NEWS a cura di Cinematografo.it

21 settembre 2010

Che Compleanno al Centro!

Il CSC festeggia giovedì, nella sede di via Tuscolana a Roma, i suoi primi 75 anni. Francesco Alberoni: "E' il luogo d'incontro del cinema italiano"

75 anni e non sentirli. Sono quelli che il Centro Sperimentale di Cinematografia festeggerà giovedì nella storica sede romana di via Tuscolana: un compleanno in grande stile con ospiti del mondo della cultura e delle istituzioni, personalità del mondo del cinema - verranno consegnati tra l'altro i diplomi honoris causa a Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Virna Lisi e Giuseppe Tornatore - divi di ieri e di oggi, allievi ed ex allievi. Ognuno di loro tassello decisivo per "una delle più grandi e solide istituzioni italiane - come rivendica orgogliosamente il Presidente del CSC, Francesco Alberoni - centrale per la conservazione del suo patrimonio culturale, come centro di ricerca e di formazione di altissimo livello, e come luogo d'incontro del cinema tricolore".E pensare che solo qualche mese fa, a maggio, il Centro ha rischiato la chiusura, colpito mortalmente dalla scure dei tagli, e poi salvato: "Allarme rientrato grazie all'intervento del Presidente della Repubblica, del Ministro Bondi, del capo di Gabinetto Salvo Nastasi. E un po' grazie anche alla mia azione in tutte le direzioni", dichiara sempre Alberoni. E non è un caso che alle celebrazioni di giovedì sia Napolitano che Bondi abbiano assicurato la loro presenza, a sottolineare come il feeling con le istituzioni non sia mai venuto meno. Anche se di quel burrascoso maggio qualche dispiacere è rimasto: "Dopo aver detto - ricorda Alberoni - a un gruppetto di studenti contestatori che il CSC era stato cancellato dalla lista degli enti da chiudere e il ministro mi aveva assicurato il finanziamento, questi hanno continuato a gridare, segno che non gliene importava niente". Quella con la parte più contestataria del movimento studentesco è del resto una ferita ancora aperta. Il 24 giugno scorso due allievi del Centro Sperimentale (Francesca De Lisi ed Enrico Maria Artale, ndr) sono intervenuti su Liberazione per chiedere a nome degli iscritti maggiore trasparenza nella gestione dei fondi, rappresentanza degli studenti negli organi con potere decisionale, compilazione di un ordinamento degli studi, estensione dell'orario di apertura della scuola, accordi con la televisione di stato per la distribuzione dei migliori lavori: "Il Centro esiste grazie ad una apposita legge - sottolinea Alberoni - ha un suo statuto, e un gruppetto di studenti non ha il diritto di chiedere la loro drastica abrogazione. Ho disposto - continua il Presidente del CSC - che venga costituito un Comitato ristretto di consultazione dove vengono date tutte le informazioni anche economiche, dove vengono discussi tutti i programmi ma senza fumosità ideologiche e rivoluzionarie, in modo concreto". "Il CSC - conclude Alberoni - è un ente di interesse nazionale che gestisce tutto il patrimonio filmico, ha quattro sedi, oltre trecento studenti, una attività editoriale e produttiva, ha un consiglio di amministrazione, revisori dei conti, ed è vigilato dal Ministero dei Beni Culturali".A dispetto delle critiche dunque, Alberoni rivendica alcuni passi in avanti fatti dal Centro Sperimentale nei suoi otto anni di presidenza: "Ci siamo innanzitutto preoccupati di dare alla nostra istituzione una connotazione realmente nazionale, con una significativa presenza sul territorio: abbiamo istituito accanto a quella di Roma, tre sedi regionali ciascuna con una propria specializzazione cinematografica: una in Piemonte per l'animazione, una in Lombardia per la Fiction, il documentario e la pubblicità, ed una in Sicilia per la docufiction storico artistica. Questa articolazione ci ha consentito lo sviluppo di nuove specialità cinematografiche e il reclutamento di nuovi talenti. Nel complesso la scuola è passata da circa 50 allievi in corso nel 2002 ai circa 350 attuali. Ora continuiamo su questa strada con innovazioni di contenuto, didattiche e produttive". Una sorta di federalismo del Centro che potrebbe avere ulteriore spinta: "Abbiamo in mente - conferma Alberoni - di fare qualcosa in Veneto, in Campania o in Puglia. Ma deve esser chiaro che le sedi regionali devono essere totalmente finanziate a livello regionale".Ulteriore motivo di ottimismo per il futuro del Centro è l'attività produttiva legata alla CSC Production che l'anno scorso aveva finanziato Dieci inverni di Valerio Mieli riscuotendo un successo sorprendente di critica e di pubblico. Senza dimenticare poi la centralità assunta dalla Cineteca Nazionale, capace in questi anni di ricoprire, accanto al complesso lavoro d'archivio e restauro, un ruolo maggiormente propulsivo nell'ambito di importanti iniziative istituzionali: lo si è visto per la retrospettiva "La situazione comica" all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e, prima ancora, in occasione della rassegna fotografica in Vaticano ("I preti al cinema") organizzata con la Fondazione Ente dello Spettacolo. In tempi di divisioni, sono segni incoraggianti di un dialogo aperto con gli altri poli italiani della cultura. E presupposti favorevoli perché questa festa per i 75 anni del Centro non si esaurisca nei ricordi, ma sia gravida di buoni auspici per il futuro.

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