SCHEDA FILM

Bye Bye Baby

Anno: 1988 Durata: 95 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:-

Produzione:ADRIANO DE MICHELI E PIO ANGELETTI PER INTERNATIONAL DEAN FILM PER RETEITALIA

Distribuzione:UIP (1988) - PENTAVIDEO - MEDUSA VIDEO

TRAMA

Due giovani sposi di Milano, Paolo e Sandra, per quanto molto innamorati, litigano continuamente: lui vive con grandi mezzi, avendo indovinato alcuni investimenti, che gli hanno portato grossi guadagni; lei; laureata da poco in medicina vuole continuare ad esercitare in ospedale. Una sera, dopo l'ennesima scenata, si separano: Paolo si consola subito con una giocatrice professionista di biliardo, Lisa; Sandra cede presto alla corte che da tempo le fa il collega Marcello. Ma un anno dopo il divorzio (voluto da Paolo), i due ex coniugi si ritrovano, scoprono di amarsi ancora e diventano amanti clandestini, sempre trovando, però, occasione per qualche battibecco e senza aver il coraggio di rompere i rispettivi legami con Lisa e Marcello. Quando per caso i quattro si incontrano alle isole Mauritius, Paolo tenta di portar via Sandra a Marcello; ma all'ultimo minuto la donna, sempre insicura per il carattere egoista e leggero di Paolo, rinuncia a partire con lui. Dopo qualche tempo Paolo e Sandra si rivedono ancora, a Milano, e lei annuncia all'ex marito che sta per sposare Marcello, al che lui, mentendo, le assicura che da parecchio non vive più con Lisa. Sandra è scossa da questa notizia, e al momento del "si" pianta tutto e si reca a casa di Paolo, col quale ha un ardente incontro amoroso. Lisa li sorprende insieme, tronca decisamente con l'uomo e poi rivela a Sandra che fino a quell'istante il suo legame con lui era continuato. Delusa ancora una volta, Sandra ha perciò una nuova lite con Paolo e i due si lasciano. Ma, uscendo da casa di lei, Paolo è investito da un'auto; Sandra accorre, è felice di vederlo incolume e tenta ancora di riallacciare con lui un serio rapporto, ma Paolo se ne va, fissandole, però, un nuovo appuntamento per l'indomani.

CRITICA

"Si fa l'amore spesso ma ci si rispetta poco in 'Bye Bye Baby'. quarta prova del nove di Enrico Oldoini da sempre insicuro sulle scelte filmiche ('Yuppies 2', 'Cuori nella tormenta'). Nell'incertezza si adegua al neo-glamour all'italiana: lusso e lustrini un po' borghesi, estetica del cineromanzo, personaggi volubili. Luca Barbareschi (Paolo) copia la fotocopia di se stesso ma nelle scene di sesso è un vero disastro. Brigitte Nielsen (Lisa) svetta statuaria e sponsorizza un paio di suoi brani musicali (ma è riuscitissima la scena di quando affiora tra le acque come fosse lo squalo). Carol Alt è ormai diva d'importazione, Jason Connery (figlio di Sean) sarebbe perfetto sulla copertina di Vogue." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 7 Marzo 1988) "L'interpretazione invece ha dei meriti che in un film più saldo si sarebbero imposti anche con evidenza maggiore. Luca Barbareschi, nelle vesti del protagonista, disegna con giusti colori tutte le ipocrisie di un personaggio che arriva spesso a mentire perfino a se stesso, Carol Alt, come Sandra, ha occhi azzurri bellissimi e una decisione di modi che la impongono senza fatica, Brigitte Nielsen, in abito da sera o di fronte al biliardo, non perde mai una disinvoltura un po' fredda ma ricca egualmente di glamour. Piace e può piacere. E' comprensibile però che le si preferisca la rivale." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 5 Marzo 1988) "L'ossessione di imitare gli americani fingendo di credere che Porta Magenta sia Manhattan, e che basti ricalcare vagamente gli schemi hollywoodiani per ottenere una commedia sofisticata, sta facendo molto male al cinema italiano, che spreca talenti come Barbareschi costretto a ripetere all'infinito la sua maschera, del resto appena inventata, del farabutto irresistibile alla Clark Gable (e con tutta la simpatia possibile, ce ne corre...). Carol Alt è una ragazza splendida, e anche a modo suo diligente e simpatica. Ma pensare che un film d'attori e battute (e ce ne sono anche poche decenti) possa reggersi solo su una coppia di fotomodelle, è un'altra bella pretesa. E per favore: lasciamo in pace la povera Marilyn Monroe." ('Il Giorno', 30 Marzo 1988)

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