NEWS a cura di Cinematografo.it

Penelope Cruz e Sergio Castellitto<br/>Foto Pietro Coccia

27 ottobre 2011

(Ben)Venuti a Roma

"Con Castellitto ho vinto la lotteria", dice Penelope Cruz. In duetto con l'attore-regista che la sta dirigendo per la seconda volta. Insieme ad Emile Hirsch, dal romanzo della Mazzantini

(Cinematografo.it/Adnkronos) - Nella serata di apertura del Festival del Film di Roma la scena è stata tutta per le prime due star internazionali che sfilano alla kermesse per un incontro con il pubblico e con la stampa, Penelope Cruz ed Emile Hrisch. Entrambi portano nella capitale una dichiarazione d'amore per l'attore e regista italiano Sergio Castellitto che li sta dirigendo in queste settimane proprio a Roma. Le due star sono infatti protagoniste, insieme allo stesso Castellitto, di Venuto al mondo, film tratto dall'omonimo romanzo della moglie di Castellitto, Margareth Mazzantini, che arriverà nelle sale nell'autunno 2012. Per la Cruz è il secondo film con Castellitto dopo Non ti muovere, anche quello tratto da un libro della Mazzantini. "Mi sento come se avessi vinto la lotteria. Sergio e Margareth sono due delle persone più importanti che ho incontrato nella mia vita - dice l'attrice spagnola - e mi hanno regalato due dei personaggi più importanti della mia carriera. L'esperienza con loro è indimenticabile".Hirsch è sulla stessa lunghezza d'onda: "Il fatto che Castellitto reciti anche mi ha stupefatto. E' una cosa che nel cinema americano - dice il protagonista di Into the Wild - non succede praticamente mai". Complimenti tutti ricambiati da Castellitto e dalla Mazzantini: "Per me - dice il regista - è un privilegio e una fortuna lavorare con Penelope. E' meraviglioso incontrare tanto talento e vedere che questo talento si moltiplica ogni giorno. Sul set c'è un clima di grande amore e grande affetto". Quanto ad Hirsch, Castellitto dice di aver pensato immediatamente a lui per il personaggio di Diego, il fotografo compagno della Cruz che perderà la vita nella guerra della ex Jugoslavia. "Con Margareth abbiamo subito pensato che gli occhi di Diego potessero essere solo quelli di Emile ed ora che lo abbiamo visto sul set lo pensiamo ancora di più. Emile è salito su questo film con purezza e insieme con grande saggezza da attore. Spesso la sua interpretazione è un metro avanti a Diego. E' un attore di una docilità ed indipendenza artistica eccezionali".Infine, un pensiero al luogo dove è ambientato il racconto: "Sarajevo è una città che porta ancora tutti i segno del lungo conflitto bosniaco. E' una città ancora fuori sincrono per tanti versi. Però è più facile girare a Sarajevo che a Roma. Lì i permessi te li danno molto più velocemente", conclude Castellitto, che in questi giorni sta girando il film nella capitale dopo le prime settimane di lavorazione, lo scorso settembre, proprio a Sarajevo.

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