RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni</i>

02 dicembre 2010

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

L'amore ai tempi della vecchiaia: tra Londra e cartomanzia, spunta Woody Allen. Per un pareggio senza palpiti

40 anni di matrimonio? Posson bastare. Attempato ma atletico, Alfie (Anthony Hopkins) molla la moglie Helena (Gemma Jones): lui si butta in una nuova vita, lei si deprime e si rifugia da una presunta veggente, nella speranza di farsi addolcire la pillola amara della "singletudine". Scendiamo di una generazione: la figlia (Naomi Watts) si convince di una sottile linea tenera tra sé e il nuovo datore di lavoro (Antonio Banderas), mentre il genero (Josh Brolin) lascia l'impiego d'autista per terminare il suo primo romanzo, trovando una musa (Freida Pinto) affacciata alla finestra di fronte… London Calling, e il newyorkese Woody Allen risponde per la quarta volta: è all'ombra del Big Ben, che – promette – You Will Meet a Tall Dark Stranger, già presentato Fuori concorso a Cannes e nelle sale italiane tradotto in Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni. Titolo bugiardo, quello tricolore, perché nel Tall Dark Stranger non si cela solo la promessa di felicità in carne e ossa della cartomanzia, bensì lo spettro della signora con la falce: complici gli anni che passano, Woody pensa alla morte, e ci rende partecipi. La confezione parla d'amore, tra tachicardie e pulsioni giovanilistiche, ma la commedia batte il tempo della terza età: tutto è ancora possibile, ma l'epilogo ineluttabile. Tranquilli, la "data di scadenza" viene occultata dal solito spartito alleniano: grande direzione d'attori (su tutti, Gemma Jones e un Josh Brolin à la Norman Mailer…), leggerezza di superficie, fluidità di stile, regia per quel tanto che basta. Insomma, il solito buon vecchio Allen, che negli ultimi 29 anni ha diretto 29 film più questo: la prolificità è da coniglio della settima arte, ma la sua specie in via d'estinzione, almeno sul fronte capolavori. Tall Dark Stranger non lo è, ma nessuno si sarebbe aspettato il contrario: ormai, Allen è una festa comandata. Sempre meglio che andare al lavoro, ma la gratuità e l'imprevisto della felicità sono un'altra cosa. E non la troverete tra queste carte.

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