Via Castellana Bandiera2013

SCHEDA FILM

Via Castellana Bandiera

Anno: 2013 Durata: 90 Origine: SVIZZERA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Emma Dante

Specifiche tecniche:RED EPIC, REDCODE RAW

Tratto da:romanzo omonimo di Emma Dante (ed. Rizzoli)

Produzione:MARTA DONZELLI, GREGORIO PAONESSA, MARIO GIANANI, LORENZO MIELI, ELDA GUIDINETTI, ANDRES PFAEFFLI, MARIANNE SLOT PRODUZIONE: VIVO FILM, WILDSIDE, VENTURA FILM, SLOT MACHINE CON RAI CINEMA IN COPRODUZIONE CON RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA, SRG SSR, IN COLL

Distribuzione:ISTITUTO LUCE CINECITTÀ

ATTORI

Emma Dante nel ruolo di Rosa
Alba Rohrwacher nel ruolo di Clara
Elena Cotta nel ruolo di Samira
Renato Malfatti nel ruolo di Saro Calafiore
Dario Casarolo nel ruolo di Nicolò
Carmine Maringola nel ruolo di Filippo Mangiapane
Sandro Maria Campagna nel ruolo di Santo
Elisa Parrinello nel ruolo di Concetta
Giuseppe Tantillo nel ruolo di Salvatore
Daniela Macaluso nel ruolo di Maria Grazia
Marcella Colaianni nel ruolo di Patrizia
Giacomo Guarneri nel ruolo di Natale
 
 

MONTAGGIO

Atria, Benni
 

SCENOGRAFIA

Frigato, Emita
 

COSTUMISTA

Carroccio, Italia

TRAMA

Palermo, domenica pomeriggio. Rosa e Clara, venute per festeggiare il matrimonio di un amico, si perdono con la loro Multipla nelle strade della città e finiscono in una specie di budello: Via Castellana Bandiera. Nel frattempo, una Punto guidata da Samira, con la famiglia Calafiore ammassata al suo interno, arriva in senso contrario nella stessa strada. Né Rosa, né Samira, donna antica e testarda, intendono cedere il passo l'una all'altra. Chiuse all'interno delle rispettive macchine, le due donne si affrontano in un ostinato duello muto, tutto al femminile, che si consuma nella violenza intima degli sguardi...

