NEWS a cura di Cinematografo.it

07 settembre 2013

Parola a Bertolucci

"Sacro GRA? Un film francescano", dice il presidente di Giuria. Che scherza su Rumsfeld: "Poteva essere migliore attrice..."

 "Mi sembra che il Leone d'Oro sia stato dato da tutti i giurati con grande entusiasmo al Sacro Gra. Non ricordo se e' stata data l'unanimita' al primo voto ma non ricordo nemmeno che qualcuno abbia proposto un altro film per il Leone d'Oro". Cosi' il presidente della giuria di Venezia 70, Bernardo Bertolucci, parla del Leone d'Oro assegnato al documentario di Gianfranco Rosi, che riporta il massimo premio della mostra veneziana all'Italia dopo 15 anni. "Avevo detto fin dall'inizio che speravo di essere sorpreso dai film di questa mostra e dal Leone d'Oro. E Sacro GRA e' senz'altro un film sorprendente, girato con grande stile. Si chiama Sacro GRA e in effetti -prosegue il regista- il modo di Rosi di avvicinare questi personaggi e questi spazi ha qualcosa di francescano. Mi sembra che ci sia una purezza che ricorda Francesco. Tutta la giuria ha sentito la forza poetica di questo film", sottolinea ancora Bertolucci, che fa un appello contro le barriere architettoniche a Venezia e al Lido dopo aver ricevuto una lettera di una bambina di 9 anni affetta da una malattia degenerativa. A chi gli chiede se sia stata unanime anche l'assegnazione della Coppa Volpi per la migliore interprestazione femminile ad Elena Cotta, Bertolucci risponde: "E' sembrato a tutti che lo scontro tra le due donne protagoniste di Via Castellana Bandiera fosse non solo una buona idea per un film ma anche un modo per riportare queste due donne all'essenza primitiva", dice Bertolucci ricordando la scena delle due donne che scendono dalle rispettive auto per fare pipi' "marcando il territorio proprio come due animali". "Insomma siamo stati tutti molto presi da questa attrice e da questo personaggio". Dopo aver sottolineato che la scelta "nuova e coraggiosa" di includere i documentari nel concorso principale di Venezia sia stata una buona scelta, ("e' bello che un Festival di cinema come Venezia trovi spazi per i documentari"), Bertolucci ha speso delle parole anche per il secondo titolo del documentario in concorso The Unknow Known: "Ne abbiamo molto parlato di questo film era un altro titolo forte. E qualcuno con grande senso dell'umorismo e' arrivato anche a proporre il premio per il migliore attore a Rumsfeld e qualcun altro persino il premio per la migliore attrice. Ma non vi diro' chi e' stato...", conclude ridendo.

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