RECENSIONE FILM

28 aprile 2010

The Last Song

a cura di Cinematografo.it

Rassicurante e consolatorio: buona presenza scenica della Cyrus, bravo Kinnear nei panni del padre

La principessa Disney Miley Cyrus è diventata grande, con il colorato mondo di Hannah Montana ormai alle spalle: è giunto il tempo di misurarsi con altro. Il racconto (drammatico e romantico) di formazione The Last Song, tratto dall'omonimo romanzo dell'onnipresente Nicholas Sparks, è una buona occasione per ambire a un posto nel cinema dei "grandi". Nel ruolo di Ronnie, adolescente ribelle e problematica, la giovane Miley dimostra senz'altro un'ottima presenza scenica; per parlare di lei come (brava) attrice attendiamo fiduciosi la prossima prova. Come da abitudine, Sparks butta nel calderone emozionale degli eventi un po' di tutto: qui abbiamo primo amore, rapporto tra genitori (divorziati) e figli e tragedie del destino.Qualche ovvia semplificazione nell'intreccio – e un finale strappalacrime – non minano però un lavoro tutto sommato onesto, che non promette nulla di più di quel che è: un film rassicurante e consolatorio, con una punta di moralismo. Greg Kinnear fa miracoli con il poco a disposizione del suo personaggio (un padre in cerca della seconda opportunità), contribuendo efficacemente a tenere in piedi il film. La location, selvaggia e romantica, è Tybee Island, in Georgia.

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Box Office

dal 21 al 24 maggio

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