Al posto del cuore1998

SCHEDA FILM

Al posto del cuore

Anno: 1998 Durata: 113 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Robert Guédiguian

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)

Tratto da:romanzo "Se la strada potesse parlare" di James Baldwin (ed. Rizzoli)

Produzione:GILLE SANDOZ PER AGAT FILMS & CIE/EX NIHILO, IN CO-PRODUZIONE CON STUDIOCANAL, DIAPHANA FILMS, ARTE FRANCE CINÉMA, FRANCE 2 CINÉMA

Distribuzione:BIM (1999)

ATTORI

Ariane Ascaride nel ruolo di Marianne
Jean-Pierre Darroussin nel ruolo di Joël
Gérard Meylan nel ruolo di Franck
Christine Brücher nel ruolo di Francine
Alexandre Ogou nel ruolo di Bôbô
Laure Raoust nel ruolo di Clim
Véronique Balme nel ruolo di Soeurette
Pierre Banderet nel ruolo di Sig. D'Assas
Patrick Bonnel nel ruolo di Jaime
 

SOGGETTO

Baldwin, James
 
 

MONTAGGIO

Sasia, Bernard
 

SCENOGRAFIA

Vandestien, Michel

TRAMA

In un quartiere popolare di Marsiglia, Clim, bianca, e Bébé, nero, fin da piccoli hanno cominciato a vedersi e stare insieme. Oggi, poco più che adolescenti, si amano con molta convinzione. Quando Bébé, accusato di avere violentato una ragazza bosniaca, finisce in prigione in attesa del processo, Clim gli annuncia di essere incinta. Joel e Marianne, i genitori di Clim, dopo aver accolto con gioia la notizia, cominciano ad impegnarsi insieme all'altra figlia per dimostrare l'innocenza del ragazzo. Dall'altra parte, invece, i genitori di Bébé hanno reazioni diverse: Francine, la madre, ritiene che il carcere sia una prova divina che il figlio deve sopportare; Franck, il padre, è disilluso e cerca consolazione nell'alcool. Di fronte a tanti ostacoli, Marianne sceglie una soluzione drastica: affronta il viaggio fino a Sarajevo, parla con la donna violentata, la quale alla fine ammette che il colpevole non è Bébé. Quando la notizia arriva a Marsiglia, il ragazzo ottiene la libertà e può stare vicino a Clim in procinto di partorire. Ma Franck, all'improvviso, non regge alla tensione e muore stroncato da infarto.

CRITICA

"Tra lavori perduti e sbronze adolescenziali il film si dipana leggero come un'aria ballabile, fino alla conclusione che, consona alla poetica del regista, deve essere tragica e lieta insieme. Per sancire la regola universale secondo la quale per una vita che nasce, deve esserci dolorosamente una vita che si spegne". (Andrea Bellavista, 'Segnocinema', settembre/ottobre 2000)

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