Su un marciapiede nel traffico di São Paolo si incontrano due vecchi amici. Cercano di raccontarsi qualcosa, parlare del più e del meno, ma vengono costantemente interrotti dal trillo dei loro telefoni cellulari. L'unico rimedio per provare a sostenere la conversazione? Ovviamente telefonarsi, pur rimanendo uno di fronte all'altro.L'impossibilità di comunicare, in un mondo dominato dai mezzi di comunicazione: l'umorismo incontra la satira sociale, nell'ultimo cortometraggio di
Manoel de Oliveira, decano portoghese dei cineasti in attività. Protagonisti,
Leon Cakoff - anche produttore del film, con Renata De Almeida - e
Ricardo Trepa, nipote dell'autore e già protagonista del suo precedente
Il quinto impero.Il corto, sette minuti montati dallo stesso de Oliveira e presentato Fuori Concorso alla Mostra di Venezia (in testa al film dei Coen), è solo il primo tassello di un mosaico affidato dal Festival del Cinema di São Paolo ad alcuni registi di tutto il mondo: hanno già assicurato la loro adesione Fernando Solanas,
Hector Babenco,
Guy Maddin e il polacco
Jerzy Stuhr.