Amabili resti2009

SCHEDA FILM

Amabili resti

Anno: 2009 Durata: 139 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, THRILLER

Regia:Peter Jackson

Specifiche tecniche:ARRIFLEX, RED ONE CAMERA, SUPER 35, 4K REDCODE RAW, 35 MM (1:2.35)

Tratto da:romanzo omonimo di Alice Sebold (ed. E/O, 2002)

Produzione:PETER JACKSON, FRAN WALSH, AIMÉE PEYRONNET E CAROLYNNE CUNNINGHAM PER WINGNUT FILMS, KEY CREATIVES, FILM4, PAPILLON PRODUCTIONS

Distribuzione:UNIVERSAL (2010) - DVD E BLU-RAY: PARAMOUNT HOME ENTERTAINMENT (2010)

ATTORI

Mark Wahlberg nel ruolo di Jack Salmon
Rachel Weisz nel ruolo di Abigail Salmon
Susan Sarandon nel ruolo di Nonna Lynn
Stanley Tucci nel ruolo di George Harvey
Saoirse Ronan nel ruolo di Susie Salmon
Michael Imperioli nel ruolo di Len Fenerman
Jake Abel nel ruolo di Brian Nelson
Amanda Michalka nel ruolo di Clarissa
Thomas McCarthy nel ruolo di Caden
Reece Ritchie nel ruolo di Ray Singh
Nikki SooHoo nel ruolo di Holly
Rose McIver nel ruolo di Lindsey Salmon
Anna George nel ruolo di Sig.ra Singh
Andrew James Allen nel ruolo di Sameul Heckler
Carolyn Dando nel ruolo di Ruth
Charlie Saxton nel ruolo di Ronald Drake
Christian Thomas Ashdale nel ruolo di Buckley Salmon
Stefania Owen nel ruolo di Flora Hernandez
Stink Fisher nel ruolo di Sig. Connors
 

SOGGETTO

Sebold, Alice
 

MONTAGGIO

Olssen, Jabez
 

SCENOGRAFIA

Shohan, Naomi
 

COSTUMISTA

Steiner, Nancy
 

TRAMA

Pennsylvania, 1973. La 14enne Susie è stata uccisa da un misterioso assassino che ne ha poi accuratamente nascosto il corpo esanime, rendendo difficile alla famiglia e alle istituzioni il ritrovamento dei suoi resti. Intrappolata in una dimensione onirica fra cielo e terra, Susie si troverà a dover scegliere tra la voglia di vendetta e il desiderio di far superare il dolore ai suoi cari.