CRITICA

"Uscito dalla Mostra a Venezia con la Coppa Volpi alla brava Elena Cotta, il primo film di Emma Dante, da un suo libro (Rizzoli) è una vera rivelazione che tiene conto della fisicità del suo credo di palcoscenico. Che si rispecchia nella storia di una mancata precedenza tra due auto in un vicolo di Palermo dove due donne si fronteggiano senza arretrare. Disponibile a letture di più vasta portata anche socio politica in un'Italia non riappacificata, il film è un crescendo anche buffo, a lungo covato, di psicomanie distorte, folklorismi allevati alla vita virtuale tv e alla mania dell'evento. In questo senso Emma Dante paga pegno all'America del circo costante di Altman, Spielberg e Wilder e insiste su location all'interno d'auto. Il finale è uno dei più inventivi della storia del cinema." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 3 ottobre 2013) "Polvere e desolazione, un canyon periferico, i duellanti che si fronteggiano quasi immobili nelle rispettive espressioni di rabbia e rancore. Si possono dire o pensare molte cose su «Via Castellana Bandiera», esordio registico dell'attrice, regista e drammaturga Emma Dante, ma su di una non c'è discussione: l'originalità assoluta di una sfida infernale ambientata in un'iperrealistica strada palermitana come se ci trovassimo, invece, in un western di Sergio Leone. Succede che nella formicolante location, abilmente trasformata in riflesso simbolico dell'amore-odio provato per l'umanità sottoproletaria, due automobili si blocchino a vicenda, cofano contro cofano (...). Solo nel finale la trovata visiva della strada che non è più stretta e i titoli di coda che si compiacciono a lungo di se stessi incrinano un tantino la forza e la compattezza di un film comunque maiuscolo." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 19 settembre 2013) "Il primo film della celebrata regista teatrale, la siciliana Emma Dante, 'Via Castellana Bandiera', tratto dal romanzo omonimo scritto dalla stessa autrice, conferma i pregi e i limiti del suo lavoro in scena, volto a scandalizzare i pochi borghesi superstiti che ancora si abbonano a teatro. La trovata delle due donne, una siciliana fuggita al nord e un'albanese clandestina da una vita, che si fronteggiano in automobile senza cedersi il passaggio in un vicolo di Palermo che si allarga alla fine in una metafora del Paese è di sicuro efficace. Ma si tratta appunto di una trovata, dilatata per un paio d'ore. La bravura delle due protagoniste, la grandiosa Elena Cotta, 82 anni (vincitrice della Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra di Venezia) e la stessa Emma Dante, e di molti altri attori, fra i quali Alba Rohrwacher e uno strepitoso Renato Malfatti nella parte di Saro, il genero dell'anziana immigrata, non impediscono che lo spettatore dopo un po' sia assalito dalla voglia di fermare quella metafora. E' in ogni caso un esordio alla regia cinematografica fra i più interessanti." (Curzio Maltese, 'La Repubblica', 19 settembre 2013) "Buono il film d'esordio che la teatrante siciliana Emma Dante ha realizzato a partire da un suo romanzo breve (Rizzoli). Peccato che il tema del rapporto madre-figlia, vero nucleo emozionale della nera fiaba antropologica, non sia adeguatamente sviluppato, ma a sopperire in buona parte alla lacuna provvede Elena Cotta, Coppa Volpi per la sua intensa incarnazione di Samira." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 19 settembre 2013) "'Via Castellana Bandiera' ha vinto a Venezia la Coppa Volpi, assegnata alla splendida attrice Elena Cotta, la tenace antagonista delle più giovani Dante e Rohrwacher. Ma forse, a posteriori, il premio più giusto è quello alla miglior colonna musicale assegnato da un'eletta giuria comandata da Giuliano Montaldo. Il film di Emma Dante è privo di musica, a parte il finale dove esplode il brano corale scritto dai fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso. Naturalmente il finale di 'Via Castellana Bandiera' non va raccontato: vietato dire quale delle due macchine, incastrate nel vicolo come due mufloni testardi, farà finalmente retromarcia. È però vero che quel canto, accompagnato dalla corsa di tutti gli abitanti della via verso un dirupo altamente simbolico, dà al film di Emma Dante un tono «alto», lirico, metafisico che nel corso della narrazione qua e là si perde. La scena immaginata dalla regista non ha nulla di realistico, ma il realismo (da sempre forza e limite, al tempo stesso, del nostro cinema) fa capolino, sfociando in momenti da farsa napoletana che, secondo noi, si sposano malamente con la tragedia siciliana. Film potente, comunque, benissimo recitato da tutti, professionisti e non." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 19 settembre 2013) "Dagli schermi di Venezia arriva (...) 'Via Castellana Bandiera' di Emma Dante, film premiato con la Coppa Volpi per la migliore attrice all'ottantaduenne Elena Cotta che ha colpito nel segno con un'interpretazione fatta di silenzi e sguardi. Come in un duello western, due donne si sfidano al volante, l'una di fronte all'altra nelle rispettive automobili imbottigliate in uno stretto budello di Palermo. L'inutile confronto si fa allora metafora dell'ottusità umana, dell'incapacità di guardare davvero la realtà e fare un passo indietro." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 19 settembre 2013) "(...) il romanzo d'esordio della drammaturga e regista Emma Dante è diventato la sua opera prima. Già in Concorso a Venezia, dove l'82enne Cotta ha conquistato la Coppa Volpi, 'Via Castellana Bandiera' frulla western (leoniano, dicunt) e 'Cavalleria Rusticana' (il finale...), femminile e maschile all'ombra del potere, senza mettere in folle lo stile, con macchina aderente ai corpi - e i pensieri - delle due combattenti. Un buon primo passo per la Dante, cui non riesce però l'elevazione a potenza (simbolica) della singolar tenzone palermitana di Rosa e Samira all'Italia oggi: la sensazione che sia il solito Inferno meridionale, il consueto Sud brutto, sporco e cattivo non se ne va, e il glocal rimane local. Come il nostro cinema?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2013) "Emma Dante è tanto presuntuosa da ritagliarsi anche il ruolo principale. Di rara antipatia, come del resto tutta la compagnia, compresa la veterana Elena Cotta, generosa Coppa Volpi. Tra le domande senza risposta: che bisogno c'era di una coppia lesbo? Complimenti per la finezza: era dalla 'Chiave' di Tinto Brass che non si vedeva una signora far pipì in mezzo alla strada. Qui, per gradire, sono due." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 19 settembre 2013) "Debuttante al cinema, la Dante è ambiziosa e metaforica, come un Kiarostami in salsa siciliana." (Claudio Carabba, 'Corriere della Sera Sette', 13 settembre 2013)

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