NEWS a cura di Cinematografo.it

Il direttore della Mostra Marco Muller

31 agosto 2010

Un "topo" per Muller

"Desiderio inappagato? Avere aereo privato e motoscafo per far vedere a tutti gli ospiti della Mostra le bellezze intorno al Lido", dice il direttore. Che vuole "tornare a fare il produttore"

"Un desiderio rimasto inappagato per questa mostra? Poter avere un aereo privato della Biennale per far arrivare quelle star Usa che non viaggiano senza e avere a disposizione anche un "topo" della Laguna, un motoscafo per poter far vedere ai nostri ospiti le tante cose belle che ci sono anche intorno al quadrilatero del Lido". A poche ore dal via ufficiale della 67ma edizione della Mostra del cinema di Venezia, il direttore Marco Muller non nasconde che una maggiore disponibilità economica in questo momento avrebbe fatto comodo alla rassegna. "E' vero che in un momento di crisi come questo, produttori e distributori hanno maggiore difficoltà a farsi carico di alcune spese di trasferta dei grandi divi e ci avrebbe fatto comodo poter contare sulla disponibilità di un aereo privato, come accade ad altre manifestazioni", sottolinea Muller in un'intervista all'ADNKRONOS."Ma non dite - aggiunge - che è una mostra senza divi. Una serata d'apertura che vedrà sul red carpet Natalie Portman e Vincent Cassell per il film di Aronofsky (Black Swan, ndr), Jessica Alba per il film di Rodriguez (Machete, ndr) e le superstar asiatiche Donnie Yen e Shu Qi per celebrare il 70° anniversario della nascita di Bruce Lee non l'ha mai avuta nessun festival in Italia. Per non parlare del fatto che a Venezia i film sono praticamente tutti in prima mondiale. Il Lido non è una tappa dei tour promozionali europei dei film, sia ben chiaro", rimarca il direttore con una certa soddisfazione.Muller ribadisce che alla fine del suo secondo mandato alla direzione del festival veneziano (che scade con l'edizione del 2012) vuole tornare al suo lavoro di produttore: "Mi manca parecchio e dal Lido ripartirò in quella direzione. La crisi dei finanziamenti? Io i soldi per fare i film li ho sempre cercati e trovati anche all'estero". Seppure la produzione lo ha visto allontanarsi in questi anni veneziani, Muller ha continuato a interessarsi ai film, quelli che voleva in cartellone, con l'occhio del produttore: "Si può dire che la Biennale Cinema è stata per tanti film in questi anni una sorta di coproduttore. Abbiamo seguito tantissimi film dalla preproduzione al montaggio e in diversi casi siamo stati veri e propri partner creativi, dando consigli fino all'ultimo montaggio. Un esempio? Cous Cous di Kechice durava 40 minuti di più della versione che avete visto nelle sale. E anche quest'anno ci sono circa 5 produzioni a cui abbiamo dato consigli sostanziali. Ma non faccio nomi", conclude.

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