RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>L'orso Yoghi</i>

13 gennaio 2011

L'orso Yoghi

Si sorride ancora, nonostante i 50 anni del personaggio: per tutti gli eterni bambini amanti dell'irriverenza di un simpatico ruba-merende

50 anni e non sentirli: per Yoghi e Bubu il tempo non sembra essere trascorso. Dal Braccobaldo Show al cinema, passando per serie tv e dvd, la storica coppia d'orsi torna sul grande schermo in veste 3D. L'ambientazione è la stessa di sempre: Jellystone Park. L'umorismo anche: gag furbette in cui il testimone passa dall'anchorman (Yoghi) alla fedele spalla (Bubu). Eppure manca qualcosa: forse un pizzico di ambizione in più, per fare breccia anche nel pubblico adulto.Questa volta Yoghi e il suo inseparabile compagno hanno una missione: fare in modo che Jellystone non chiuda a causa dei bilanci in rosso e delle mire politiche di un sindaco scaltro e opportunista (Andrew Daly). Per salvare l'unica casa che abbia mai conosciuto, Yoghi dovrà allearsi con il nemico-amico Ranger Smith (Tom Cavanagh), ma soprattutto liberarsi del suo vizio più grande: rubare i cestini da picnic dei visitatori, con marchingegni e strategie sempre più sofisticati. Al suo fianco - oltre al saggio Bubu - la giovane documentarista Rachel Johnson, (Anna Faris), alle prese con dei nuovi amici a dir poco vulcanici. Riusciranno i nostri eroi?La risposta è presto detta. Perché il lieto fine, in una trama dall'architettura classica, non può davvero mancare. Come non possono mancare l'amicizia, il contrasto con l'autorità e il conflitto con il mondo al di fuori del parco, che rappresenta un'isola felice. Tematiche a cui Hanna-Barbera ci ha da sempre abituato.Nessuna particolare innovazione, quindi. Nemmeno nella tecnica – un misto di live action e animazione computerizzata – che seppur suggestiva nell'integrare i due grizzly parlanti con gli attori in carne ed ossa, si era già vista in Scooby-doo, Garfield e Alvin. Nessun sottotesto, se non quelli apertamente dichiarati – come la scintilla che scoppia tra il Ranger Smith e Rachel - nessun utilizzo di tecnologie come cellulari o computer, che avrebbero potuto contestualizzare il film e regalare nuovi spunti narrativi. Ma nonostante una fedeltà all'originale un po' troppo ostinata, si ride e si sorride tra un'esplosione di fuochi pirotecnici e una fuga fortuita su un velivolo artigianale.Un film destinato ai più piccoli ma anche a tutti gli eterni bambini amanti della bonaria irriverenza di un simpatico ruba-merende, che si crede "il più intelligente della media degli orsi". Alla faccia dei supereroi.

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