Ameluk2014

SCHEDA FILM

Ameluk

Anno: 2014 Durata: 98 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Mimmo Mancini

Specifiche tecniche:DCP

Tratto da:-

Produzione:LUIGI RICCI, ANDRA MATTEI, BARBARA SPERINDEI PER RM CONSULTING SRL E BARBARA SPERINDEI

Distribuzione:FLAVIA ENTERTAINMENT IN COLLABORAZIONE CON DRAKA DISTRIBUTION

ATTORI

Mehdi Mahdloo Torkaman nel ruolo di Jusuf
Mimmo Mancini nel ruolo di Mezzasoma
Claudia Lerro nel ruolo di Maria
Francesca Giaccari nel ruolo di Rita
Dante Marmone nel ruolo di Arafat
Roberto Nobile nel ruolo di Don Nicola
Cosimo Cinieri nel ruolo di Prof. Ferrara
Paolo Sassanelli nel ruolo di Michele
Michele Di Virgilio nel ruolo di Maresciallo
Maurizio Della Valle nel ruolo di Esterino
Andrea Leonetti nel ruolo di Tonino
Teodosio Barresi nel ruolo di Pino, il barista
Nadia Kibout nel ruolo di Amida
Miloud Mourad Benamara nel ruolo di Abdul
Luigi Angiuli nel ruolo di Nonno di Maria
Pascal Zullino nel ruolo di Padre di Maria
Hedy Krissane nel ruolo di Mustafà
Tiziana Schiavarelli nel ruolo di Mafalda
Massimo Bagnasco nel ruolo di Minguccio
Helena Converso nel ruolo di Lilli, la giornalista
Alberto Testone nel ruolo di Cameraman
Rosanna Banfi nel ruolo di Madre di Maria
 
 

MUSICHE

Minafra, Livio
 
 

SCENOGRAFIA

Fersini, Biagio
 

COSTUMISTA

Beretta, Sabrina

TRAMA

È Venerdì Santo. A Mariotto, un minuscolo paese della Puglia, tutto è pronto per la Via Crucis, ma l'interprete di Gesù, il parrucchiere Michele, si siede sulla corona di spine. È l'inizio del calvario. Il tecnico delle luci, Jusef, mandato inconsapevolmente allo sbaraglio dall'amico parroco, lo sostituisce nel ruolo di Cristo, ma è un musulmano. La notizia desta scalpore e fa il giro del mondo e l'opinione pubblica di Mariotto si spacca in due. Jusuf, soprannominato Ameluk, sarà, suo malgrado, candidato a sindaco nelle elezioni locali. Sotto un fuoco di fila incrociato, tra momenti drammatici e situazioni esilaranti, Sarà Ameluk a riportare la pace nel paese.

CRITICA

"Simpatica, effervescente commedia, che fa da parodia a un tema di attualità. I pregiudizi etnici e religiosi vengono trattati con intelligenza da Mimmo Mancini, regista debuttante, ma che mostra un buon talento." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 9 aprile 2015)

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