SOGGETTO

SCENEGGIATORE

TRAMA

Almomento di uscire, dopo 10 anni di prigione, Yao è contento che sia andato a prenderlo proprio Zhang, che lo aveva arrestato. Zhang informa Yao della morte di Li e gli dice che l'ultimo desiderio di lei era stato che fosse lui a dargli notizia della sua morte. Poi Yao va a cercare il suo compagno di 'lavoro', Zheng, che ora è un mendicante paralizzato che chiede l'elemosina all'angolo di una strada affollata. Dieci anni prima il loro lavoro consisteva nell'accalappiare degli uomini che si incontravano negli alberghi con delle belle ragazze e nel ricattarli spacciandosi per poliziotti. Zheng racconta a Yao di aver condotto una vita dura negli ultimi dieci anni e di non poterne più per cui gli chiede di ucciderlo. Senza pietà, Yao lo soffoca con un cuscino e, prima di andarsene chiama la polizia. Nel corso della notte poi Yao si intrufola in un appartament, lega tutti e tre i componenti di una famiglia e racconta loro una storia terribile. E' stato lui a sedurre Li, la loro figlia, e l'ha costretta a prostituirsi finché lei si è suicidata tagliandosi le vene dei polsi. Dopo aver detto questo, Yao chiede al padre di Li di ucciderlo e gli porge la sua pistola perché vuole pagare con la sua vita tutto il male fatto. Il padre di Li, invece, gli dice che anche se non potrà mai perdonarlo ora vuole solo che se ne vada. La polizia però ha circondato l'edificio. Yao chiede di vedere Zhang. Con la pistola di Yao puntata su di lui, Zhang prende una barca e rema nell'oceano con Yao che invece sostie di non aver più diritto di vivere, vista la sua cativeria. Zhang allora gli confida di avere ucciso, in nome del rispetto della legge, il suo stesso fratello minore che aveva rapinato una banca e di essere ormai convinto che ognuno di noi abbia bisogno di tutti e meriti una seconda possibilità. Per cui toglie a Yao la pistola e la butta via.