Battle of the Year 3D: La vittoria ? in ballo2013

SCHEDA FILM

Battle of the Year 3D: La vittoria è in ballo

Anno: 2013 Durata: 109 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, MUSICALE

Regia:Benson Lee

Specifiche tecniche:SONY CINEALTA PMW-F3 / SONY PMW-TD300

Tratto da:basato sul documentario"Planet B-Boy" di Benson Lee

Produzione:CONTRAFILM

Distribuzione:WARNER BROS. PICTURES ITALIA

ATTORI

Josh Holloway nel ruolo di Jason Blake
Laz Alonso nel ruolo di Dante Graham
Josh Peck nel ruolo di Franklyn
Caity Lotz nel ruolo di Stacy
Chris Brown (II) nel ruolo di Rooster
Joshua Lee 'Milky' Ayers nel ruolo di Mayhem
Jesse 'Casper' Brown nel ruolo di Wolf
Anis Cheurfa nel ruolo di Blur
Luis Rosado nel ruolo di Beasty Luis 'Luigi' Rosado
Kid David nel ruolo di Steps
Richie 'Abstrak' Soto nel ruolo di Space
Steve Terada nel ruolo di Wizard
Elvin Jhon Campilan nel ruolo di Thomas
Ivan 'Flipz' Velez nel ruolo di Flipz
Albert 'Trix' Thompson nel ruolo di MC Trix
Daniel Liechty nel ruolo di Dani
Demetrius Grosse nel ruolo di Scott
Dominic Sandoval nel ruolo di Grifter
Donnie 'Crumbs' Counts nel ruolo di Villain
Gil Brace-Wessel nel ruolo di Gillatine
Giovanni V. Giusti nel ruolo di Brian
J.D. Rainey nel ruolo di Flair
Jay Luchs nel ruolo di Benson
Jesse Erwin nel ruolo di James
Jon 'Do Knock' Cruz nel ruolo di Do Knock
Jonathan 'Legacy' Perez nel ruolo di Swat
Keith Stallworth nel ruolo di Gatlin
Kristy M. Johnson nel ruolo di Valerie
Michael Carrasco nel ruolo di Kilowatt
Morris Isby nel ruolo di Intricate
Natalya Oliver nel ruolo di Janice
Oren Pinchas Michaeli nel ruolo di Coldeye
Paul Kirkland nel ruolo di Paul
Rafael 'Spax' Szulc-Vollmann nel ruolo di MC Spax
Richard Maguire nel ruolo di Lil Adonis
Sammy Soto nel ruolo di Samo
Sawandi Wilson nel ruolo di Sniper
Terrence J nel ruolo di Se stesso
Victor Kim nel ruolo di Aces
Weronika Rosati nel ruolo di Jolene
 

SOGGETTO

Lee, Benson
 

SCENEGGIATORE

Brin Hill
Parker, Chris
 

SCENOGRAFIA

Cornwell, Chris
 

COSTUMISTA

Soyon An

TRAMA

"Battle of the Year" è un torneo internazionale di break dance che si tiene annualmente e che attira le migliori squadre di ballerini di tutto il mondo. Negli ultimi 15 anni, gli americani non sono riusciti a portare a casa il trofeo e per questo Dante, magnate dell'Hip Hop di Los Angeles ed ex B-Boy, decide di chiamare il suo amico Blake, ex allenatore di basket, per allenare un Dream Team composto dai migliori B-Boys di tutti gli Stati Uniti. Con soli tre mesi a disposizione, Blake userà ogni tattica e stratagemma per preparare al meglio la squadra e infondere in loro la forza e la voglia di riportare il trofeo in America, dove è nato.

CRITICA

"Specchio di una società ultracompetitiva, rivolto verso gli strati 'bassi' della popolazione (in fondo racconta sempre storie di riscatto), il film-di-danza ha preso sempre più piede nelle recenti stagioni. Ora che 'Step Up' è diventato un franchise, arriva a far parte del club Benson Lee, già regista di un ottimo documentario ('Planet B-Boy') sul tema. Fictionalizzando il quale, Lee racconta le vicende di Blake (è Josh Holloway, noto ai fan di 'Lost'), ex-allenatore di basket convocato da un magnate perché riporti negli Usa il trofeo di Battle of the Year, gara di ballo che riunisce i migliori team del mondo e che gli americani non vincono da quindici anni. (...) Bravo a riprendere i balli, sfruttando al meglio spazi e movimenti coreografici, Benson Lee è mal servito da una sceneggiatura indigente, che assembla tipi umani prevedibili (salvo, forse, la danzatrice gay) e luoghi comuni della narrazione. Paradossale, allora, che le scene di danza siano relativamente poche." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 dicembre 2013) "Potrebbe essere un ulteriore capitolo della serie 'Step Up', ma non ne possiede gli accattivanti elementi di attrazione e la sua aria di prodotto per famiglie non sembra il più idoneo a conquistare l'interesse del pubblico giovanile, a dispetto della presenza del carismatico e acrobatico cantante ballerino Chris Brown. Benson Lee ha realizzato il film a partire da un suo documentario, 'Planet B-Boy', dedicato all'annuale gara di street dance (...). Nella scialba sceneggiatura di Brin Hill e Chris Parker i risvolti narrativi sono ridotti all'osso, il 3D è inutile, tutto è giocato sui passi di danza e i ragazzi sono bravi, ma il montaggio non dà abbastanza respiro ai loro numeri." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 5 dicembre 2013) "Ancora breakdance. Revival anni '80? Dopo averla rivista al cinema nel bellissimo 'C'era una volta un'estate', ecco che la frenetica danza a contatto con il suolo (nata in Usa a metà 70 e ispirata alla brasiliana capoeira) torna sul grande schermo in 'Battle of the Year: La vittoria è in ballo', pellicola con torneo mondiale dove gli Americani si scontreranno in finale con i Coreani. Sono loro ormai i nemici degli yankee (somigliano anche ai cinesi e non si corre il rischio dell'incidente diplomatico con Pechino) in tanto cinema hollywoodiano degli ultimi anni. Di solito queste pellicole sono fresche e acrobatiche. Stavolta no. Dialoghi scemi, ammorbanti montaggi di allenamenti che nemmeno in tutti i Rocky messi insieme e protagonisti senza mordente (c'è il Josh Holloway della serie tv 'Lost'). A confronto le saghe 'Step Up' e 'Street Dance' sono capolavori della settima arte." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2013) "I coreani sono i campioni in carica ma bisogna riportare la Battle of The Year in America. La crew di b-boy è forte ma serve un ex allenatore di basket, pur con passato tormentato, per trasformarla in una squadra. E l'aiuto di una bella coreografa, farà il resto. Rispetto ai soliti film sulle competizioni di danza, visti e rivisti, qui si cerca di far passare il messaggio che il ballo è uno sport e lo sport è un'arte. E il ballo, completo protagonista della storia, fa la differenza." (A.S., 'Il Giornale', 5 dicembre 2013) "Spiacerà a chi magari, dato il soggetto, si aspettava qualcosa di diverso dai soliti musical sulla break dance. E invece è un'altra polpetta di maniera (cambiano i ballerini, ma non i personaggi). Anzi i personaggi sono anche più scostanti del solito (come la mascolinissima coreografia)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 5 dicembre 2013)

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