NEWS a cura di Cinematografo.it

Stefano Dionisi, <i>Sunset Limited</i>

16 novembre 2010

Il tramonto dell'umanità

"Che mi allontana da Sunset Limited? L'amore per la vita e per gli altri", dice Stefano Dionisi. Che debutta a teatro, nel segno di Cormac McCarthy

Il Sunset Limited italiano porta la firma di Andrea Adriatico, il primo regista ad adattare per le nostre scene il controverso apologo sulla dialettica tra cristianesimo e nichilismo del premio Pulitzer Cormac McCarthy (Trilogia della Frontiera, Non è un paese per vecchi, La Strada). Lo spettacolo debutterà venerdì prossimo a Bologna, segnando l'esordio teatrale di Stefano Dionisi.  "Con Andrea – spiega l'attore - abbiamo scelto di mantenere, sia nel linguaggio sia nella scenografia, lo stile scarno e simbolico dell'opera a due voci, raccontata  attraverso il punto di vista di volti senza nome, caratterizzati solo dal colore della loro pelle". Il Bianco (Stefano Dionisi) è un professore ateo, il Nero  (Mambaye Diop) un ex detenuto che ha trovato in Dio la risposta ad ogni umano affanno. Dionisi ammette di essere rimasto "affascinato dalla contemporaneità e dal modo in cui la tematica della religione veniva affrontata nel testo". Il personaggio che interpreta è un aspirante suicida, strappato alla morte dall'intervento fortuito del Nero, che dopo averlo salvato lo coinvolge in un intenso dialogo sui massimi sistemi: il valore della vita, il bisogno di credere, l'importanza degli affetti e della famiglia. "Per certi aspetti il Bianco mi calza a pennello: come me non è credente, quindi, è destinato a perdersi". Ma c'è una cosa che li distingue: "Nonostante non sia cattolico, io ho un profondo rispetto per la vita e mi fido del prossimo: amo tutto ciò che mi circonda, a partire dalle piccole cose quotidiane".  E aggiunge:  "il professore si è fatto carico della disperazione collettiva, della sofferenza universale. Ha usato la cultura per capire il mondo  ed è rimasto vittima della sua stessa conoscenza. A differenza mia, l'unica cosa a cui anela è la fine di tutto, anche della speranza". Nel passaggio dal cinema  al teatro "mi sono accorto di sentire la mancanza dei colori del set, degli attimi di relax durante le pause della lavorazione, perfino delle battute scambiate tra un ciak e l'altro con il direttore della fotografia". "Ma soprattutto – confessa – mi è pesato non poter mai staccare dal personaggio, non perdere mai la concentrazione, dover essere il Bianco dentro e fuori dal palcoscenico". E sull'interpretazione metaforica del titolo, non esita: "Il Sunset Limited non è un semplice treno, è la linea transcontinentale che attraversa gli Stati Uniti dall'East Coast alla West Coast, in un viaggio che va dall'alba al tramonto. Rappresenta la parabola del rapporto tra i due personaggi, che corre inesorabile verso la dissolvenza dell'umanità e della cultura occidentale". 

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