Anno: 2000 Durata: 97 Origine: BELGIO Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:-
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:LE STUDIO CANAL PLUS - FLANDERS FILM FUND - EURIMAGES - GET REEL PRODUCTIONS - VRT - LES FILMS DES TOURNELLES - NPS TELEVISIE - NETHERLANDS FUND FOR FILM - OTOMATIC
Distribuzione:LUCKY RED
TRAMA BREVE Jean è un operaio di 44 anni che ha una figlia, Marva, che aspira a divenire cantante. La ragazza cerca di vincere una gara canora locale, ma non è di "bella presenza" e questo non l'aiuta. Arrabbiato per essere stato licenziato dalla fabbrica in cui lavora, il padre, per vendicarsi del torto subito, decide di rapire la famosa cantante Debbie e di chiedere un riscatto al suo manager Michael. La cosa non si rivelerà facile. TRAMA LUNGA Marva, la figlia di Jean operaio di 44 anni, ha la passione per il canto e partecipa a tutti i possibili concorsi canori. Quando la fabbrica in cui lavora riduce il personale e lo licenzia, Jean non trova il coraggio di dare questa notizia a casa e la mattina fa finta di continuare a recarsi al lavoro. Si sente però molto frustrato e vorrebbe mettere in atto qualche azione dimostrativa. Non sa però da che parte cominciare, quando un giorno per caso lungo la strada soccorre la famosa cantante Debbie, la cui macchina è in panne, e, dopo qualche esitazione, la rapisce insieme all'amico Willy. L'unico effetto immediato che ne deriva è l'impennata delle vendite dei dischi della cantante, con grande gioia del suo manager Michael. Quando Jean chiede a quest'ultimo un riscatto, Michael gli propone un accordo: farà di Marva una star a patto che Debbie resti prigioniera ancora per qualche tempo. La cosa sembra funzionare, ma il pubblico dopo un po' si dimentica della vicenda, e le vendite crollano. Jean però chiede il rispetto del patto. Marva viene convocata per un provino. Dopo che padre e figlia hanno parlato in diretta tv, Marva canta e ottiene grande successo. Debbie viene rilasciata, e il caso è archiviato. Poi Debbie si trasferisce in Australia con Willie, di cui è innamorata. Intanto il disco di Marva vende, e tutti brindano.
"Parabola grottesca e veritiera della proiezione di successo dei genitori sui figli. Una versione operaia, periferica e fiamminga di 'Re per una notte'. O se preferite 'E' nata una stella' tra le fabbriche chiuse di Ken Loach. Invece delle immagini iridescenti e piene di Scorsese, gli spazi apparentemente insignificanti della piccola borghesia alienata. (...) Potreste tornare a casa tormentati dall'ineffabile, demente ritornello: 'Manuelo'. Nominato agli Oscar per il film straniero dell'anno scorso. Sconsolante e quasi riuscito". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 7 dicembre 2001) "Malgrado il retrogusto amaro, il film diverte; tanto da farsi perdonare la misoginia che circonda i personaggi femminili: figlia e moglie maltrattano Jean, mentre il suo mite complice Willy convive con una ragazza che lo sfrutta e lo tradisce. Sarà comunque l'amore di un'altra donna a garantire anche a lui un (sarcastico) happy end." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 dicembre 2001) "Il film acuto e singolare che analizza i sogni di gloria contemporanei e critica la televisione offre pure l'immagine di una società belgo-fiamminga che conosciamo molto poco e una canzone-inno, 'Lucky Manuelo', buona per tutti i sognatori". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 30 novembre 2001) "'Assolutamente famosi' è l'elogio dei sognatori del belga Dominique Deruddère. Magari è eccessiva la fiducia nell'umana idiozia. Ma i sosia di Bocelli, Iglesias, Freddie Mercury, etc. sono spassosi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 novembre 2001)
Incasso in euro