Anno: 1975 Durata: 140 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Mario Monicelli
Specifiche tecniche:PANORAMICA EASTMANCOLOR
Tratto da:idea di Pietro Germi
Produzione:CARLO NEBBIOLO PER RIZZOLI FILM SPA, R.P.A. CINEMATOGRAFICA
Distribuzione:CINERIZ (1975), FILMAURO (2015) - DOMOVIDEO, NUOVA ERI, MULTIGRAM
Ugo Tognazzi | nel ruolo di | Conte Lello Mascetti |
Gastone Moschin | nel ruolo di | Rambaldo Melandri |
Philippe Noiret | nel ruolo di | Giorgio Perozzi |
Duilio Del Prete | nel ruolo di | Necchi |
Adolfo Celi | nel ruolo di | Prof. Sassaroli |
Bernard Blier | nel ruolo di | Nicolò Righi |
Olga Karlatos | nel ruolo di | Donatella Sassaroli |
Silvia Dionisio | nel ruolo di | Titti Ambrosio |
Milena Vukotic | nel ruolo di | Alice Mascetti |
Franca Tamantini | nel ruolo di | Carmen, moglie di Necchi |
Angela Goodwin | nel ruolo di | Moglie di Perozzi |
Marisa Traversi | nel ruolo di | Bruna, amante di Giorgio |
Edda Ferronao | nel ruolo di | La suora caposala |
Mauro Vestri | nel ruolo di | Don Ulrico, cappellano all'ospedale |
Mario Scarpetta | nel ruolo di | Luciano, figlio di Giorgio |
Maurizio Scattorin |
Perozzi, Melandri, Mascetti, Necchi sono quattro amici con la mentalità di altri tempi. Ormai cinquantenni, sono rimasti ragazzi, sempre pronti a mettere in scena situazioni burlesche a Firenze e nei dintorni. Rimasti vittime di un incidente, vengono ricoverati in una clinica e non si fanno sfuggire l'occasione per metterla a soqquadro, facendo quasi impazzire il primario, il professor Sassaroli. Quando poi Melandri si innamora di Donatella, la moglie del medico, per poi rinunciare alla relazione dinanzi all'irruenza dell'amata, del cane Birillo e di tutto il resto della famiglia, Sassaroli diventa uno del gruppo, pronto a accompagnarli in ogni 'zingarata'. Eccoli allora schiaffeggiare dalla pensilina i viaggiatori di un treno, oppure seminare il panico in un paesino camuffandosi da tecnici stradali e decretando l'abbattimento delle case nonché della chiesa per far spazio a un'autostrada, infine, eccoli trasformarsi in spacciatori di droga per punire l'ingordo pensionato Righi. Quando il Perozzi muore, la loro goliardia è messa a dura prova, ma già nel corso del funerale trovano il modo di improvvisare un ennesimo feroce scherzo per il Righi.
"Con 'Amici miei' Germi aveva probabilmente privilegiato il suo ultimo approdo (la commedia moralistica), non tralasciando tuttavia di tornare all'amarezza delle sue opere intimiste. Ed è qui che Monicelli ha stentato a seguirlo, com'è naturale: 'Amici miei' funziona e corre spedito nella descrizione degli scherzi combinati nelle loro allegre scorribande dai quattro amici (...). Monicelli invece si trova impacciato nel dar conto ai personaggi, li descrive magari pedantemente ma superficialmente, e si trova addirittura a mal partito nei toni amari, in mancanza dei quali viene meno il presupposto che avrebbe dato al film uno spessore e un significato diverso." (Massimo Mida Puccini, 'Giorni', 26 novembre 1975). "Campione d'incassi oltre ogni previsione, il film, pensato da Germi (poi deceduto) e preso in consegna da Monicelli, vorrebbe essere un'amara riflessione (con il sorriso sulle labbra) sul fatale scorrere del tempo. Ma la volgarità supera il livello di guardia; essere fiorentini è tutt'altra cosa. Germi avrebbe lavorato diversamente". (Francesco Mininni, "Magazine italiano tv") "Intrisa del gusto toscano per la beffa e l'irrisione, venata di misantropia (e di misoginia in particolare), è una commedia di costume che ha grinta, scatto e invenzioni comiche soprattutto nella prima parte. Gran quintetto". (Laura e Morando Morandini, "Telesette")
Incasso in euro