: Homolka muore e Peter viene salvato da Amy mentre i gorilla vengono decimati grazie al laser attivato da Karen col diamante. I superstiti se ne vanno in mongolfiera mentre la gorilla Amy viene lasciata nella natia foresta. Karen, disgustata dal cinico Travis preoccupato più del suo nuovo laser al diamante che del figlio, getta la preziosa pietra.

CRITICA

Nonostante la superficilità dell'assunto, il film resta su un piano di assoluto decoro grazie ai ritmi sempre serrati del racconto e alla gradevolezza dei dialoghi. Il tam tam di Congo, però, prometteva molto di più. (Il Resto del Carlino, Alfredo Boccioletti, 30/9/95) I fedeli Crichtonofili di fronte a Congo avrebbero tutto il diritto di gridare al delitto di lesa maestà. Congo uno dei più bei romanzi d'avventure di questi ultimi decenni, emozionante e sapiente, "gelido e stupendo", come recita il risvolto di copertina della mia vecchia edizione Vallardi. E di fronte al cattivo trattamento di questa bellissima storia viene il sospetto che Crichton si sia comportato come ai bei tempi Moravia: vendendo i diritti e dimenticandoselo. Tanto, l'effetto del nome Crichton è garantito: negli Stati Uniti il film, pur molto maltrattato da una critica di solito tollerante, ha già conquistato ottanta milioni di dollari. (La Reppubblica, Irene Bignardi, 29/9/95) Congo è un tentativo di resuscitare (aggiornandola con le risorse tecnologiche) la vecchia avventura africana made in Hollywood. Ma per ottenere la miscela giusta non bastano la cornice e le finanze da kolossal. Ci vuole un bravo regista - e Frank Marshall non lo è - oltre a un robusto cast di interpreti. Quelli di Congo sembrano recitare di conserva (televisiva), tanto che i pezzi di bravura sono in appannaggio esclusivo di Emy, non un vero primate ma una "creatura" da laboratorio di trucchi. Dunque, soltanto un film di intrattenimento superficiale distante mille miglia dai capitoli di Crichton. Del resto, lo scrittore, in passato, tentò invano e in proprio di portare Congo sul set, ma aveva alzato bandiera bianca. Probabilmente sarebbe stato un segnale da cogliere. Frank, invece, tirando dritto, è finito tra le zanne dei gorilla grigi come i "fantocci" spersonalizzati della sua narrazione. Così impara. (Il Secolo XIX, Natalino Bruzzone, 3/10/95) Insomma un esempio quasi perfetto di cinema-cinema scalcagnato, spensierato e nonostante gli effetti speciali proprio all'antica americana. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 29/9/95)

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