SCHEDA FILM

110 e lode

Anno: 1994 Durata: 102 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:PAULA WEINSTEIN, AMY ROBINSON PER SPRING CREEK PRODUCTIONS, WARNER BROS. PICTURES

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA (1994)

TRAMA

A Cambridge, nel Massachussets, il laureando nella università di Harvard, Monty Kessler, inciampando sulla neve si sloga una caviglia e perde la busta coi preziosi fogli della tesi, che cade nel locale caldaie della biblioteca. Qui si è rifugiato un barbone, Simon Wilder che rifiuta di restituire il contenuto della busta. Arrestato su segnalazione di Monty, fa sparire i fogli, cosicché lo studente per avere i fogli gli paga la cauzione e gli offre alloggio in un pulmino guasto parcheggiato davanti alla casa che divide con tre colleghi: Everett Calloway con l'hobby della radiofonia; Jeff Hawkes schizzinoso e poco socievole e Courtney Blumenthal, una giovane anche troppo sveglia. Ben presto, mentre gli altri, Jeff sopra tutti, sono diffidenti verso il pittoresco individuo, Monty comincia ad apprezzarne le qualità umane, anche se il suo non voler accettare Simon come un proprio simile provoca la fuga del barbone. Ma un altro derelitto porta a Monty il testo della tesi, e il giovane ritrova Simon in brutte condizioni: costui si fa giurare che non lo porterà mai in un ospedale. I due si confidano: Monty è stato abbandonato dal padre a 5 anni, mentre Simon, per anni sulle navi, e ora irrimediabilmente ammalato di asbestosi, ha lasciato la moglie e il figlio. Le vacanze di Natale fanno si che Simon si insedii in casa; d'altra parte Monty è riuscito a convincerlo ad accettare il sussidio di invalidità dello stato con cui pagare l'affitto. Anche gli altri cominciano ad apprezzare le qualità umane dell'uomo, che però si aggrava e chiede, come ultimo favore, di rivedere suo figlio. Costui lo tratta freddamente. Deluso, Simon muore, mentre Monty, che ha su suo suggerimento cambiato totalmente la sua tesi e iniziato una storia con Courtney, si laurea brillantemente.

CRITICA

"'110 e lode' ('With Honors') è una curiosa commedia parascolastica in cui Joe Pesci, quel 'bravo ragazzo' di Scorsese, costruisce con maniacale attenzione psicosomatica un altro dei suoi macchiettoni da mattatore, l'individuo economicamente indigente che il sussidio pubblico se lo mette in quel posto e fa leva sulla simpatia di quelli che perdono, ma con un metodo di mezza follia molto personale, che prevede di scriversi da solo l'annuncio mortuario, di mettere le calze nel forno e di non fidarsi mai delle garanzie a freddo. Si contrappone all'aria biondina del bravo ragazzo (l'emergente Brendan Fraser) nato per integrarsi nello yuppismo, che darà l'assalto alla democrazia perché vuole aiutare il prossimo suo a progredire come se stesso. Tra gli optional del racconto di atmosfera prenatalizia un pollo di nome Gorkji e la lucida fotografia sottozero di Sven Nykvist, che, da bravo svedese seguace di Bergman, di gelate, psichiche e fisiche, se ne intende. Un film tipico da New Deal: dispiace solo che alla regia non ci siano né Frank Capra né Preston Sturges." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 6 dicembre 1994) "Il titolo non tragga in inganno. Non si tratta del solito college film con pruriginosi studentelli, impacciati nerds e acerbi flirt consumati tra le aule universitarie. Bizzarra contaminazione tra 'L'attimo fuggente' e il 'Beverly Hills' televisivo, '110 e lode' è un'operazione più ambiziosa, meno banale e maggiormente argomentata rispetto a molti prodotti simili. Cast artistico e tecnico di tutto rispetto: alla regia Alek Keshishian, già noto in Italia per il troppo disprezzato 'A letto con Madonna', sceneggiatura scritta da William Mastrosimone, giovane commediografo socialmente impegnato ('Oltre ogni limite'), fotografia curata dal grande Sven Nykvist, due Oscar con Ingmar Bergman, tema conduttore del film 'I'll Rembember' eseguita dalla stessa Madonna." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 9 dicembre 1994) "Al centro, Joe Pesci. Truccatissimo, ce la mette tutta, ma fa abbondantemente rimpiangere la sua premiatissima interpretazione in 'Quei bravi ragazzi'. Lo studente è Brendan Fraser, una mimica il più delle volte impaurita, con aria sprovveduta. Fra gli insegnanti si affaccia, con il suo tono consueto di superiorità, Gore Vidal, non nuovo comunque alle apparizioni sugli schermi: si ricorda quella, ormai lontana, in 'Roma' di Fellini. La fotografia - nitida e bella soprattutto per gli ambienti universitar - la saluto con rispetto: perché la firma Sven Nykvist; sia pure senza Bergman." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 2 dicembre 1994)

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