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L'ad di Medusa Giampaolo Letta

03 agosto 2011

Dategli Letta...

Non solo frizzi e lazzi: l'ad di Medusa parla internazionale. Dal "romano" Woody Allen al sogno Martin Scorsese

Sei film italiani nei primi dieci incassi del 2011: tutte commedie, di cui quattro Medusa. E c'è un responsabile: Giampaolo Letta, l'ad della controllata Mediaset. Qual è la ricetta del successo?Non c'è una vera ricetta: se la conoscessimo, non la diremmo a  nessuno. Ma ci sono presupposti fondamentali su cui lavoriamo da sempre: qualità e generi. Per una concomitanza di fattori, poi, negli ultimi mesi buoni o ottimi film hanno avuto risultati al di là delle più rosee aspettative. Che fattori?Il cinema è anticiclico rispetto all'economia, ed è la forma di tempo libero meno dispendiosa: il fascino della sala buia, il grande schermo per socializzare e uscire di casa. Un intrattenimento piacevole e la commedia ha il ruolo più forte: evasione, risate, distrazione, emozioni forti.Vince l'Italia: chi perde?C'è un rallentamento del cinema americano nel  gusto del pubblico, ma non si deve generalizzare: Inception ha avuto successo, La prima cosa bella pure, e non era comico. Su tutto, vince la qualità.Come la si mantiene?Fondamentale è non mollare la presa, rimboccarsi le maniche, senza dare nulla per scontato: la commedia ora va per la maggiore, ma serializzare situazioni e storie sarebbe l'errore più grande, perché il pubblico vuole cose nuove, originali.Woody Allen lo è?Abbiamo distribuito tutti i suoi film, tranne uno: un rapporto consolidato, gli abbiamo proposto di girare a Roma e la partnership produttiva. Medusa ha le dimensione per farlo: è un'occasione.Chi altri vi piacerebbe produrre?Scorsese, chissà se un giorno… Per ora puntiamo su Castellitto, Bertolucci e Virzì.Ma qual è la via all'internazionalizzazione?L'industria italiana all'estero è debole: lingua, ricerca e scrittura di storie molto italiane che poco interessano il mercato internazionale. La nostra strategia parte dalla coproduzione, con Somewhere di Sofia Coppola, e passa da progetti editoriali e creativi a carattere internazionale, come This Must Be The Place di Sorrentino e Venuto al mondo di Castellitto, con Penelope Cruz ed Emile Hirsch, fino alla distribuzione dei film americani di Muccino.Basta?No, l'effervescenza creativa e produttiva per la commedia va piegata nella direzione di progetti internazionali: i frutti si vedranno nel medio-lungo periodo, anche per conquistare premi bisogna ricostruirsi credibilità, fiducia e solidità.Ottima annata per Medusa , ma un rimpianto?Col senno di poi, Noi credevamo, un film molto coraggioso. Onore al merito ai produttori.

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