SCHEDA FILM

A Beverly Hills... signori si diventa

Anno: 1993 Durata: 93 Origine: USA Colore: C

Genere:COMICO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE

Tratto da:ISPIRATO ALLA SERIE TELEVISIVA CREATA DA PAUL HENNING

Produzione:IAN BRYCE, PENELOPE SPHEERIS

Distribuzione:FOX (1994) - TWENTIETH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

TRAMA

Scoperto un giacimento di petrolio sotto una palude, il rude boscaiolo Jed Clampett, vedovo e padre di una famosa e forzuta figliola, Elly May decide di vendere a buon prezzo il giacimento e trasferirsi a Beverly Hills con la figlia, la vecchia e irascibile nonna e lo scioccone nipote Jethro. L'arrivo dei multimiliardari causa notevole subbuglio in Milburn Drysdale, direttore della banca dove Jed ha accreditato il denaro e sulla segretaria, Jane Hathaway, la quale ha procurato la magione e deve ordinare le relazioni con i Clampett, che invece fa arrestare scambiandoli per vagabondi abusivamente insediatisi nella principesca dimora. Ma la sua solerzia colpisce Jed che la assume come sua factotum. Frattanto Woodrow Tylor, impiegato di Drysdale, deciso ad impadronirsi del denaro, convince la sua donna, la furba Laura Jackson, a farsi assumere da Clampett come istitutrice francese, per aiutare Elly May a sposarsi, cosa che anche Jed ha in animo di fare. Le pretendenti per lui non mancano, anche perché Jethro, che si è insediato come vice-presidente della banca e passa il tempo a temperare matite, ha elaborato una campagna pubblicitaria per far sposare lo zio. Ma le moine di Laura vincono il rude cuore di montanaro di Jed che decide di sposarla, facendo venire con un jet, al banchetto di nozze un consistente gruppo di rustici montanari, tra cui la sorella di Jethro, Jethrina, che si innamora di Tylor. La nonna, che ha scoperto per caso la losca trama di Woodrow e Laura, viene da costoro ricoverata a forza in una clinica psichiatrica, facendola passare, con poco sforzo ovviamente, per matta. Ma Jane scopre tutto e libera l'anziana donna appena in tempo per smascherare la truffatrice ed il suo complice, mentre questi sta per derubare Jed del suo denaro, tramite un trasferimento, con il computer, dei capitali in Svizzera.

CRITICA

"La commedia debole, lepida e superpop si conclude con una gran festa hollywoodiana allietata da Dolly Parton che canta nella parte di se stessa 'Tanti auguri a te'. Partecipano torme di rozzi parenti e paesani primitivi, arrivati in aereo dalla montagna chiedendosi l'un l'altro con ansia 'Pensi che il cugino Clinton farà in tempo a venire?'." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 2 luglio 1994) "Il film, a zig zag e con gag da dimenticare, è ben servito da una colonna sonora country e attori a pieno ritmo caricaturale, tra cui Cloris Leachmann, nonna con cuffietta e sedia a dondolo incorporata, la biondina Erika Eleniak, svezzata dagli action movies con Steven Seagal e Rob Schneider, che dimostra i vizi del plusvalore. Oltre alle apparizioni straordinarie di Zsa Zsa Gabor, nel ruolo di se stessa, e di Dolly Parton, che canta per il compleanno del nuovo nababbo, come Marilyn per Kennedy. Tutto per ridere, perché la polemica è ai minimi termini, inficiata da volgarità, battute intraducibili. Di immediata simpatia i titoli di coda, composti con ciak tagliati o malriusciti: come resistere alla battuta cattiva di dire che sono la cosa migliore del film?" ('Il Corriere della Sera', 13 luglio 1994) "Il nome della regista, Penelope Spheeris, può indirizzare sulla giusta via: ha firmato 'Fuori di testa', e qui bissa nei territori della comicità demenziale. Parecchie gags sono scontate, il livello medio del divertimento non rischia di provocare lussazioni mascellari, però qualcosa di francamente gustoso c'è; alcune trovate rimarchevoli, qua e là, la botta giusta la danno. E quando tutto sembra finito, ci sono invece ancora delle scene di scarto con papere, errori, ecc., anch'esse piuttosto divertenti. Certo, non è questa, almeno da noi, la grande stagione del cinema, ma tutto sommato, piuttosto che una telecronaca della World Cup di Carlo Nesti, con magari anche i tempi supplementari e i rigori, è comunque meglio un filmetto di serie B." (Mario Milesi, 'Bergamo Oggi', 16 luglio 1994)

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