Anno: 1998 Durata: 102 Origine: AUSTRALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Rolf de Heer
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:ROLF DE HEER, DOMENICO PROCACCI E GIUSEPPE PEDERSOLI PER VERTIGO, FANDANGO, SMILE PRODUCTIONS
Distribuzione:LANTIA CINEMA & AUDIOVISIVI (1999)
Heather Rose | nel ruolo di | Julia |
Joey Kennedy | nel ruolo di | Madelaine |
John Brumpton | nel ruolo di | Eddie |
Rena Owen | nel ruolo di | Rix |
Danny Cowles | nel ruolo di | Joe |
Phil MacPherson | nel ruolo di | Trev |
Catherine Fitzgerald | nel ruolo di | Dogface |
Susie Fraser | nel ruolo di | Assistente sociale |
Carmel Johnson |
Julia ha trent'anni, è affetta da un grave handicap dalla nascita, è inchiodata sulla sedia a rotelle ed ha un solo modo per farsi capire dagli altri: digitare quello che vuole dire su un sintetizzatore vocale. L'assistenza sociale ha affidato Julia a Madeline, che se ne occupa a modo suo: entra ed esce da casa senza un orario preciso, certe volte è cordiale e gentile ma più spesso scarica su Julia le tensioni delle proprie nevrosi. Madeline ha una vita sentimentale piuttosto instabile, non riesce a mantenere rapporti equilibrati, cambia spesso ragazzo e, quando ne trova uno nuovo non si fa scrupolo di portarlo a casa di Julia e di avere un rapporto anche davanti alla malata. Una mattina Julia, uscita nel giardinetto, ferma un giovane, Eddie, e lo convince ad entrare in casa. Eddie in qualche maniera è attratto dalla volontà e dalla caparbietà di Julia e torna a trovarla anche nei giorni successivi. Julia, seppur tra mille difficoltà, dà segnali di volere con Eddie un rapporto che vada oltre l'amicizia, ma quando anche Madeline lo conosce e pensa che potrebbe essere l'uomo giusto per lei, tra le due donne si crea una rivalità. Una sera, Madeline trova i due a letto e scarica su l'inerme Julia tutta la propria rabbia. Il gesto porterà al licenziamento di Madeline che cercherà vendetta, ma Julie verrà fortunatamente salvata da alcune amiche. Poi dall'estero tornerà Eddie e Julie sembrerà riacquistare felicità e voglia di vivere.
"Dopo l'exploit di 'Bad Boy Bubby' e l'esplorazione della psiche infantile in 'La stanza di Cloe', il coraggioso de Heer si mette al servizio di Heather Rose per un film da lei scritto e 'diretto', e perciò firmato da lei sui titoli di testa. In quanto tale - e nei suoi evidenti limiti di scrittura - è anche un manifesto politico, una rivendicazione dei diritti alla sessualità da parte di coloro che i normali ritengono incapaci voler fare l'amore". (Paolo Cherchi Usai, 'Segnocinema', settembre/ottobre 2000)
Incasso in euro