SCHEDA FILM

Calderon

Anno: 1981 Durata: - Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Giorgio Pressburger

Specifiche tecniche:NORMALE

Tratto da:testo teatrale di Pier Paolo Pasolini

Produzione:EIDOSCOPE RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA RETE 3

Distribuzione:LABORATORIO CINEMA (1983)

 
 

SCENEGGIATORE

Pressburger, Giorgio

TRAMA

La vicenda di Rosaura si svolge in Spagna nel 1967. E' il suo lungo e penoso "viaggio" tra sogno e realtà, una presa di contatto con il corpo, l'amore, il potere e la follia (sempre o quasi con la presenza della sorella Stella). Rosaura si innamora di Sigismondo, un ebreo convertito, perseguitato come antifascista che rientra in Patria. Ma il padre di Rosaura, al corrente di ciò, la fa rinchiudere in una casa di cura, tra suore impietose e medici intellettualoidi. Successivamente liberata, Rosaura apprende con orrore da Sigismondo di essere il frutto della violenza da lui operata sulla madre. A tratti, Rosaura vive anche la realtà di una aristocratica famiglia seicentesca, facendo parte del gruppo ispirato al celebre quadro "Las Meninas" di Velazquez e dove il padre simboleggia il Potere Si "ridesta", in seguito, in una squallida baracca di periferia (gestita da Stella) nelle vesti di una prostituta ma, appena sembra aver preso coscienza della propria identità, un giovanissimo cliente (ragazzo di ottima famiglia, peraltro contestatore) si manifesta come suo figlio: ancora, dunque, sulla orribile cresta di un legame incestuoso, avendole un prete svelato che il genitore è Sigismondo. Nel sogno successivo, la donna è padrona di casa di una famiglia borghese. Fuori si sentono le fucilate e le grida dei manifestanti del 1968. All'interno domina Basilio, ben saldo e autoritario nella sua inattaccabile veste di padre, marito e padrone, mentre è presente anche Sigismondo. Un giovane sconosciuto - Enrico - inseguito dalla polizia chiede rifugio e, spossato, si addormenta vicino a Rosaura, intenerita dalla sua presenza. Basilio fa arrestare il ragazzo dalla polizia. Rosaura, ormai certa che la propria vita si svolge - tra ansie, dolori ed orrori - in un vero e proprio "lager" descrive allucinata la sua condizione esistenziale, ascolta i canti della lotta operaia e si illude che sia imminente la irruzione di giovani, con cibo e amicizia: e con i giovani la sospirata libertà. Ma Basilio la illude freddamente anche questo non è che un sogno e, forse, fra tutti il più irrealizzabile.

CRITICA

"Dal testo teatrale di Pasolini, che è una rivisitazione ricca ed ambigua della problematica post-sessantottesca, Pressburger ha tratto un film, prodotto dalla Rai, che non è teatro cinematografico ma personalissima testimonianza su un'opera che ha anora molto da dire allo spettatore d'oggi." ('Segnocinema')

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