Amadeus1984

SCHEDA FILM

Amadeus

Anno: 1984 Durata: 158 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Milos Forman

Specifiche tecniche:70 MM. 6 TRACK PANAVISION TECHNICOLOR DOLBY

Tratto da:testo teatrale di Peter Shaffer.

Produzione:THE SAUL ZAENTZ COMPANY

Distribuzione:MEDUSA (1985) - WARNER HOME VIDEO, TECNEDIT, ELLE U MULTIMEDIA (I MITI - CINEMA MONDADORI) - DVD: WARNER HOME VIDEO, (2007), BLU-RAY (2009)

ATTORI

F. Murray Abraham nel ruolo di Antonio Salieri
Tom Hulce nel ruolo di Wolfgang Amadeus Mozart
Elizabeth Berridge nel ruolo di Costanza Mozart
Simon Callow nel ruolo di Emanuel Schikaneder
Roy Dotrice nel ruolo di Leopold Mozart
Christine Ebersole nel ruolo di Caterina Cavalieri
Jeffrey Jones nel ruolo di Imperatore Giuseppe II
Charles Kay nel ruolo di Conte Orsini - Rosenberg
Kenny Baker nel ruolo di Commendatore
Lisabeth Bartlett nel ruolo di Papagena
Barbara Bryne nel ruolo di Frau Weber
Martin Cavina nel ruolo di Salieri Giovane
Roderick Cook nel ruolo di Conte Von Strack
Milan Demjanenko nel ruolo di Karl Mozart
Richard Frank nel ruolo di Padre Vogler
Patrick Hines nel ruolo di Bonno
Nicholas Kepros nel ruolo di Arcivescovo Colloredo
Jonathan Moore nel ruolo di Barone Van Swieten
Cynthia Nixon nel ruolo di Lorl
Miroslaw Sekera nel ruolo di Mozart Giovane
Vincent Schiavelli nel ruolo di Valletto di Salieri
Douglas Seale nel ruolo di Conte Arco
Herman Meckler nel ruolo di Prete
Philippe Lenkowsky nel ruolo di Cameriere di Salieri
 

SOGGETTO

Shaffer, Peter
 

SCENEGGIATORE

Shaffer, Peter
 

MUSICHE

Strauss, John

TRAMA

TRAMA CORTA Nella Vienna di Giuseppe II, figlio di Maria Teresa d'Austria, arriva Wolfgang Amadeus Mozart. Lo presenta Salieri, musicista di corte, rispettato e apprezzato ovunque. In breve tempo Mozart, con il suo immenso talento suscita grandi entusiasmi, ma anche inimicizie e gelosie. Salieri, che conosce i limiti della propria professionalità musicale, comincia così a nutrire verso di lui un autentico odio. Ne ammira l'arte ma deplora il suo comportamento insolente e il suo linguaggio sboccato. Ma Mozart sembra trionfare anche nell'animo del Sovrano, mentre Salieri, roso dall'invidia, giura a se stesso che non avrà pace finché non vedrà il rivale morto. Nonostante i grandi successi, Mozart alla fine della sua breve vita si trova povero e abbandonato dalla moglie Costanza. Accetta di comporre un Requiem che detterà allo stesso Salieri perché troppo malato. Tutto questo viene raccontato dallo stesso Salieri chiuso in un cronicario, ormai vecchio e senza pace. TRAMA LUNGA Nella Vienna di Giuseppe II, l' "illuminato sovrano", figlio di Maria Teresa d'Austria, arriva Wolfgang Amadeus Mozart. Lo presenta Salieri (di poco maggiore del giovanissimo salisburghese), musicista di corte, rispettato ed apprezzato ovunque. Mozart fa presto a farsi ammirare per il suo immenso talento dalla gaia società viennese; abituato a correre l'Europa, ad incontrare successi clamorosi per ogni dove, come autore e come interprete, suscita grandi entusiasmi, ma anche inimicizie e gelosie. Salieri, che conosce i limiti della propria professionalità musicale, comincia così a nutrire verso il suo competitore un autentico odio: ne ammira affascinato la musica stupenda, ma ce l'ha con lui per una vita considerata "oscena", per certi suoi comportamenti e frasari assai liberi. E ce l'ha, soprattutto, con l'eterno Padre, il quale permette che un terreno siffatto produca una impareggiabile fioritura, mentre a lui, Salieri, non è, né forse sarà mai, consentito che di restare null'altro che un mediocre. Mozart, intanto, continua a creare e a dare concerti. I teatri viennesi ospitano, volta a volta, capolavori come il "Ratto dal Serraglio", "Don Giovanni" e il "Flauto magico"; opere tutte di straordinaria novità e bellezza. Salieri, altri accademici e miopi funzionari di Stato, fanno il possibile per contrastare o limitare il successo del nuovo astro. Ma Mozart sembra trionfare anche nell'animo del Sovrano. Mentre Amadeus, che ha sposato Costanza, continua sulla strada intrapresa, Salieri, roso dall'invidia giura a se stesso che non avrà pace finché non lo vedrà morto, disteso su di un catafalco e avvolto dalle volute della sua mirabile musica. Mozart, al termine di una vita breve e movimentata, è ormai povero ed ammalato; abbandonato da Costanza, accetta, per necessità impellenti di denaro, di comporre un "Requiem", che un misterioso committente gli paga parzialmente in anticipo, purché faccia presto. Amadeus, che ha visto nello sconosciuto un triste ambasciatore di morte, si pone con gran fatica al lavoro, ma del "Requiem " non potrà comporre che due sole parti, dettandone la materiale scrittura, durante l'agonia, allo stesso Salieri, accorso al suo capezzale, che in quelle pagine sublimi avverte, una volta di più, tutta l'altezza del genio e, al tempo stesso, un chiaro segno del destino. Mozart muore; Costanza tardivamente torna da lui: solo qualche persona seguirà lo squallido funerale, né mai a nessuno sarà dato di poter identificare le ossa del genio di Salisburgo. La vicenda è raccontata da Salieri, che si immagina ospitato in un cronicario, ormai vecchio e pressocché dimenticato - lui e la sua musica - da tutti, un Salieri che, nei suoi vaneggiamenti senili, a volte si accusa di aver ucciso quell' Amadeus, uomo riprovevole per la sua vita, ma straordinario e incomparabile musicista.

