NEWS a cura di Cinematografo.it

01 novembre 2010

Tutti a Tavola!

Che cinema che fa? Le risposte nel convegno Feds al Mercato di Roma: tra i relatori, Cicutto, Sovena, Della Casa, Borrelli

Nell'ambito del Mercato Internazionale del Film di Roma, la Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Festival capitolino, ha organizzato la tavola rotonda "Cinema: innovazione, territorialità e risorse. Dalla produzione al consumo". Dopo i saluti del Dott. Roberto Cicutto, Direttore del Mercato Internazionale del Film di Roma/The Business Street, l'incontro, suddiviso in quattro sessioni e presieduto e coordinato dal Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Dario E. Viganò, ha preso il via con l'intervento dell'Avv. Luciano Sovena, AD di Cinecittà Luce, per il quale "è necessario un supporto reale al cinema, attraverso la distribuzione di opere prime e seconde. Così come la promozione del cinema italiano all'estero, attraverso la promozione dei film italiani nei festival internazionali e insistendo sulla funzione di Cinecittà News". Sovena ha inoltre ricordato come il Ministero per lo Sviluppo Economico abbia stanziato fondi per coproduzioni tra la Russia e l'Europa, senza l'obbligo di girare in quel Paese. Ancora, l'importanza delle Regioni e delle relative Film Commission, le quali "funzionano dove c'è gente che sa fare cinema. Le Regioni partecipano con soldi veri in equity e il loro apporto è sostanziale. Oggi ci sono meno soldi ma c'è una maggiore conoscenza delle regole del mercato, e il puntare su coproduzioni con Paesi meni sviluppati ma molto vitali in questo settore come la Romania, l'Albania o la Bulgaria è un messaggio di ottimismo".Il Presidente della Film Commission Torino Piemonte e Direttore del Roma FIction Fest Steve Della Casa ha ricordato come "la Film Commission del Piemonte è stata la prima con una grande visibilità; oggi la disponibilità economica è diminuita ma la ricaduta sul territorio è comunque molto forte, grazie anche all'apertura del Cineporto. Il  TorinoFilmFestival e il TorinoFilmLab puntano ad incentivare le sinergie per investire nei talenti emergenti; importante anche diversificare l'offerta per dare sostegno alle location. Tutto questo avviene in un periodo di tagli, ma sono progetti operati con trasparenza attraverso meccanismi chiari. Risorse ce ne sono meno: il lavoro del produttore sta nello scovarle".Mario Abis, professore dell'Università IULM, ha presentato un quadro esaustivo del contributo di ordine economico dei diversi festival (circa 130 in Italia) e della loro incidenza sul territorio, con una sempre maggiore quantità di aziende interessate. "Fondamentale è la valorizzazione dei brand, oltre al fatto di capire quale altro ordine di ritorno economico ci può essere oltre a quello immediato".Quale è lo stato di salute nel cinema? Questa la domanda posta dal giornalista Redento Mori, il quale ha sottolineato come nel 2009 i dati sono stati poco confortanti, migliorati poi nel 2010. "Per la prima volta nel nostro Paese le società di capitali hanno superato le società di persone. Negli ultimi 3 anni il budget investito da parte dei privati è costantemente cresciuto, così come le coproduzioni con Paesi in via di sviluppo dove il cinema è un settore di punta. L'avvicinamento delle banche e delle imprese al mondo del cinema e il dinamismo di nuovi soggetti culturali come le Film Commission e il Film Fund completa un quadro positivo".Diversi interventi istituzionali, dell'Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma Cecilia D'Elia, del Direttore Generale per il Cinema del Ministero Beni e Attività Culturali Nicola Borrelli e del Segretario per la Cultura della Regione Veneto Angelo Tabaro hanno posto l'accento sull'importanza della cultura e dell'industria cinematografica in quanto volano di crescita sociale ed economica sia locale che nazionale. Puntare sui giovani, come con l'apertura nel Lazio di una scuola pubblica di cinema con un finanziamento di 1.120.000 euro in sinergia con Cinecittà Luce, evitare la chiusura delle piccole sale ed investire in nuove tecnologie sono le proposte messe sul tappeto.Il product placement è stato il tema dell'intervento di Paola Mazzaglia, AD di Camelot. La necessità di superare le barriere culturali tra cinema e aziende, la reciproca comprensione delle rispettive meccaniche, il valore di un rapporto in cui tutti concorrono al rispetto delle competenze e al raggiungimento degli obiettivi: il tutto, in un settore i cui investimenti in Italia si attestano sui 5/6 milioni annui.

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