Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni2010

SCHEDA FILM

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

Anno: 2010 Durata: 98 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:ROMANTICO

Regia:Woody Allen

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:DIPPERMOUTH, MEDIAPRO, VERSÁTIL CINEMA & GRAVIER PRODUCTIONS, ANTENNA 3 FILMS & ANTENNA 3 TV

Distribuzione:MEDUSA (2011)

ATTORI

Antonio Banderas nel ruolo di Greg
Josh Brolin nel ruolo di Roy
Anthony Hopkins nel ruolo di Alfie
Gemma Jones nel ruolo di Helena
Freida Pinto nel ruolo di Dia
Lucy Punch nel ruolo di Charmaine
Naomi Watts nel ruolo di Sally
Anna Friel nel ruolo di Iris
Ewen Bremner nel ruolo di Henry
Neil Jackson nel ruolo di Alan
Christian Mckay nel ruolo di Sy
Eleanor Gecks nel ruolo di Rita
Jim Piddock nel ruolo di Peter
Roger Ashton-Griffiths nel ruolo di Jonathan
Jonathan Ryland nel ruolo di Mike
Rupert Frazer nel ruolo di Mort
Pauline Collins
Anupam Kher
Pearce Quigley
 

SOGGETTO

Allen, Woody
 

SCENEGGIATORE

Allen, Woody
 

MONTAGGIO

Lepselter, Alisa
 

SCENOGRAFIA

Clay, Jim
 

TRAMA

Amore, sesso e tradimenti segnano le esistenze di un gruppo di persone le cui passioni, ambizioni e ansie sono il motore dell'azione. Dopo quarant'anni di matrimonio Alfie lascia la moglie Helena per iniziare una nuova vita. Depressa e disperata la donna decide di consultare una veggente con la speranza di farsi addolcire il futuro. Intanto la figlia pensa che possa esserci del tenero con il suo nuovo datore di lavoro, mentre il genero decide di lasciare il suo impiego d'autista per portare a termine il suo primo romanzo, aiutato dalla splendida musa ispiratrice Dia.

CRITICA

"Anche 'Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno' ferma la vita dei suoi personaggi senza risolverla, anche perché al centro c'è una tipica famiglia borghese benestante incasinata come tante." (Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 16 maggio 2010) "Woody Allen, con il corale 'You Will Meet a Tall Dark Stranger' parte da Shakespeare. (...) Allen non ha visto 'Inside Job', potente e informatissimo documentario sulla bolla finanziaria diretto da Ferguson e narrato da Matt Damon, perché sul banco degli imputati finisce pure Obama: colpevole di aver scelto per i ruoli chiave dell'economia Usa gli ex CEO e dirigenti di Goldman Sachs, Lehman Brothers e altre banche d'affari. Sì, proprio quelle responsabili della crisi..." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 16 maggio 2010) "Woody Allen è stato più ispirato in altre occasioni, ma l'età lo rende pungente, specie con i suoi coetanei. Non a caso ha smesso di apparire nei suoi film, e tocca a Hopkins chiedere ancora tre minuti all'amante dopo aver preso il Viagra. Anche così si riesce a fare un film l'anno, senza sentirsi obbligati ogni volta al successo planetario. Ma è triste che spesso nel cinema libertà faccia rima con età." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 maggio 2010) "Sì, avete letto bene: 2 stelle. Quando ci vuole, ci vuole. Se Woody Allen ogni tanto sonnecchia, come Omero, non è colpa nostra, né di nessun altro. Anzi: è colpa dello stesso Woody, che dovrebbe prendersi una vacanza o una pausa di riflessione, invece di sfornare un film all'anno come se fosse stretto un patto con il diavolo. (...) Questo film si chiama in originale "You Will Meet a Tall Dark Stranger", ovvero 'incontrerai uno sconosciuto alto e scuro'. È un'immagine sinistra, che può riferirsi a vari snodi della trama - soprattutto all'incontro fra Naomi Watts e Antonio Banderas, che però è sì dark, ma non molto tall - e che allude a un fato incombente, forse all'attesa della morte che è un tema ricorrente di Woody Allen in questo XXI secolo. 'Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni' è un titolo sbagliato e fuorviante, fa pensare ad un tono lieve che il film possiede solo a tratti. (...) Il meccanismo degli inganni e dei tradimenti è da pochade classica, abbastanza ben oliata ma pochissimo originale. Più che la trama, sono i personaggi - e, cosa incredibile per Allen, alcuni attori - a non convincere. (...) nel complesso il film gira a vuoto (...). Seduti al cinema si pregusta già il ritorno a casa, con un dvd di 'Io e Annie' o di 'Crimini e misfatti' pronto nel lettore." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 3 dicembre 2010) "Se il titolo del nuovo film di Woody Allen dove lui non recita, 'Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni', è la previsione di una chiromante ottimista, la battuta che dà il senso della storia è: 'Come si può andare avanti con tutte le incertezze della vita? A volte le illusioni funzionano meglio delle medicine'. (...) In 'Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni' non c'è nulla di realistico, vero o naturale: tutto, come nella vita, è al vertice dell'artificio,e tutto appare quindi attendibile. Forse non è il film più significativo di Woody Allen, ma è uno dei più appassionanti, intricati quanto l'esistenza, lievi e amari: nessuno dei personaggi conquista quanto desidera e vorrebbe, ma ciascuno sa consolarsi con l'illusione che prima o poi ci riuscirà. Bravissimi attori, che raggiungono tutti insieme una bella armonia." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 3 dicembre 2010) "Luogo comune n. 1: non ci sono più ruoli per gli over 50. Falso, i grandi invecchiano e i loro personaggi pure (a volte). Luogo comune n. 2: Allen appartiene a New York, fuori casa sonnecchia. Vero a metà. 'Match Point' era un gioiello; 'Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni' no. Però questo sorridente girotondo londinese in cui vecchi e giovani sono condannati a ripetere in eterno gli stessi errori e a cullarsi nelle stesse illusioni, punge e diverte. Ricordandoci che in fondo la vita è sopportabile solo perché siamo capaci di inganno e autoinganno. (...) Beato Woody Allen che il suo lo ha preso in pugno tanto tempo fa e a 75 anni sforna ancora un film a stagione. Senza più recitarvi per concedersi un pizzico di perfidia in più lasciando a Hopkins il privilegio di armeggiare col Viagra." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 dicembre 2010) "Woody continua ad avvertirci che l'unico tranquillante per l'infelicità promessa e mantenuta è oggi l'Illusione, e tutti i molti personaggi di questo girotondo sentimentale alla Schnitzler dovranno rassegnarsi, perché ogni affetto è una strada senza uscita. Ma meglio illudersi che prender pillole o chiacchierare con lo psicanalista: la solitudine è l'unica sicurezza. Allen ce l'aveva detto fin dall'inizio che Dio non esiste e non si trovano idraulici nel week end: non resta che entrare dentro uno schermo come faceva la Farrow nella 'Rosa purpurea del Cairo'. La morale del nuovo film, parlato a raffica, non è proprio uno scoop, ma l'autore, da ieri 75enne, si ripete volentieri, sempre più discostandosi dalle gag iniziali dei fratelli Marx per raggiungere il pessimismo di Isaac B. Singer, corretto col re scozzese shakespeariano e citazioni nordiste: resta un cult la battuta della escort infastidita che 'Spettri' di Ibsen non faccia paura." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 dicembre 2010)

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