Agadah2017

SCHEDA FILM

Agadah

Anno: 2017 Durata: 126 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, STORICO

Regia:Alberto Rondalli

Specifiche tecniche:ARRIFLEX, DCP (1:2.35)

Tratto da:liberamente tratto dal romanzo "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki (ed. Guanda)

Produzione:PINO RABOLINI PER RA.MO

Distribuzione:RA.MO

ATTORI

Nahuel Pérez Biscayart nel ruolo di Alfonso Van Worden
Pilar López de Ayala nel ruolo di Rebecca
Jordi Mollà nel ruolo di Potocki/Diego Hervas
Caterina Murino nel ruolo di Principessa M.S.
Alessandro Haber nel ruolo di Cornandez
Umberto Orsini nel ruolo di Belial
Alessio Boni nel ruolo di Pietro Di Oria
Valentina Cervi nel ruolo di Ines
Ivan Franek nel ruolo di Thibaud
Marco Foschi nel ruolo di Blas Hervas
Marta Manduca nel ruolo di Emina
Flavio Bucci nel ruolo di Vecchio Moreno
Antonio Buíl nel ruolo di Puejo Trivulzio
Giulia Bertinelli nel ruolo di Zibbidè
Riccardo Bocci nel ruolo di Velasquez
Federica Rosellini nel ruolo di Dariolette
 

SOGGETTO

Potocki, Jan
 

SCENEGGIATORE

Rondalli, Alberto
 
 

MONTAGGIO

Rondalli, Alberto
 

SCENOGRAFIA

Bronzi, Francesco
 

COSTUMISTA

Taranta, Nicoletta

TRAMA

Siamo nel 1815, il conte Potoski sta lavorando al suo romanzo nell'elegante dimora in cui vive. Maggio 1734, Alfonso di van Worden, giovane ufficiale Vallone al servizio di Re Carlo, ha ricevuto l'ordine di raggiungere il suo reggimento a Napoli nel più breve tempo possibile. Nonostante Lopez, suo fedele servitore, cerchi di dissuaderlo dall'attraversare l'altopiano delle Murgie, perché infestato da spettri e demoni inquietanti, si mette ugualmente in cammino. In un intreccio fantastico, tra sogno e realtà, che ricorda il Decamerone e le Mille e una Notte, Alfonso compirà un percorso iniziatico, durante dieci lunghe giornate, tra allucinazioni e magia in caverne misteriose, locande malfamate, amori scabrosi e apparizioni diaboliche. Ambientato all'indomani della Battaglia di Bitonto, che portò il Regno di Napoli sotto il dominio di Carlo di Borbone, il film, in un crescendo epico e maestoso, intreccia, tra sogno e realtà, il destino di due uomini uniti in modo indissolubile attraverso storie tra loro concatenate in una realtà popolata da briganti, zingari, forche, cabalisti e fantasmi. Alfonso non avrà mai certezza se la sua esperienza sia stata reale o solo frutto dell'immaginazione...

CRITICA

"Pezzo unico «Agadah», che significa narrare nel linguaggio cabalistico, perché l'intenzione di partenza - traspone il capostipite letterario del romanticismo nero - si traduce in un film italiano tanto anomalo quanto rigoroso. Il regista lecchese Rondalli non riprende, infatti, pedissequamente il modello sui generis di «Il manoscritto trovato a Saragozza» e conferisce un taglio personale alla nuova trasposizione del celebre romanzo, riproducendone la tipica struttura a scatole cinesi. Denso di allegorie poco ordinarie, il piglio teatrale - un po' alla De Oliveira - apre la strada tra gli strani incontri vissuti in dieci giorni dal capitano Van Worden, ottimamente interpretato da Perez Biscayart (...)." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 17 novembre 2017) "'Decamerone nero' suddiviso in dieci giornate, una produzione italiana insolitamente coraggiosa che nel complesso rappresenta una scommessa riuscita." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 16 novembre 2017) "(...) un interessante e assai peculiare adattamento italiano del libro di culto 'Manoscritto trovato a Saragozza' firmato Jan Potocki. Il romanzo, pubblicato nel 1805, fu capace di giocare con vari generi letterari, dal picaresco al racconto del terrore. Il film in costume di Rondalli è realizzato con un'ammirevole energia produttiva (...) al punto da ambientare in un'Italia elegante e misteriosa tutte le storie a incastro di Potocki (...). Una bella danza macabra di fantasmi, cabalisti, banditi, eruditi disperati, donne fameliche ma mostruose con un sottofondo di ironia molto fedele al testo circa la ferrea educazione marziale del simpatico protagonista." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 16 novembre 2016) "(...) un cineasta appartato, sensibile, fuori norma, non ignaro del maestro De Oliveira, ci accompagna in un suo mondo di cappa e fate che sopravvive, romantico e orrido, nella fede illuminista, e trasforma il brand del romanzo 'decamerone nero' in un sentiero di incontri col mistero in surplace tra sostanza e credenza. Cast di corale centratura, qualche difficoltà di governo sull'enorme mole di spettacolo non convenzionale, ma tra i filmarelli e le gomorrate nostrane è un anello d'oro." ('Nazione-Carlino-Giorno', 16 novembre 2017) "Ambizioso e a suo modo affascinante mélo in costume (...). Un dramma a mezza via tra 'Decamerone' e 'Don Chisciotte', tratto da un romanzo e girato in gran parte in Puglia e Basilicata. (...) Svariate damigelle si spogliano con voluttà, purtroppo anche un signorotto." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 16 novembre 2017)

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