Anno: 1922 Durata: 103 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO, GUERRA, ROMANTICO
Regia:Augusto Genina
Specifiche tecniche:-
Tratto da:testo teatrale "Cyrano de Bergerac" (1897) di Edmond Rostand
Produzione:EXTRA FILM, GENINA (ROMA)
Distribuzione:U.C.I. (1925)
Pierre Magnier | nel ruolo di | Cirano di Bergerac |
Linda Moglia | nel ruolo di | Rossana/Maddalena |
Angelo Ferrari | nel ruolo di | Cristiano di Neuvillette |
Alex Bernard | nel ruolo di | Raguenau |
Gemma de Sanctis | nel ruolo di | La governante |
Umberto Casilini | nel ruolo di | Conte di Guiche |
Maurice Schutz | ||
Roberto Parisini |
Cirano di Begerac è un coraggioso spadaccino francese, eloquente e spiritoso ma, a causa di un difetto fisico, un enorme naso che lo rende ridicolo, non ha molto successo con le donne. Ama segretamente sua cugina Maddalena, che si fa chiamare Rossana, ma lei, a sua volta, è innamorata di Cristiano, un giovane cadetto. Quando Rossana confida i suoi sentimenti a Cirano, questi giura di prendere Cristiano sotto la sua ala protettrice e così inizia a suggerirgli le parole giuste da dire alla sua amata. Quando il cadetto capisce che Rossana non è innamorata di lui, ma della persona che ha nel cuore quelle parole che la fanno innamorare sempre di più, decide di morire per far sì che il suo amico Cirano possa coronare il suo sogno d'amore. Cirano però non accetta il suo sacrificio e decide di mantenere il segreto. Solo molti anni dopo, in punto di morte, rivelerà la verità alla sua amata Rossana.
"Questo lavoro rappresenta non solo una valorosa battaglia ma altresì una splendida vittoria. Cominciamo col tributare il nostro disprezzo per coloro, chiunque essi siano, i quali hanno fatto attendere quasi cinque anni al pubblico romano la proiezione di un lavoro che - evidentemente - ha per essi il grave torto di dimostrare come in Italia si possa fare della cinematografia meravigliosa. Fortunatamente il film di Genina si infischia di questo 'voluto' ritardo, in quanto è fresco e vivo come se ieristesso fosse stato licenziato per lo schermo. Siamo infatti di fronte all'opera di un poeta della cinematografia, che ha saputo competere vittoriosamente con l'altro poeta del lavoro e del teatro. [...] L'esecuzione del Magnier è superiore ad ogni elogio. Egli, degno successore sulle scene di Francia del Coquelin ainé, in questa parte è semplicemente perfetto. Buoni gli altri, senza distinzione, ma tutti naturalmente offuscati dal protagonista". ('Evi [Enrico Vidali], 'L'Impero', 28 gennaio 1926).
Incasso in euro