RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

06 settembre 2010

Il loro Natale

Viaggio drammatico nella quotidianità delle donne dei carcerati. Il docufilm di Di Vaio in Controcampo Eventi

Scheda Film  

Tra gli eventi di Controcampo italiano è stato presentato il film di Gaetano Di Vaio Il loro Natale, viaggio drammatico nella difficile quotidianità delle donne dei detenuti nelle carceri napoletane. Titina e Stefania, Mariarca e Maddalena raccontano con molta sobrietà e pochissime lacrime (a dispetto della generalizzante vulgata sulla platealità melodrammatica dei partenopei) i loro sforzi per continuare a vivere con dignità la propria vita di donne e di madri, nonostante i mariti e i compagni siano rinchiusi in galera anche da dieci anni; carcerati, ma ben presenti in ogni momento nei pensieri e nelle parole. La cura della casa e dei figli, la fantasia spesso messa in campo per guadagnare qualcosa in più e far quadrare un bilancio costantemente tiranno. E la necessità costante ed ulteriore di prestare continua attenzione ai loro uomini che, pur "soggiornando" nella stessa città, sembrano lontanissimi anche a causa di assurde quanto vergognose regole o pseudo regole a totale detrimento di persone già profondamente provate, con sveglie alle cinque del mattino, ore ed ore di coda e lotte fratricide per entrare cui anche persone ultraottantenni devono sottostare. Tutto, per un un'ora scarsa di colloquio settimanale. Una solidarietà molto poco teorizzata e prontamente praticata da amiche e vicine di casa, anche in forme ludiche come la tombola organizzata per tendere concretamente una mano, pervade ogni momento di questo film documentario fatto di disincantata spontaneità e assoluta antiretorica, in un momento particolare dell'anno come gli inevitabili festeggiamenti natalizi, dove gli immancabili ma comunque attesi preparativi sono rispettati e vissuti conquistando con le unghie ogni possibile frammento di normalità. Un canto di Natale corale e soprattutto al femminile, in cui tutta la reale e pratica forza delle donne, di certe donne, non può che produrre una incondizionata ammirazione.

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