Anything Else2002

SCHEDA FILM

Anything Else

Anno: 2002 Durata: 108 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Woody Allen

Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION

Tratto da:-

Produzione:DREAMWORKS SKG, CANAL+, MEESPIERSON FILM CV, GRANADA FILM PRODUCTIONS, GRAVIER PRODUCTIONS, PERDIDO PRODUCTIONS

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Woody Allen nel ruolo di David Dobel
Jason Biggs nel ruolo di Jerry Falk
Christina Ricci nel ruolo di Amanda
Stockard Channing nel ruolo di Paula
Danny De Vito nel ruolo di Harvey
KaDee Strickland nel ruolo di Brooke
Jimmy Fallon nel ruolo di Bob Styles
Fisher Stevens nel ruolo di Manager
Diana Krall nel ruolo di Se stessa
William Hill nel ruolo di Lo psichiatra
Kenneth Edelson nel ruolo di Impiegato dell'albergo
David Conrad nel ruolo di Dr. Reed
Joseph Lyle Taylor nel ruolo di Bill
Erica Leerhsen nel ruolo di Connie
Adrian Grenier nel ruolo di Ray Polito
Wynter Kullman nel ruolo di Emily
Zach McLarty nel ruolo di Ralph
Carson Grant nel ruolo di Ron Keller, l'insegnante (non accreditato)
Eric Tonken nel ruolo di Proprietario del bar (non accreditato)
Greg Orvis nel ruolo di Invitato al party (non accreditato)
James Babbin nel ruolo di Produttore (non accreditato)
 

SOGGETTO

Allen, Woody
 

SCENEGGIATORE

Allen, Woody
 

MONTAGGIO

Lepselter, Alisa
 

SCENOGRAFIA

Loquasto, Santo
 

COSTUMISTA

Shannon, Laura Jean

TRAMA

Autore frustrato di testi comici, ebreo newyorchese in analisi, Jerry Falk sogna di scrivere il romanzo della sua vita e, intanto, è irresistibilmente attratto dalla compagna di una sua amica, la bella aspirante attrice Amanda. Ma il vortice di passione che li travolge lascia ben presto il posto alla routine di tutti i giorni, aggravata dal fatto che la mamma di Amanda si installa nell'appartamento della coppia. La situazione diventa insostenibile con Amanda che tradisce apertamente il partner e il manager di Jerry che gli ruba metà dei compensi. Ma quando tutto sembra crollare Jerry trova la soluzione dei suoi problemi nei consigli illuminati di Dobel, un anziano professore conosciuto per caso a Central Park.

CRITICA

"Allora niente sotto il sole di Allen? Niente affatto perché Woody, in silenzio, porta a compimento una rivoluzione copernicana del suo universo, solo in parte annunciata. Abbandona il ruolo centrale della storia. La voce narrante dell'eterno protagonista dei suoi film è qui quella del giovane Jerry che ammicca allo spettatore, riassume, moraleggia, come ha fatto Woody fin dall'inizio della sua carriera". (Andrea Martini, 'Il Resto del Carlino', 28 agosto 2003) "Allen ha recitato per altri registi, ma mai ha diretto film scritti non da lui. Dovrebbe cominciare, prima che gli incassi in declino e Steven Spielberg, il suo produttore glielo impongano, come gli hanno imposto di fare una tournée propagandistica in Europa, dove Allen ha gran parte del suo pubblico. Ma non ci si auguri che Allen si ritiri: assicura infatti alcuni dei rari momenti di buon cinema in un festival". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 28 agosto 2003), "A un cane vecchio è inutile insegnare giochi nuovi. La strategia della DreamWorks per rilanciare Woody Allen non ha funzionato. Non è bastato a salvare 'Anything Else' il suggerimento di prendere un protagonista giovane, Jason Biggs, presente in contemporanea con 'American Pie - Il matrimonio'. Non è servito indurre l'autore ad accompagnare il film alla Mostra di Venezia, con obbligo di conferenza stampa; e neppure è valso occultare la presenza di Woody come attore nel film eliminandone il nome e la figura dalla pubblicità. Il verdetto del botteghino è stato inesorabile: solo due milioni e mezzo di dollari, come dire niente, nei primi quindici giorni di uscita. Ma che ce ne importa dell'America? Da tempo Woody Allen ha scelto il pubblico europeo come il suo interlocutore ideale e si può sperare che sul Vecchio Continente l'accoglienza al film sarà ben diversa. (...) Sono sbagliati i dosaggi delle due storie parallele, quella dei ragazzi e quella del vecchio e del giovane; e quando Woody non è in scena, il tono cala e non si ride più. Però si sorride sempre, magari a copertura di una persistente inquietudine". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 4 ottobre 2003) "E Woody prese il fucile. Succede in 'Anything Else', non il solito Allen ma qualcosa di assai diverso. Perché Manhattan non è mai stata così bella e struggente (dev'essere l'età, o forse il dopo - 11 settembre). Perché anche se si ride è una commedia sentimentale, anzi un'educazione sentimentale. E per la prima volta Allen, 68 anni, fa (quasi) da padre a un collega più giovane: il Jason Biggs di 'American Pie', che qui si rivela timido, vulnerabile, umbratile, perfetto alter ego dell'autore da giovane. Naturalmente c'è di mezzo una ragazza, Christina Ricci, broncio da monella e forme da pin-up, donna-bambina buffa e irresistibile. Ma 'Anything Else' non è 'Io e Annie' 25 anni dopo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 ottobre 2003)

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