Another Earth2011

SCHEDA FILM

Another Earth

Anno: 2011 Durata: 92 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Mike Cahill

Specifiche tecniche:DCP

Tratto da:-

Produzione:HUNTER GRAY, MIKE CAHILL, BRIT MARLING, NICK SHUMAKER PER ARTISTS PUBLIC DOMAIN

Distribuzione:20TH CENTURY FOX ITALIA (2012)

ATTORI

Brit Marling nel ruolo di Rhoda Williams
Brit Marling nel ruolo di Rhoda Williams
William Mapother nel ruolo di John Burroughs
Jordan Baker nel ruolo di Kim Williams
Flint Beverage nel ruolo di Robert Williams
Robin Taylor nel ruolo di Jeff Williams
Ana Kayne nel ruolo di Claire
Diane Ciesla nel ruolo di Dott. Joan Tallis
Jeff Clyburn nel ruolo di DJ Big Mike
Kumar Pallana nel ruolo di Purdeep
Luis Vega nel ruolo di Federico
Matthew-Lee Erlbach nel ruolo di Alex
Meggan Lennon nel ruolo di Maya Burroughs
Rupert Reid nel ruolo di Keith Harding
 

SCENEGGIATORE

Cahill, Mike
Marling, Brit
 
 

MONTAGGIO

Cahill, Mike
 

SCENOGRAFIA

Monaco, Darsi
 

COSTUMISTA

Diana, Aileen

TRAMA

Rhoda Williams è una brillante studentessa, affascinata dal Cosmo e ammessa al programma di astrofisica del MIT. John Burroghws è un compositore di successo all'apice della carriera e con un secondo figlio in arrivo. Durante la notte in cui viene scoperta una replica della Terra e di tutti i suoi abitanti - un posto dove ognuno ha un sosia e dove è possibile rimediare ai propri errori - le vite dei due protagonisti si incroceranno...

CRITICA

"Esordiente di fantascienza anche l'americano Mike Cahill di 'Another Earth' ('L'altra Terra', in concorso), ma il film si ricorda per le sfumature oniriche di un'avventura mentale ed esistenziale, nel mistero interiore di un mondo identico al nostro, un 'noi stessi' visibile, un doppio della Terra." (Silvio Danese, 'Nazione, Carlino, Giorno', 5 agosto 2011) "Parte dalla premessa filosofica della 'grotta di Platone' e da poche migliaia di dollari di investimento il primo, bellissimo film di Mike Cahill, da lui anche scritto, prodotto, fotografato e montato, e che si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival, un gioiello di fantascienza interiore, ibrida e romantica, molto vicino alle opere maggiori di Tarkovskj e Kieslowski. (...) Finale apertissimo, quando Rhoda incontrerà Rhoda. Non sappiamo su quale Terra." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 16 maggio 2012) "Un altro Sé su un pianeta Terra copia speculare dell'originale che campeggia limpido nel cielo, ma a differenza della 'Melancholia' di von Trier, è immobile e innocuo. Rhoda (la magnifica star in ascesa Brit Marling, qui anche sceneggiatrice e co-produttrice) concorre a vincere il biglietto di sola andata, perché quello è l'unico luogo in cui potrà espiare un senso di colpa inestinguibile. Prima, però, desidera farsi perdonare dall'uomo (Mapother) di cui ha distrutto la famiglia in un incidente stradale. Premiato al Sundance e concorrente a Locarno, ecco arrivare nelle sale italiane con un anno di ritardo sul resto del mondo un mélò fanta-filosofico, gioiello in originalità e linguaggio del nuovo cinema low budget & off Hollywood, nonché esordio di un laureato in economia dai cine-gusti raffinati. A dimostrazione che dai bancomat non si generano idee. Da gustare e meditare." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 17 maggio 2012) "Il consiglio è di non confonderlo con 'Melancholia'. Benché le affinità non manchino: come nel film di Lars von Trier, anche qui la protagonista si espone nuda alla luce di un pianeta sconosciuto; anche lei è depressa, almeno quanto la sua omologa Kirsten Dunst. Però le sue ragioni non sono endogene, ma molto concrete. (...) All'origine del primo lungometraggio di Mike Cahill, premio della Giuria al Sundance Film Festival dell'anno scorso, c'è un'idea non nuova agli appassionati di fantascienza. Il film, tuttavia, la utilizza in modo del tutto diverso dal consueto, assumendola in forma ampiamente metaforica per raccontare una storia di sensi di colpa e redenzione impossibile. E' una metafora evidente il mestiere scelto dalla ragazza dopo la scarcerazione; come lo è l'accanimento con cui ella strofina superfici e oggetti, quasi si trattasse di pulire la sua coscienza tormentata. Passo dopo passo comprendiamo che Rhoda sta cercando una realtà differente da quella in cui si trova, l'alternativa di un mondo dove la tragedia che la ossessiona non sia accaduta. Il suo desiderio di negare e sostituire ciò che le è insopportabile assume però - ecco il fascino del film - una forma fisica: Burroughs deve andare su Terra2 per ritrovare la sua famiglia sana e salva, preservata dal dramma che l'ha colpita sulla nostra vecchia Terra. C'è dunque una differenza tra 'Another Earth' e il film di von Trier, ed è sostanziale. Là dove 'Melancholia' finiva nella catastrofe ultima, qui l''altro mondo' si rivela motivo di speranza. Realizzato con il linguaggio proprio del cinema 'indie' americano (macchina da presa mobile, insistenza sui volti degli attori...), il film è accompagnato dall'immagine statica, semplice e suggestiva, del grande pianeta gemello che sovrasta il nostro. I colori sono curati: caldi negli interni, tendenti al blu invernale nelle scene all'aria aperta. Molto importanti le musiche elettroniche dei newyorkesi Fall on Your Sword, che giocano su risonanze come erranti nel vuoto cosmico: l'esatto opposto degli ironici valzer di Strauss nel kubrickiano '2001: odissea nello spazio'. L'attrice protagonista, la bionda Brit Marling, è anche co-sceneggiatrice assieme al regista (oltre che produttore, direttore della fotografia, montatore) Cahill, del quale è amica da lungo tempo." (Roberto Nepoti, 'Repubblica', 18 maggio 2012) "Il tema della seconda possibilità, con spruzzata di fantascienza e riflessione sulla crudeltà del destino. Una zuppa, sì, ma ben mescolata." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 maggio 2012) "Un sorprendente esempio di fantascienza interiore, senza i fastidiosi effetti speciali, ma piantata solida nel dilemma di una ragazza che provoca un incidente d'auto distratta dalla scoperta di un pianeta che duplica la Terra. L'idea non è nuova, 'Solaris', 'Melancholia', un po' anche '2001', ma il regista documentarista Mike Cahill e la sua brava Brit Marling cosceneggiatrice della storia, coniugano due piani, reale e fantastico, con partecipazione agli utili morali con uno stile rarefatto, silenzioso, antonioniano." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 25 maggio 2012)

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