SCHEDA FILM

Boyz n the Hood - Strade violente

Anno: 1991 Durata: 107 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:STEVE NICOLAIDES

Distribuzione:COLUMBIA TRI-STAR FILMS ITALIA - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

TRAMA

Nelle strade del ghetto nero di Los Angeles può accadere di tutto: anche che rientrando da scuola i bambini inciampino in un cadavere non rimosso. La violenza è di casa e le risse fra bande sono quotidiane. Cresce in quella che è detta la "giungla" il giovane Tre, di cui il padre Furious Styles - separato da Reva - è deciso a fare un uomo. Tre ha diciassette anni e per amici due fratelli: Dough, spacciatore, violento e già reduce di galera e Ricky, più ragionevole, che aspira ad una borsa come giocatore di football nella squadra di un college, più un altro ragazzo, che uno scontro fra teppisti ha obbligato a vivere in una carrozzella. Varie le avventure e molti i rischi quotidiani. Tre è timido e pieno di paure con le ragazze, ma in sostanza ascolta i consigli del padre, lo ammira e capisce quello che Styles continua a proclamare, e cioè che i "fratelli neri" non debbono scontrarsi fra di loro. Frattanto da un'auto in corsa si spara per una inezia contro Ricky: il ragazzo viene ucciso, proprio mentre la madre di questi, Brenda, riceve la lettera di ammissione del ragazzo al college. Anche Tre, sconvolto, si arma per attaccare i colpevoli, ma sarà Dough a sparare ed eliminare costoro, per vendicare a modo suo e tragicamente il congiunto assassinato. Poi Tre partirà per la scuola e lascerà la "giungla" dove è nato, portandosi in cuore e nella mente le parole del turbolento Dough, maturato dalla strade e dal dolore: che, cioè, i neri sono fratelli e mai debbono uccidersi fra di loro in nessun caso.

CRITICA

"Il racconto, pur privato dal doppiaggio delle sue atmosfere più dirette, conserva una vitalità drammatica di un certo peso, anche là dove slitta nel patetico." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 18 gennaio 1992) "Se il film ha suscitato tanto interesse significa che ha una sua vitale autenticità. Forse ha contribuito la presenza nel cast di Ice cube, il Rapper autore di "Boyz'n the hood" contrazione gergale di boys in the neighborhood." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 18 gennaio 1992) "Ci sono in "Boyz'n the hood" un filino di autobiografia (quella stessa di Singleton), qualche esortazione all'autodifesa del proprio gruppo razziale, critiche ai comportamenti indotti dai massmedia. Il tutto servito da una cinepresa manovrata con abilità quasi eccessiva dal regista. (Francesco Bolzoni, 'L'Avvenire', 31 gennaio 1992) "La regia è apprezzabile ma come inamidata, anche se il finale è un ottimo pezzo di melodramma gangsterico in cui la suspense non è una volta tanto plastificata." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 29 gennaio 1992) "Boyz'n the hood" è un film intelligente nella tradizione "bianca" di "Gioventu' bruciata". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 02 febbraio 1992).

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