NEWS a cura di Cinematografo.it

Il regista Aki Kaurismaki

17 maggio 2011

The Aki Kaurismaki Show

Applausi e humour per The Havre: "Oggi gli uomini sono bambini col profumo", accusa il regista. E ne ha anche per Bergman...

Sigaretta finta in bocca - "Johnny Depp l'ha fatto, ed è un mio amico" - e humour da vendere. E' The Aki Kaurismaki Show a Cannes, dove il regista finlandese porta in Concorso Le Havre (da noi arriverà con Bim), applauditissimo stamane dai giornalisti e già serio candidato per la Palma. Favola, sorta di Miracolo a Le Havre, mette in scena un vecchio lustrascarpe, Marcel Marx (André Wilms), con moglie malata di cancro e un passato bohemien, e il giovanissimo migrante africano Idrissa (Blondin Miguel), che arriva in un container nella città portuale francese, col sogno di raggiungere la madre a Londra. Nel cast anche Jean-Pierre Darroussin nell'impermeabile del commissario Monet, la commedia è stata ambientata a Le Havre dopo una lunga ricerca della giusta location per mezza Europa: "Dal 2006 ho girato Spagna, Italia, Portogallo e Francia: Le Havre è stata la mia ultima speranza. Me ne stavo andando deluso, ma infine ho trovato un piccolo angolo non molto moderno: perché la mia camera non ama la modernità". Quella camera che vanta un illustre predecessore, Ingmar Bergman. Kaurismaki l'ha acquistata dal produttore di Fanny & Alexander, e oggi ironizza: "Bergman ci ha fatto due film, io 18: non è più la sua camera, ma la mia. Riposi in pace". Il regista non parla francese ma ha girato in Francia e in lingua francese: "Non ha bisogno di parole per comunicare: ricrea il mondo con la sua sensibilità", osserva Daroussin, mentre la finlandese Katy Outinen, la moglie di Marcel, sottolinea la "difficoltà di recitare in francese, perché la madrelingua è quella delle emozioni". Poco importa, in fondo, e Kaurismaki taglia corto - "Faccio quello che la camera vuole" - e va dove lo porta il cuore: "E' Le Havre, ma potrebbe essere qualsiasi paese europeo, tranne Finlandia e Svezia: nessuno è così disperato da andarci".L'ultima considerazione di Aki il mattatore è di genere, non cinematografico, bensì maschile: "Oggi gli uomini non sono più uomini, ma bambini: mettono perfino il profumo, e non lo dico per gelosia". Idem sul 3D: "Roba da uomini ancora bambini", perché il segreto del cinema secondo Kaurismaki è un altro: "La storia, è l'unica referenza, non importa come la mostri: 35mm, Super8, 3D. La gente segue la storia, e solo quella".

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