CRITICA

"Di 'Amadeus' - candidatissimo all'Oscar con ben undici 'nominations' - tanto si è parlato e scritto, che il nostro impegno di recensori, sempre forzatamente costretto, ci appare assai disagevole. Per una volta tanto, accenniamo prima di tutto allo spettacolo. E di spettacolo ce 'è ed alla gradne, ce n'è tanto da affascinare e conquistare, riconoscendo a Milos Forman non soltanto la compiuta aderenza al testo della 'pièce' teatrale di Peter Shaffer e la desiderata coerenza con la tesi di quest'ultimo, ma il giusto dell'inventiva, il paicere dello sfarzo, la sagace impaginazione delle immagini, la mai smentita incisività del ritmo cinematografico. Girato nella sua Praga per le scene viennesi, Forman ci regala gradevolissime visioni di strade e piazzette romite, la freschezza della piccola vita quotidiana, il brio e la fastosa eleganza della società settecentesca, alternando architetture (vere o inventate che siano) a minuetti, spettacoli e bisbocce, in un quadro pertinente e vivacissimo. La scenografia non cede mai al dubbio gusto, ogni arredo o decoro è ispirato, per stile e colore, alla migliore armonia tonale, cosicché ogni ambiente o atmosfera - ora nobili, ora popolareschi - ci trasmettono innumerevoli vibrazioni. Bellissima regia, dunque, di grandi effetti anche spettacolari, intelligente nel sostituire con disinvolta bravura il verosimile al vero (quando necessario), ricca di collaudato mestiere, colta e ad un tempo sensibile al palato ed alle scelte di un pubblico moderno. (...) La regia di Forman ci appare anche magistrale nella costruzione e per la scioltezza tutta cinematografica dei personaggi, delineati ed innestati in una cornice all'occorrenza lussuosa, che ben ripaga lo spettatore, ma che non lo distrae dalle riflessioni." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 98, 1985) "Di nuovo al cinema, la biografia romanzata di Wolfang Amadeus Mozart firmata da Milos Forman. Ma rispetto alla versione del 1984 (otto Oscar), questo 'Amadeus - Director's Cut' ha venti minuti in più di esecuzione di opere mozartiane, tagliate in passato per privilegiare il rapporto tra Antonio Salieri e l'amato-odiato collega. Denso e avvolgente, il film 'Amadeus' non è invecchiato ed è molto più interessante di recenti biografie come 'Best', 'Iris' e 'Alì'." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 maggio 2002)

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