NEWS a cura di Cinematografo.it

<i>Natale in Sud Africa</i>

16 dicembre 2010

Chi ha paura del Natale?

In Sud Africa, con De Sica, Panariello e Belen: il 27° cinepanettone Filmauro è servito e non teme nessuno. "Tranne Megamind" (De Laurentiis)

Siccome il nostro è un paese straordinario, anche il Natale è diverso che altrove: gli altri hanno i presepi, Santa Claus, le renne e i regali sotto l'albero, noi - insieme a tutte queste cose - non possiamo prescindere dalla pubblicità della Bauli e dal cinepanettone. Il film della Filmauro, si è detto, è un rito. Nessuno però ha mai saputo dire di quale comunità. L'Italia "colta" lo guarda anzi con sospetto; l'altra non si è mai espressa. A sentire Aurelio De Laurentiis il cinepanettone è affare che riguarda un pubblico estremamente eterogeneo, non descrivibile, "ci sono pure ragazzini che conoscono a memoria i film degli anni '80, quando ancora non erano nati". La risposta meriterebbe ulteriori approfondimenti, ma non è questa la sede.Resta l'impressione che, nonostante la cresciuta compagine dei concorrenti (dal 17 dicembre si sfideranno tra gli altri Aldo, Giovanni e Giacomo, The Tourist e il cartoon Megamind, senza contare l'imminente arrivo di Checco Zalone), il 27° cinepanettone, Natale in Sud Africa, non avrà rivali: "Temo solo Megamind - riconosce De Laurentiis - ma anche il nostro film è un cartone animato. Per adulti". D'altra parte la presenza di una star tv come Laura Esquivel (Il mondo di Patty) assicura la necessaria fidelizzazione dei più piccoli, mentre 800 sale prenotate dovrebbero garantire i dovuti introiti. Tanto la formula del doppio episodio quanto la presenza di De Sica (e di Neri Parenti in regia) sono fuori discussione, mentre l'elasticità è tutta riservata alle location - "Avere scelto l'Africa ci ha permesso di abbandonare le solite ambientazioni alberghiere per tuffarci in una storia en plein air, più avventurosa", dice Aurelio - e alle combinazioni di attori: contrariamente al popolare credo calcistico ("Squadra che vince non si cambia"), il cinepanettone ama sperimentare nuove accoppiate - qui De Sica si separa da Ghini per trovare Max Tortora come spalla - e puntare su volti inediti - Giorgio Panariello e Barbara Tabita, Serena Autieri e, ovviamente, Belen.La Rodriguez, si è scritto, è il vero jolly quest'anno. Capace di calamitare su di sè ogni attenzione, showgirl a tutto campo, "ma non presenzialista - si difende lei -. Sono gli altri piuttosto a inflazionarmi. Del resto, sfido qualunque mia collega a dire di no a opportunità come il cinepanettone, Sanremo e gli spot della Tim". E a proposito di questi, Belen, respinge al mittente le accuse di chi la vorrebbe responsabile numero uno del calo introiti subito dalla compagnia telefonica: "Sono problemi interni all'azienda, io non c'entro nulla". La volgarità? "Il vero scandalo è chi ha fatto calendari e poi si è buttata in politica", dice.Per il resto l'incontro tra cast e giornalisti scivola via nelle solite disquisizioni sugli incassi, la perdita dei giorni festivi, la liceità morale, la qualità generale, il paese, il nostro cinema, gli aneddoti, le vanità personali. Un copione che si ripete anno dopo anno. "A domanda, rispondo", ricorda Ghini. E ha ragione anche lui.

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