CRITICA

"Diciamo che 'Amabili resti' funziona a metà. Sul tappeto musicale di Brian Elio, il film immerge lo spettatore in un clima angosciante, di suspense, adottando da subito la voce narrante della sventurata ragazzina. Susie è incarnata dalla stupefacente Saoirse Ronan, attorno a cui ruota un cast di attori mica male: i genitori Mark Wahlberg e Rachel Reitz, la nonna Susan Sarandon, soprattutto l'assassino Stanley Tucci. Riporto e baffi biondi, lenti azzurre, Tucci fa davvero pura. Non un'icona pop alla Hannibal, bensì un ometto noioso, meticoloso e triste, che sa mimetizzarsi come un albero o una carta da parati, preparandosi a colpire la prossima vittima. Magari gli varrà un Oscar." (Alberto Crespi, 'Il Riformista', 27 novembre 2009) "Non è certo la prima volta che il cinema americano si confronta con la morte come tema su cui costruire la storia di un film (e non solo come, a volte, inevitabile punto di arrivo). (...) E non solo nei drammi, ma anche nelle commedie ('Insonnia d'amore' inizia con padre e figlio che piangono al funerale della madre) e addirittura nei cartoni animati (che cos'è 'Up' se non una lunga e avventurosa elaborazione di un lutto?). Per non parlare di 'Ghost'... Su questa «laica» riflessione sulla morte è costruito anche 'Amabili resti', che Peter Jackson ha tratto dall'omonimo romanzo di Alice Sebold (in Italia è stato pubblicato da e/o) (...) Ma quella che sembrava una più tortuosa strada verso l'accettazione del dolore (l'elaborazione deve essere fatta dai sopravvissuti ma anche, in qualche modo, dai trapassati), vira all'improvviso verso la più scontata e irrazionale fantasia paganeggiante, dove i legami tra il mondo dei terrestri e quello dei defunti diventano sempre più labili da una parte e inutilmente contorti dall'altra. (...) il film finisce per percorrere due strade che non si intrecciano più e che permettono di arrivare a una specie di happy ending per niente convincente." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della sera', 11 febbraio 2010) "'Amabili resti' è un film di cui si è parlato parecchio nell'ultimo anno: Tucci e Wahlberg giuravano fosse un capolavoro a ogni occasione, Peter Jackson si è ritagliato uno spazio importante nella sua affollatissima agenda per girarlo con cura e dovizia di mezzi. (...) l'autrice, che pur ha in questo racconto l'intuizione geniale di un io narrante assolutamente inconsueto (motivo del successo editoriale clamoroso pur senza ospitate tv o campagne pubblicitarie), ha uno stile e scelte narrative poco felici, così da rendere una splendida storia d'amore e di morte un mediocre melodramma, se si esclude qualche ottima scena madre e alcuni ritratti potenti di (dis)umanità. Da qui parte Peter Jackson per darci una favola nera piena di colore, dolcezza, sentimenti. Da un padre disperato, da una figlia rinchiusa in un limbo dorato, piena di dolore, affetto e voglia di vendetta, da un serial killer (...) e che non ha bisogno delle frasi ad effetto o della ferocia esplicita del travet della Sebold per popolare i nostri incubi pieni di rabbia. Jackson alterna il mondo reale allo psichedelico e rutilante aldilà di Susie, dove forse finisce per concedersi troppo, nel bene e nel male. Esagera, diventando a volte stucchevole, ma sa anche regalarci immagini meravigliose (...). Meravigliosamente imperfetto, come il miglior Peter Jackson, 'Amabili resti' è una di quelle opere che ti azzanna il cuore e non ti lascia più, dove l'orrore diventa insopportabile perchè non ci viene sbattuto in faccia, dove il carnefice è solo uno squallido burocrate della morte, architetto di covi sanguinosi e case di bambola inquietanti. Noi soffriamo vedendo le vittime, quelle che se ne sono andate e quelle che restano. E Jackson dimostra ancora la sua schizofrenica capacità di essere kolossal e intimista, offrendoci, del best-seller che l'ha commosso, solo gli amabili resti." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 12 Febbraio 2010) "'Amabili resti' pone un compito ostico al critico, perché si sa che i lettori prediligono il referto secco, sì o no, bianco o nero, cinque stellette o zero. E invece il film che Peter Jackson ha tratto dal suggestivo best-seller dell'americana Alice Sebold si rivela ricco di molti pregi e qualche forte difetto, alternando soprattutto nella seconda parte le idee stupende agli impacci, i picchi thrilling ai ghirigori psicologici, gli scatti di fantasia ai compiacimenti kitsch. La chiave del racconto sta nella voce fuori campo della protagonista, l'adolescente Susie (Saoirse Ronan) che sin dal prologo rievoca i fatti che ne hanno spezzato crudelmente la vita: il connesso effetto straniante permette a Jackson di lavorare sulle corde a lui congeniali della continua interazione tra realismo e fantastico. (...) E' assolutamente struggente, infatti, cogliere lo sguardo di Susie, non rancoroso bensì adamantino e fiabesco come quello dei suoi coetanei, come riflesso nel segreto, enigmatico spazio che separa la pena dei viventi dalla presenza dei defunti: grazie anche alle grandiose interpretazioni dell'autodidatta Ronan («Espiazione») dagli occhi cangianti e del versatile Stanley Tucci trasformatosi per l'occasione in uno dei più inquietanti maniaci assassini della storia del cinema. Meno emozionanti appaiono in questo quadro il padre Mark Wahlberg, la madre Rachel Weisz e soprattutto la nonna Susan Sarandon, alla quale nonostante il carisma è stata affibbiata una parte decorativa. In fondo 'Amabili resti' può intendersi come film sulla speranza laica del Paradiso, di una vita ultraterrena che riscatti non solo le malefatte, ma anche le autocommiserazioni e le depressioni esercitate in vita. Il limbo da cui la protagonista interviene sui fatti è ricostruito sullo schermo con grande sfoggio di tecnica digitale, ma alla lunga rischia di prendere la mano e risolversi in uno show tardo-psichedelico." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 12 febbraio 2010) "Il surreale e le ragazzine pre-adolescenti sono la passione d'un regista straordinario: Peter Jackson, 48 anni, neozelandese (...) Stavolta le cose sono andate meno bene, 'Amabili resti' tratto dal romanzo di Alice Sebold (editore e/o) è un po' troppo sentimentale e dolciastro, il legame narrativo tra cielo e terra è greve. Ma Stanley Tucci è bravissimo e il film ha uno stile assolutamente originale, mai visto." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 12 febbraio 2010)

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