Bianca come il latte, rossa come il sangue2013

SCHEDA FILM

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Anno: 2013 Durata: 102 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Giacomo Campiotti

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:romanzo omonimo di Alessandro D'Avenia (ed. Mondadori)

Produzione:MATILDE E LUCA BERNABEI PER LUX VIDE CON RAICINEMA

Distribuzione:01 DISTRIBUTION

ATTORI

Filippo Scicchitano nel ruolo di Leo
Aurora Ruffino nel ruolo di Silvia
Gaia Weiss nel ruolo di Beatrice
Luca Argentero nel ruolo di Professore
Romolo Guerreri nel ruolo di Niko
Gabriele Maggio nel ruolo di Proteina
Roberto Salussoglia nel ruolo di Big Mac
Pasquale Salerno nel ruolo di Jack
Michele Codognesi nel ruolo di Sparrow
Flavio Insinna nel ruolo di Padre di Leo
Cecilia Dazzi nel ruolo di Madre di Leo
Ilaria Ingenito nel ruolo di Betta
Eugenio Franceschini nel ruolo di Vandalo
Valerie Sibilia nel ruolo di Madre di Beatrice
 

MUSICHE

Guerra, Andrea
 

MONTAGGIO

Doglione, Alessio
 

SCENOGRAFIA

Bizzarri, Paola

TRAMA

Leo ha 16 anni, ha tanti amici, gioca a calcetto, ama gironzolare in motorino e ascoltare perennemente il suo iPod. Come per tanti suoi coetanei, le ore passate a scuola e i professori sono uno strazio, ma l'arrivo di un nuovo supplente di storia e filosofia sarà per lui e per gli altri suoi compagni una piacevole scoperta: l'insegnante, infatti, cercherà di stimolarli a vivere intensamente e a cercare di perseguire il proprio sogno. Leo sente finalmente la forza per affrontare ogni sfida, anche se il suo universo si divide in due colori: il 'bianco'- simbolo di vuoto, noia, silenzio e solitudine - e il 'rosso', che rappresenta l'amore, la passione, il sangue che pulsa ma che, soprattutto, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza per cui ha perso la testa. Quando finalmente trova il coraggio di avvicinarsi a lei, però, Leo scopre che Beatrice sta attraversando un grande dolore e il 'bianco' prende il sopravvento. Di fronte alla sofferenza, Leo si troverà a crescere e a fare delle scelte, ma ad incoraggiarlo ci sarà il suo mondo - i genitori, i compagni, e il suo "speciale" professore - ma soprattutto Silvia, l'amica di sempre, fedele confidente di ogni suo segreto...

CRITICA

"Garbata commedia scolastica di Campiotti con un ragazzo (il sempre più bravo Filippo Scicchitano) che deve superare un colpo basso leucemico del destino: l'aiutano la ragazza del cuore (Aurora Ruffino che pare la Spaak) e il palpitante professorino Argentero che sfoggia maglioncini over the top lo stipendio del corpo insegnanti. La retorica del melò prima è cercata ma poi evitata, e nonostante qualche scivolone di scrittura sturm und drang und dolcetto cinese, il film è superiore al genere cui appartiene." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 aprile 2013) "«A sedici anni il tiepido non esiste» dice il regista Giacomo Campiotti per riassumere lo spirito del film che ha ricavato dal romanzo di Alessandro D'Avenia 'Bianca come il latte, rossa come il sangue'. Scritto con Fabio Bonifacci bravo sceneggiatore di commedie (genere sul quale sta lasciando il segno: da 'Si può fare' a 'Benvenuto Presidente!'), il film è rivolto con evidente intenzione al segmento di mercato adolescenziale. Ma non tanto in chiave di commedia quanto melodrammatica, tra 'L'attimo fuggente' e 'Love story'. La parte leggera è incarnata dal ragazzo Leo (Filippo Scicchitano di 'Scialla'), pessimo liceale dal cuore d'oro e dalla contagiosa esuberanza che, con l'aiuto del prof Luca Argentero (sintesi tra Robin Williams di «Capitano, oh mio capitano» e Faletti di 'Notte prima degli esami' ma molto più piacione) e della paziente compagna di banco che lo ama non riamata, scoprirà l'amore e il dolore nell'infatuazione per Beatrice (come quella di Dante) dai capelli rossi, minata dalla malattia. Costretto a crescere, a entrare nella vita. Antologia di cliché senza luce di originalità. Ma ciò non esclude che possa commuovere." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 4 aprile 2013) "Il film si inserisce nel filone adolescenziale con freschezza grazie alla regia di Campiotti, a suo agio in questo registro; e all'interpretazione di Scicchitano, che da 'Scialla!' in poi fa sperare che potrebbe diventare un vero attore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 aprile 2013) "Giacomo Campiotti sa interpretare il sentimento adolescenziale, ma forse a volte esagera nel tentativo di calarsi in quel vortice confuso e interrotto di quell'età di formazione proponendo una regia forzata, un po' a scatti, poco fluida voluta vicina, secondo le intenzioni, allo sguardo giovane di un adolescente. Chi scrive del mondo degli adolescenti, o ne fa film, è stato un adolescente ma non lo è più, da tanto o da poco, e il ricordo di quell'epoca si fa spesso mito anche quando è forte il tentativo mimetico, quello di assomigliare a tutti i costi a un vero adolescente, immergersi nel suo sguardo. Scicchitano ce l'ha il piglio dell'adolescente e anche la protervia ed è il pezzo forte del film. Dall'esordio con 'Scialla!' e poi con il film della Comencini, il giovane attore prosegue bene, speriamo senza chiudersi però in un cliché. Il cinema italiano usa vampirizzare i suoi talenti, senza preservarli." (Dario Zonta, 'L'Unità', 4 aprile 2013) "Un romanzo di formazione che affronta il tema della morte per parlare della vita.Tratto dall'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, e affidato alla regia di Giacomo Campiotti, 'Bianca come il latte, rossa come il sangue' (...) è una storia d'amore e di perdita che procede sui binari inconsueti di una ricerca che porta a Dio. Un Dio al quale affidarsi per comprendere il dolore, la sofferenza e la speranza." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 4 aprile 2013) "Dal romanzo best-seller di Alessandro D'Avenia (co-sceneggiatore), 'Bianca come il latte rossa come il sangue' riporta sul grande schermo il bravo regista Giacomo Campiotti e rialza le sorti del nostro cinema: un dramedy (dramma commedia) che fa ridere e insieme commuovere, girato all'altezza e con gli occhi degli adolescenti protagonisti e supportato da ottime prove attoriali (Scicchitano è già una garanzia, Argentero è in crescita). Tra le pieghe del teen-movie, si parla di Dio, amore e morte con freschezza e urgenza rare nel nostro cinemino: da vedere." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 4 aprile 2013) "Spiacerà a chi pensava che dopo il flop degli ultimi film da Federico Moccia, per un po' fosse finita col filone romantico adolescenziale. E invece se non è una «mocciata» è pan bagnato. Anche se Filippo Scicchitano ('Scialla') non manca di comunicativa e se D'Avenia (autore del romanzo principale) scrive un po' meglio di Federico." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 aprile 2013) "Terrificante commedia giovanilistica che affastella tutti i luoghi comuni sul primo amore, aggiungendovi, a tradimento, un tumore senza speranza. (...)una lacrimosa 'Love Story' per under 18 pronti a commuoversi." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 aprile 2013)

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