Viola bacia tutti1997

SCHEDA FILM

Viola bacia tutti

Anno: 1997 Durata: 92 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:VITTORIO E RITA CECCHI GORI PER CECCHI GORI GROUP - TIGER CINEMATOGRAFICA, MARIO COTONE PER PACIFIC PICTURES

Distribuzione:CECCHI GORI DISTRIBUZIONE (1998) - CECCHI GORI HOME VIDEO.

TRAMA

Tre ragazzi sui trent'anni, Samuele, Max e Nicola partono a bordo di un camper per una vacanza estiva senza una meta precisa, un giorno a Rimini sull'Adriatico un altro a Viareggio sul Tirreno. Ma mentre stanno per uscire da Roma, Viola, una ragazza che ha appena rapinato una banca, si intrufola nel camper per sfuggire alla polizia. Sale sul tetto e lì rimane nascosta, finché, alla prima sosta, quando i ragazzi escono, si fa vedere, li minaccia con la pistola e li prende come ostaggi. All'inizio, di fronte alla pistola puntata, i tre pensano bene di non contraddirla. Poi, lungo strade poco frequentate tra Marche e Toscana, Viola si dimostra un po' impacciata, tutt'altro che violenta, e i quattro cominciano a parlare tra loro. Viola allora rivela che ha il compito di consegnare il bottino della rapina, alcune monete di inestimabile valore, a ricettatori di sua conoscenza. Dopo qualche perplessità, i ragazzi, tutti e tre attratti dalla sua bellezza, si lasciano convincere e decidono di aiutarla e accompagnarla. Comincia un'avventura che li porta a conoscere luoghi e persone che non avrebbero mai pensato di incontrare. Dopo aver contattato una certa Sibilla, arrivano al nord, nella fattoria di uno strano tipo, Giotto, la cui segretaria, Amanda, dà loro istruzioni di recarsi in Svizzera per l'incontro conclusivo. Qui giunti, si accorgono che i maiali hanno mangiato le monete. Tutto è finito, insieme tornano a Viareggio e qui si separano. I ragazzi riprendono il viaggio col camper, ma Viola, a loro insaputa, è di nuovo sul tetto.

CRITICA

"Succede di tutto, in 95' di racconto 'amorale': l'incontro con Pieraccioni in vacanza; la Nicolodi Sibilla (mamma vera di Asia, secondo la moda), c'è un demenziale inserto con la Goggi e Robutti. L'impressione è quella della festa goliardica in famiglia, nessun approfondimento dei personaggi e le uscite quasi sempre affidate alla pipì o a battutacce freudiano-sessuali come in una serie di sketch a ruota libera dove manca la fusione tra piano reale e fantastico. Né le storielle sentimentali superano il limite della barzelletta, per cui la commedia diverte talvolta per l'affiatamento e la bravura dei tre 'sfigati' comici, fra cui Valerio Mastandrea gioca da bello. Finale con Asia che guarda 'in macchina' e saluta il pubblico." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 24 gennaio 1998) "Non ho affatto apprezzato, nonostante il parere diverso di qualcuno, altri film di Veronesi come 'Maramao', 'Silenzio si nasce' e 'Il barbiere di Rio' e ho sempre deplorato quanto, riducendolo per il cinema, fosse stato frainteso e tradito quel romanzo finissimo di Pasquale Festa Campanile che era 'Per amore solo per amore', oggi, però, mi sembra che Veronesi abbia rinunciato anche ai livelli pur modesti di quei film, per scendere qualche scalino in più. Mi dispiace, come mi dispiace per i bravi interpreti coinvolti nell'impresa, a cominciare da Asia Argento, visibilmente a disagio e, a volte, anche un po' imbarazzata. Nonostante il sangue a fiotti, meglio che torni in fretta agli 'horror' di papà Dario." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 24 gennaio 1998) "Novità! Un on the road all'italiana che si dirige, all'americana, 'coast to coast', da est ad ovest, invece che da nord a sud (o viceversa) come d'abitudine. Al di la di questa minimale variazione sul genere, il film è lo stanco, esile ed esaurito esempio d'una coazione a ripetere del nostro cinema. (...) E se Giovanni Veronesi ossequia, non solo simbolicamente, Leonardo Pieraccioni (in un cameo, turista per caso) di cui è sceneggiatore, gli unici due attimi fuggenti del film sono a latere. Franco Califano in un ruolo trash e Daria Nicolodi, mamma di Asia, ricettatrice cieca col nome di Sibilla che, incontrando la figlia, le dice 'Mi dicono che sei molto bella'. E Asia: 'Mia madre è molto più bella'. Commovente." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 28 gennaio 1998)

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Box office
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