Anno: 1976 Durata: 127 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:GIALLO, POLIZIESCO, THRILLER
Regia:Francesco Rosi
Specifiche tecniche:PANORAMICA TECHNICOLOR
Tratto da:romanzo "Il contesto" di Leonardo Sciascia
Produzione:ALBERTO GRIMALDI PER PEA (PRODUZIONI EUROPEE ASSOCIATE) (ROMA), LES ARTISTES ASSOCIES (PARIGI)
Distribuzione:PEA UNITED ARTISTS - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, RCS FILMS&TV
Lino Ventura | nel ruolo di | Ispettor Amerigo Rogas |
Tino Carraro | nel ruolo di | Capo della Polizia |
Marcel Bozzuffi | nel ruolo di | L'ozioso, ex detenuto |
Paolo Bonacelli | nel ruolo di | Dottor Maxia |
Max von Sydow | nel ruolo di | Riches, presidente della Corte Suprema |
Charles Vanel | nel ruolo di | Procuratore Varga |
Fernando Rey | nel ruolo di | Evaristo, Ministro della Sicurezza |
Tina Aumont | nel ruolo di | La prostituta |
Renato Salvatori | nel ruolo di | Commissario di Polizia |
Anna Proclemer | nel ruolo di | Signora Nocio |
Alfonso Gatto | nel ruolo di | Vilfredo Nocio |
Luigi Pistilli | nel ruolo di | Cusano, funzionario del PCI |
Corrado Gaipa | nel ruolo di | Capo mafioso |
Alain Cuny | nel ruolo di | Giudice Rasto |
Maria Carta | nel ruolo di | Signora Res, moglie del farmacista |
Giorgio Zampa | nel ruolo di | Amar, segretario del PCI |
Silverio Blasi | nel ruolo di | Capo della squadra politica |
Florestano Vancini | nel ruolo di | Un interlocutore |
Paolo Graziosi | nel ruolo di | Galano |
Carlo Tamberlani | nel ruolo di | Arcivescovo |
Enrico Ragusa | nel ruolo di | Frate |
Francesco Càllari | nel ruolo di | Giudice Sanza |
Accursio Di Leo | nel ruolo di | Assistente di Rogas |
Ernesto Colli | nel ruolo di | Guardia notturna |
Renato Turi | nel ruolo di | Speaker televisivo |
Alexandre Mnouchkine | nel ruolo di | Pattos, l'armatore |
Mario Meniconi | nel ruolo di | Baraccato, ex detenuto |
Claudio Nicastro | nel ruolo di | Un Generale |
In una regione del sud, qualcuno uccide un magistrato, poi un altro e un altro ancora. Ad indagare sui tre delitti viene incaricato l'ispettore Rogas che, scartate le ipotesi di una vendetta mafiosa e dei crimini immotivati di un folle, ritiene che l'omicida sia un farmacista ingiustamente condannato, anni prima, per un presunto tentativo di avvelenamento, ed ora scomparso. Quando, però, il misterioso assassino comincia a uccidere i magistrati della capitale, il capo della polizia impone a Rogas di indirizzare le indagini verso i "gruppuscoli" di estrema sinistra, e non più agendo da solo ma agli ordini di un commissario della squadra politica. Ormai convinto, invece, che quei delitti facciano parte di un piano eversivo, Rogas continua per la sua strada, finchè raggiunge le prove del complotto. Ne informa, allora, il segretario del partito comunista, al quale ha dato appuntamento in un museo: ma un killer appostato sul luogo li uccide entrambi. La versione ufficiale, fornita dallo stesso capo della polizia, attribuisce l'uccisione del capo comunista allo stesso Rogas, che avrebbe dato da tempo segni di squilibrio mentale. I compagni del morto, pur conoscendo la verità, non ne approfittano, poichè giudicano prematura la conquista del potere.
"E' un film d'intrigo e di denuncia che onora il cinema italiano. E che testimonia ancora una volta quali servizi esso possa rendere a chi, in una visione inclemente della nostra realtà, sappia cogliere l'eco sinistro della storia". (Giovanni Grazzini - C'inema '76'). "Il film di Rosi è importante anche se lo si stacca dal contesto più strettamente cronachistico, ma certamente gran parte del suo interesse e del suo fascino deriva dalla stretta connessione con le vicende che tutti stiamo vivendo." (Claudio Sorgi, 'La Rivista del Cinematografo', 6, 1976)
Incasso in euro