Bitch Slap - Le superdotate2009

SCHEDA FILM

Bitch Slap - Le superdotate

Anno: 2009 Durata: 105 Origine: USA Colore: C

Genere:AZIONE, COMMEDIA

Regia:Rick Jacobson

Specifiche tecniche:RED ONE CAMERA, 35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:ERIC GRUENDEMANN E RICK JACOBSON

Distribuzione:EAGLE PICTURES (2011)

ATTORI

Julia Voth nel ruolo di Trixie
Erin Cummings nel ruolo di Hel
Ameríca Olivo nel ruolo di Camero
Michael Hurst nel ruolo di Gage
Ron Melendez nel ruolo di Fuchs
William Gregory Lee nel ruolo di Hot Wire
Minae Noji nel ruolo di Kinki
Kevin Sorbo nel ruolo di Sig. Phoenix
Lucy Lawless nel ruolo di Madre Superiora
Renee O'Connor nel ruolo di Sorella Batril
Dennis Keiffer nel ruolo di MacDaddy
Scott Hanley nel ruolo di Black Ice
Mark Lutz nel ruolo di Deiter von Vondervon
Debbie Lee Carrington nel ruolo di Hot Pocket
Zoë Bell nel ruolo di Rawhide
Eric Gruendemann nel ruolo di Padre Malone
 

MUSICHE

Graham, John R.
 

SCENOGRAFIA

Tirsoaga, Vali

TRAMA

Tre ragazze 'cattive' arrivano in una remota autostrada nel mezzo del deserto per estorcere denaro a un malvagio criminale. Ben presto, però, le cose sfuggiranno al loro controllo e la realtà si rivelerà ben diversa da come appariva all'inizio...

CRITICA

"'Più tette, più proiettili, più sberle.' Mai slogan fu più azzeccato e veritiero per lanciare un film, condensando, in meno di una riga, i tre motivi che spingeranno, da venerdì prossimo, migliaia di giovincelli in calore a vedere 'Bitch Slap-Le superdotate', pellicola datata 2009 e miracolosamente tirata fuori dal solito cassetto estivo. Letteralmente, il titolo significa, nello slang americano, 'schiaffo dato con la mano aperta' e di manrovesci, in effetti, si abbonda. (...) Il film è un chiaro omaggio al genere 'exploitation' tanto caro al maestro del genere, quel Russ Meyer che a partire dal glorioso 'Faster, Pussycat! Kill! Kill!' del 1965, adorato (non a caso) da Quentin Tarantino, ha dato voce, a suo modo, ai principi del femminismo; le sue 'eroine' menavano come fabbri e sparavano come killer, moli riservati, fino a quel momento, esclusivamente ai maschi, sculettando però in abiti succinti che esaltavano fisici da conigliette. Un filone che ha prosperato soprattutto nei b-movies anni Settanta e che ha trovato una sorta di glorificazione grazie ai più cerebrali Tarantino ('Kill Bill' su tutti) e Robert Rodriguez. (...) Una pellicola che miscela tutto quello che ha reso popular questo particolare genere sottocommerciale, affidando a una trama bizzarra (vi è chiaro che è solo un pretesto?) lo spunto per esaltare tutto l'immaginario (soft)erotico dello spettatore. (...) I maschi? Comparse da brutalizzare dopo avergli fatto fare la figura dei fessi. Il tutto servito con qualche splitscreen, flashback alla 'Memento', un finale prevedibile e un budget da minimi sindacali. Un fumettone stracult, insomma, trash, pulp, 'tamarro', triviale nel linguaggio, esagerato come il push up delle tre 'ladies'; ma maledettamente divertente, esteticamente galvanizzante. Meglio se visto dopo una fetta di anguria, giusto per non dimenticarsi che siamo pur sempre in estate." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 20 luglio 2011) "Piacerà a chi ha fatto follie per il 'Grindhouse' di Tarantino e il suo universo di femminine violente e prevaricatrici. E a chi ricorda con nostalgia i più trucidi fumetti da drive in negli anni 50. Il modello è il famigerato 'Faster Pussycat Kill Kill' di Russ Meyer. Ma le superdonne attuali hanno più tette." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 luglio 2011) "Avvio in medias res (...) ed eredità esibite: vi ricordate il compianto Russ Meyer e le sue bombe sexy e manesche più degli uomini, e ancora le discinte giustiziere dei B-movies e le diversioni filologiche di Tarantino, con l'Uma Thurman di 'Kill Bill' e la Melanie Laurent di 'Bastardi senza gloria' per virago? Rick Jacobson manda tutto a memoria, intrecciando guilty pleasures e post-femminismo sboccato, split-screen e immaginario erotico, chroma-key e trash scollacciato. Di tutto e di più, ma (...)è il silicone a farla da padrone: calchi deformi più che citazionismo, drammaturgia plastica più che riscrittura estetica. Insomma, né Tarantino né Rodriguez, né carne né pesce, una rievocazione involontariamente nostalgica e con la coscienza sporca più del linguaggio: altro che superdotata. (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 28 luglio 2011)

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