RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

Il piccolo protagonista<br/>Marco Leonzi

25 febbraio 2010

L'uomo fiammifero

Fantasy e indipendente: l'opera prima di Marco Chiarini sull'immaginario di un bimbo abruzzese

Parlare di fantasy e favola nel cinema italiano è quasi un tabù. Il genere è stato ormai demandato alle grandi produzioni americane, così non stupisce che per realizzare il suo immaginifico L'uomo fiammifero il giovane filmmaker ed ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, Marco Chiarini, sia dovuto ricorrere a vie alternative. Trovandosi di fronte a una schiera di porte chiuse, ha deciso di creare un'opera del tutto indipendente, autofinanziata attraverso la vendita dello storyboard, dei disegni, degli acquerelli e del materiale preparatorio del film. Così è cominciata l'avventura de L'uomo fiammifero, storia di un bambino e della sua estate passata nelle calde campagne di Teramo, dove per sfuggire alla solitudine e alle attenzioni oppressive di un padre burbero, alla fervida mente infantile non rimane che rifugiarsi nei fantastici segreti di un mondo inventato.Sullo scenario del suo Abruzzo pre-terremoto, Chiarini ha dato quindi vita a una galleria di personaggi deliziosi e visionari: una bambina a intermittenza, giganti nani, un ragazzo di 88 anni che vive e dice tutto al contrario (un po' alla Benjamin Button), un altro sempre nascosto nel buio e di cui riusciamo a vedere solo gli occhi scintillanti da gatto, uno zio circondato da pupazzi che parla solo per mezzo dei suoi dischi e, non da ultimo, il mitico Uomo Fiammifero, che risponde al richiamo delle lucciole, arriva all'improvviso come le stelle cadenti e come loro può realizzare ogni desiderio. Una figura costruita per incarnare tutto l'incanto dell'infanzia e la nostalgia per quel tempo della vita in cui senza alcuno sforzo si riesce a vedere oltre la dimensione dell'ovvio, della banalità, dell'abitudine. Per questo, anche se i limiti del film si fanno sentire in maniera piuttosto marcata (nel doppiaggio, nell'interpretazione dei bambini non professionisti, nello sviluppo non proprio ottimale di tutti i passaggi narrativi e degli spunti estetici della sceneggiatura), è difficile non provare empatia e curiosità per un'operazione che è già diventata un piccolo caso nel cinema indipendente italiano. Dopo il successo all'ultimo Giffoni Film Festival, L'uomo fiammifero si prepara infatti a competere nella sezione Low Budget del Fantasy Horror Award di Orvieto (19-21 marzo), e con i titoli italiani più interessanti della stagione al prossimo Italian Cinema London (16-25 aprile). Da segnalare, infine, la presenza nel cast del doppiatore e interprete Francesco Pannofino, che ha accettato il ruolo dello zotico padre del protagonista, il piccolo Marco Leonzi.

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