Avengers: Endgame2019

SCHEDA FILM

Avengers: Endgame

Anno: 2019 Durata: - Origine: USA Colore: C

Genere:AVVENTURA, AZIONE, FANTASY

Regia:Anthony Russo|Joe Russo

Specifiche tecniche:-

Tratto da:personaggi dei fumetti Marvel ideati da Stan Lee e Jack Kirby,

Produzione:KEVIN FEIGE PER MARVEL STUDIOS

Distribuzione:THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA

ATTORI

Karen Gillan nel ruolo di Nebula
Bradley Cooper nel ruolo di Rocket (voce)
Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers / Captain Marvel
Scarlett Johansson nel ruolo di Natasha Romanoff/Vedova Nera
Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark/Iron Man
Chris Hemsworth nel ruolo di Thor
Mark Ruffalo nel ruolo di Bruce Banner/Hulk
Chris Evans nel ruolo di Steve Rogers/Captain America
Don Cheadle nel ruolo di Colonnello James Rhodes/War Machine
Benedict Cumberbatch nel ruolo di Dottor Strange
Tom Holland (II) nel ruolo di Peter Parker/Spider-Man
Chadwick Boseman nel ruolo di T'Challa/Black Panther
Zoe Saldana nel ruolo di Gamora
Tom Hiddleston nel ruolo di Loki
Paul Bettany nel ruolo di Visione
Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff/Scarlet
Anthony Mackie nel ruolo di Sam Wilson/Falcon
Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes/Soldato d'Inverno
Idris Elba nel ruolo di Heimdall
Danai Gurira nel ruolo di Okoye
Peter Dinklage nel ruolo di Eitri
Benedict Wong nel ruolo di Wong
Pom Klementieff nel ruolo di Mantis
Dave Bautista nel ruolo di Drax
Gwyneth Paltrow nel ruolo di Pepper Potts
Benicio Del Toro nel ruolo di Collezionista
Josh Brolin nel ruolo di Thanos
Chris Pratt nel ruolo di Peter Quill/Star-Lord
 

MUSICHE

Silvestri, Alan
 

COSTUMISTA

Makovsky, Judianna

TRAMA

Il più grande dispiegamento di supereroi pronti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos, prima che il suo impeto di devastazione e rovina porti alla fine dell'universo.

CRITICA

"(...) 'Avengers: Endgame' è la pellicola numero ventidue (avete letto bene) di quello che è stato definito come il Marvel Cinematic Universe, messo in piedi, undici anni fa, dal produttore Kevin Feige (con la Disney) suddiviso in fasi (con questo titolo si chiude la terza), opera faranoica, senza precedenti, che ha rivoluzionato il mondo del cinecomic mondiale. A partire da 'Iron Man' (2008), la Marvel ha realizzato film con protagonisti singoli supereroi da far convergere, tramite snodi di trame, in un crossover delle varie pellicole. Una strategia vincente, con anticipazioni (nei titoli di coda) per ricordare, allo spettatore, che quello appena visto non era un film totalmente autoconclusivo, ma inserito in un qualcosa di più grande, universale appunto. Del resto, la serialità delle saghe Tv, ha cambiato il modo anche di far cinema e il dio merchandising ha fatto il resto: su eBay si vende un prodotto a tema Avengers ogni 5 secondi. Che poi, sia ormai un trionfo di CGI, anche se in questo capitolo, finalmente, si dà più spazio alle star, poco importa. (...) La vera pellicola decolla da questo momento. Peccato che, intanto, siano già passati 75 stanchi minuti degli oltre 180 di durata. Vale la pena aspettare, però, perché i fan saranno trascinati tra risate, emozioni forti (abbiamo visto colleghi piangere) e, soprattutto, colpi di scena a non finire. Una degna conclusione del percorso, fino ad ora, intrapreso e pietra angolare di una nuova espansione di questo particolare universo cinematografico. E, per una volta, non fermatevi sui titoli di coda perché non ci saranno le abituali scene extra." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 25 aprile 2019) "(...) il finale commuove: l'altra metà del mondo (il Wakanda, le donne, gli adolescenti) contro il maschio bianco suprematista (ok: blu... come i cattivoni dei Beatles). E no: 'Endgame' non è il trionfo delle merci come accade con i 'Transformers'. Stan Lee vedeva le eroine e gli eroi in calzamaglia come la parte migliore di noi. Le nostre potenzialità condivise con gli altri. E 'Avengers: Endgame' è il discorso sullo Stato dell'Unione che ci piace pensare avrebbe potuto pronunciare Stan Lee." (Giona A. Nazzaro, 'Il Manifesto', 25 aprile 2019) "(...) È un cinema della mutazione, quasi pedagogico, che educa gli spettatori all'apocalisse e al postumano, e non ha molto a che vedere con il cinema come lo conosciamo, fatto di cose e corpi reali. Nel nuovo episodio, curiosamente, si esibiscono spesso i corpi degli attori dimagriti o ingrassati: come ad aggrapparsi a una fisicità residua, per timore di essere andati troppo in là. Nel film precedente, l'umanità era dimezzata dal perfido Thanos con un solo gesto. Per far riavviare la storia, gli sceneggiatori mettono in campo una macchina del tempo. Trovata ovvia e perfino sleale, si dirà. Ma il viaggio nel tempo porta con sé una serie di riflessioni: sul concetto di remake (ritornare sulla storia passata, rifarla), sui simulacri (i personaggi guardano in pratica i film precedenti). Quando li vediamo schierati, offerti alla contemplazione come oggetti sacri, questi supereroi ci appaiono con evidenza assoluta come pure immagini della merce. (...)." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 25 aprile 2019) "(...) Piacerà sicuramente. Perché la Marvel ce l'ha messa proprio tutta (leggi un budget stratosferico) per fare del nuovo 'Avengers' il blockbuster dell'estate e magari dell'anno. Ce l'han messa anche i fratelli Anthony e Joe Russo (già promossi in precedenza al quinto posto nella classifica dei registi più redditizi) che non si sono accontentati di orchestrare il grande spettacolo, ma si sono affidati a sceneggiatori (Markus e Mc Feely) in grado di lavorare di fino sui personaggi (più afflitti da angosce che in tutti i capitoli precedenti). Bene. Obiettivo raggiunto. Un caldo consiglio però. Meglio andare alla visione muniti di qualche libercolo della Panini Comics. Nella smania di buttar dentro tutto, ma proprio tutto, nella storia vanno e vengono molti personaggi (la frase più frequente è «Io ti ho già visto da qualche parte») la cui identità lì per lì rimane misteriosa per il comune spettatore. La prima parte, a dir la verità è un filino noiosetta (prima di venire al sodo il film vuol fare amare e riamare tutti gli eroi). Poi il battaglione, preceduto da un paio di colpi di scena mica male. Dove come s'è detto tornano tra l'entusiasmo generale tutti i super. E dove, fra la costernazione sempre generale ne muoiono due (un sospetto, muoiono perché dovevano o perché gli attori avevano chiuso il contratto?)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 25 aprile 2019)

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