Pa-ra-da2008

SCHEDA FILM

Pa-ra-da

Anno: 2008 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Marco Pontecorvo

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:MARCO VALERIO PUGINI E UTE LEONHARDT PER PANORAMA FILMS, RAI CINEMA, YALLA FILMS, DOMINO FILM LTD.

Distribuzione:01 DISTRIBUTION

ATTORI

Jalil Lespert nel ruolo di Miloud
Evita Ciri nel ruolo di Livia
Daniele Formica nel ruolo di Don Guido
Gabriel Adrian Rauta nel ruolo di Mihai
Patrice Juiff nel ruolo di Stephane
Bruno Abraham Kremer nel ruolo di Ambasciatore
Robert George Valeanu nel ruolo di Cristi
Cristina Nita nel ruolo di Tea
Liviu Bituc nel ruolo di Mosu
Florin Precup nel ruolo di Vlad
Andreea Perminov nel ruolo di Alina
Georgiana Anghel nel ruolo di Maria
Iulian Bucur nel ruolo di Constantin
Gabriel Huian nel ruolo di Viorel
 

MUSICHE

Guerra, Andrea
 

MONTAGGIO

Doglione, Alessio
 

SCENOGRAFIA

Bizzarri, Paola
 

COSTUMISTA

TRAMA

Miloud, un clown di strada franco-algerino, è arrivato a Bucarest tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu. Qui Miloud è entrato in contatto con i 'boskettari', i bambini orfani o poverissimi che vivono ammassati nella rete dei canali dove passano i tubi del riscaldamento. Dopo aver vinto la diffidenza dei bambini, Miloud ha fondato il circo Parada, dando loro una via per sfuggire alla miseria e alla violenza della strada.

CRITICA

"Non è un film dell'orrore, anzi. La pellicola che ieri, nel giorno dell'apertura e delle risate con i Coen, ha commosso e toccato il Lido, accogliendo al festival tutti quei giovanissimi protagonisti che parte della loro infanzia l'hanno trascorsa davvero dentro nelle fogne di Bucarest". (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 28 agosto 2008) "'Pa-ra-da' (è il nome dello show di Miloud & Co.) è tratto da una storia vera e nonostante sia un film nella migliore tradizione del cinema civile d'intrattenimento dove la durezza della cronaca perde rispetto alla catarsi finale, mantiene un fortissimo tasso di credibilità grazie allo sguardo neorealista di Pontecorvo e alle facce impossibili da non amare di Jalil Lespert (Miloud) e di tutti i 'boskettari', tra cui spiccano il vispo Cristi di Robert Valeanu e la vissuta Tea di Cristina Nita, mai stati attori prima del film. Film che vola alto. Grazie a un clown che non soffre di vertigini". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 agosto 2008) "Non essendo predisposti ai cliché del cinema assistenziale, possiamo serenamente affermare che questo film - in gran parte realizzato con la macchina a mano e il teleobiettivo - è all'altezza dei classici sull'infanzia derelitta come 'Los Olvidados'". (Valerio Caprara, 'Il mattino', 28 agosto 2008) "Sarebbe piaciuto a Gillo Pontecorvo l'esordio del figlio Marco. Purtroppo il regista della 'Battaglia di Algeri' non c'è più, ma l'applauso trionfale e prolungato che ieri ha accolto 'Pa-ra-da' era anche per lui. La Romania non gode di buon nome in Italia e i motivi sono tragicamente sotto gli occhi di tutti. Tuttavia Pontecorvo jr, già apprezzato direttore della fotografia per Rosi, non s'è fatto fuorviare dagli umori. (...) Pontecorvo dribbla ogni patetismo girando un film duro, che non idealizza l'eroe Miloud, e però ricostruisce le tappe di questa tosta esperienza pedagogica fondata sulla riscoperta del rispetto di sé. Tema non nuovo. Quanti insegnanti idealisti alle prese con piccoli criminali irredimibili abbiamo visto al cinema? Tuttavia 'Pa-ra-da' colpisce per come intreccia presa sulla realtà e reinvenzione drammaturgica, senza pietismi, affidandosi a ragazzini che diresti appena affiorati dalle viscere di Bucarest". (Michele Anselmi, 'Il Giornale', 29 agosto 2008) "La retorica legata al tema, che potrebbe far capolino dietro l'angolo, viene continuamente respinta da uno stile pragmatico, modulato tra un montaggio rapido e uno sguardo immediato che schiaccia la prospettiva sui corpi e le facce dei protagonisti: 'ho scelto l'agilità dei 16 millimetri', ha affermato Pontecorvo, 'altrimenti con i macchinari ingombranti da 35 mm sarei risultato troppo invasivo rispetto alla naturalezza che volevo cogliere in questi bambini, attori non professionisti, protagonisti del film'. Nessun giudizio morale o solleticamento ipocrita della pietà dello spettatore, ma tanta umana comprensione per i disgraziati soggetti in causa: 'Pa-ra-da evidenzia il legame di cooperazione tra Romania, Francia e Italia, ma vorrei diventasse un discorso universale sull'infanzia abbandonata e sulla possibilità di un suo riscatto sociale e culturale, visto che i 'boskettari' di Bucarest sono uguali a quelli delle bidonville indiane o sudamericane'". (Davide Turrini, 'Liberazione', 29 agosto 2008)

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