COME MI VUOI1996

SCHEDA FILM

COME MI VUOI

Anno: 1996 Durata: 91 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:TRIO CINEMA E TELEVISIONE NOE PRODUCTIONS

Distribuzione:MIKADO FILM - MEDUSA

TRAMA

Durante un retata notturna alle Terme di Caracalla, un agente di polizia, Pasquale, rincorre una prostituta, Desideria. La fuga finisce sulla rupe Tarpea, dove costei strilla impaurita. Pasquale per darle aiuto scivola anche lui verso una forra e riconosce in lei, con sorpresa e sconcerto, un suo amico di infanzia. Desideria - che vive con due travestiti (Gaia e Gioia) - tenta di rivedere il poliziotto: se ne è infatuata subito, anche se il poliziotto sulle prime prende l'insolita faccenda come un gioco resistendo a qualche avance più ardita ed alle occhiate languide, però inequivocabili. Pasquale è un tipo più che normale, con principi piuttosto solidi, e poi è da tempo fidanzato con Nellina, operaia che vive e lavora in un piccolo paese d'Abruzzo, la quale viene spesso a trovarlo a Roma per concedersi un po' d'amore in automobile in attesa delle nozze. Don Michele, il loro parroco e confessore fin dall'infanzia, cerca anzi di affrettarle. Una notte, in cui Pasquale si fa accompagnare dal prete, questi conosce Desideria e le fa una piccola predica. Ma Desideria ormai è innamorata del giovane, che suona la tromba nella banda del Corpo di Polizia. Giusto ad un concerto in un parco cittadino, Nellina vede Desideria, intuisce qualcosa di strano e ad un certo momento Don Michele le rivela la penosa verità. Desideria tenta il suicidio; ci prova anche Nellina, comunque incredula che il prossimo sposo possa essersi invischiato in un rapporto del genere. Disperata Desideria segue Pasquale fino alla basilica di San Pietro, cerca di convincerlo che l'amore non ha né limiti, né barriere (che sarebbero solo dei tabù fossilizzati creati dalla societa per la morale corrente); ma ecco comparire anche Nellina che insulta e schiaffeggia il fidanzato. Comunque la coppia partecipa alle riunioni di formazione tenute da Don Michele ad altre coppie di fidanzati sul tema dell'amore, in vista del matrimonio. Il poliziotto, ormai toccato dal dolore di Desideria (che ha deciso di andare all'estero per farsi operare) e poco a poco sedotto dall'affetto per lui della infelice, decide di mutare radicalmente la propria vita. Poco tempo dopo a Parigi, in un locale notturno Pasquale si esibisce come musicista e Desideria come cantante (novella "coppia" all'apparenza felice e contenta).

CRITICA

"Come mi vuoi è il tipico film "politically correct" all'italiana, i personaggi sono abbastanza simpatici e il gioco si fa accettare dal pubblico maschile e femminile - senza troppi conflitti sulla propria identità sessuale. Qui è anche il suo limite. Se si riconosce l'intenzione civile, beneducata di Amoroso (che ha il merito di non strafare mai, nemmeno nei duetti tra i due petulanti travestiti Gioia e Gaia), tocca contemporaneamente riconoscere che il suo programma di trasgressività, esplicitato nelle note di regia, non è rispettato che in piccola parte." (La Repubblica, Roberto Nepoti, 26/4/96) "Il debutto di Carmine Amoroso parte con una razione doppia di luoghi comuni nei luoghi di Madame Royale, mentre le due "matte" che convivono con Desideria, cioè i bravi Urbano Barberini e Francesco Casale, corrispondono a due eterni femminini: la sciantosa alla Mae West (sulla maglietta porta scritto: "Tyson, dove sei?") e la saggia alla Maggie Smith. Il nostro bravo Enrico Lo Verso assume invece, senza patetismi e con grandi sensibilità, i trucchi, i rimmel, le espressioni, i fruscii di Desideria, che vorrebbe essere amata coniugalmente da Pasquale, diventare per lui una casalinga, anche frustrata, prendendo il posto della fidanzata Monica Bellucci, operaia di provincia che parla nel folk italiota di Straziami ma di baci saziami." (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 24/4/96) "Il cinema italiano non aveva aspettato Belle al bar di Alessandro Benvenuti per occuparsi di travestiti: basti ricordare La patata bollente di Steno, con Massimo Ranieri, e Più bello di così si muore, di Pasquale Festa Campanile, con Enrico Montesano, due commedie spigliate e vitali cui entrambi i protagonisti avevano dato un contributo personalissimo di umorismo disinvolto, molto più efficaci nel fingere di quanto poi non lo sia stato, in Belle al bar, il transessuale Eva Robin's in una parte, invece, ritagliata quasi su misura. Adesso ci si mette l'esordiente Carmine Amoroso chiedendo a Enrico Lo Verso di fingersi a sua volta un travestito con trucco marcato, tacchi a spillo e minigonna, ma non si può dire che sia riuscito davvero a fare centro." (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 4/5/96) "Sgangherata commedia sociale dell'esordiente Carmine Amoroso, che tratta un argomento scabroso buttandola sul ridere appena il discorso rischia di farsi impegnativo. Tra qualche sguaiata caricatura fanno capolino i due bravi protagonisti: il francese Vincent Cassel, che comunque nella realtà si è ben guardato di scaricare Monica Bellucci". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 3 ottobre 2001)

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