Anno: 2011 Durata: 110 Origine: BRASILE Colore: C
Genere:BIOGRAFICO
Regia:Andrés Wood
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:libro "Violeta se fue a los cielos" di di Ángel Parra (Casini Editore)
Produzione:ANDRÉS WOOD PRODUCCIONES, MAÍZ PRODUCCIONES, BOSSA NOVA FILMS, BG TV
Distribuzione:MONKEY CREATIVE STUDIOS (2013)
Francisca Gavilán | nel ruolo di | Violeta Parra |
Cristián Quevedo | nel ruolo di | Nicanor Parra |
Thomas Durand | nel ruolo di | Gilbert Favre |
Luis Machín | nel ruolo di | Intervistatore |
Gabriela Aguilera | nel ruolo di | Hilda Parra |
Roberto Farias | nel ruolo di | Luis Arce |
Roberto Farías | nel ruolo di | Luis Arce |
Patricio Ossa | nel ruolo di | Ángel Parra bambino |
Stephania Barbagelata | nel ruolo di | Carmen Luisa |
Marcial Tagle | nel ruolo di | Sindaco Fernando Castillo |
Jorge López (II) | nel ruolo di | Ángel Parra ragazzo |
Roxana Naranjo | nel ruolo di | Clarisa |
Francisca Durán | nel ruolo di | Violeta Parra bambina |
Guiselle Morales | nel ruolo di | Violeta Parra giovane |
Juan Quezada | nel ruolo di | Don Guillermo |
Sergio Piña | nel ruolo di | Mario |
Sonia Vidal | nel ruolo di | Donna Lastenia |
Ana Fuentes | nel ruolo di | Rosa Lorca |
Pablo Costabal | nel ruolo di | Direttore della radio |
Juan Alfaro | nel ruolo di | Chitarrista |
Pedro Salinas | nel ruolo di | Don Gabriel |
Daniel Antivilo | nel ruolo di | Don Meyer |
Eduardo Burlé | nel ruolo di | Presentatore |
Vanesa González | nel ruolo di | Modella |
Ritratto della famosa cantante cilena Violeta Parra. Dal tendone che ha installato a Santiago, Cile, a Violeta Parra fanno visita le persone che hanno influenzato la sua vita. Lei è viva, ma forse è morta. Pian piano vengono svelati i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie; scoprendo allo stesso tempo le sue molteplici opere, i suoi ricordi, gli amori e le speranze. Un viaggio appassionante in compagnia delle persone che l'hanno fatta sognare, ridere e piangere.
"Sulla scia del nuovo cinema cileno, ecco il bellissimo bio-movie di Andrès Wood su un'artista capace di esprimere sé e la sua cultura con la chitarra, che dipinge su tela di juta ed espone al Louvre, cuce, fa sculture, ama un flautista svizzero, ma alla fine non trova ragioni per continuare: bang, suicida 50enne nel 1967. Grandi sentimenti, montaggio in flash, un'attrice di espressività prelibata, Francisca Galivàn." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 luglio 2013) "Perché il film (del 2011) arriva (via Sundance) come 'Violeta Parra went to Heaven' anziché col titolo originale spagnolo o tradotto? Vibrante omaggio a una figura che per la sinistra cilena è stata profetica della stagione di riscatto di Unidad Popular, che lei non arrivò a vedere. E che il film valorizza soprattutto, giustamente anche se per farlo la confronta a Dylan (casomai Woody Guthrie), come geniale sintesi tra istinto creativo e cultura dell'accanito recupero della tradizione popolare. Dalle memorie di uno dei figli (Angel) e non sappiamo quanto romanzando, il film prende con decisione e personalità una strada non lineare. Di ricostruzione, per accostamenti emotivi, di una vita povera e appassionata, senza mezze misure. (...) La sua eredità spirituale è la canzone 'Gracias a la vida' (a proposito: l'attrice del film Francisca Gavilàn canta con la sua voce) che ha avuto innumerevoli interpretazioni." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 4 luglio 2013) "Violeta Parra è l'autrice di una delle più belle canzoni latino-americane di sempre, 'Gracias a la vida', entrata nel repertorio di svariate star internazionali, da Joan Baez a Michael Bublé. Basato sulla biografia scritta dal figlio Angel, il film di Andrés Wood ricostruisce il ritratto della poliedrica folk singer cilena (fu anche poetessa e pittrice) intrecciando con ellittica finezza, avanti e indietro nel tempo, eventi e momenti atti a illuminarne la contrastata personalità. II tutto sul filo di un'intervista tv del 1962, dove della Parra (interpretata da una Francisca Gavilàn di straordinaria intensità) emerge il temperamento cupo, ironico e appassionato." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 luglio 2013)
Incasso in euro